Il centro rifiuti zero: “Stop piro, ora si investa nell’Ecopulplast”

Zero Waste plaude al diniego della conferenza dei servizi e lancia un monito alle cartiere

“Siamo felici per aver contribuito in modo rilevantissimo ad una battaglia sostenuta dai cittadini locali attraverso la magistrale mobilitazione del Movimento La Libellula che ha portato ad un pronunciamento negativo da parte della conferenza dei servizi”. Lo dice il centro di ricercca Rifiuti zero di Capannori all’indomani dello stop al progetto del pirogassificatore.

“Il progetto prevedeva la combustione dello scarto di pulper delle cartiere in un contesto di incenerimento all’interno di una fonderia storica che produce rame e ottone e che voleva riconvertirsi in buona parte in combustore di servizio delle cartiere del distretto. Zero Waste Italy e Ambiente e futuro hanno fornito a questa battaglia tutto il loro sostegno sia sul versante delle conoscenze giuridiche (il progetto di studio di impatto ambientale sosteneva che l’impianto avrebbe svolto operazioni di recupero R1 e non di smaltimento D10 affidandosi alla formula dell’efficienza energetica). Zero Waste Italy e Ambiente e Futuro hanno da subito denunciato con un’unica osservazione inviata alla commissione di valutazione che tale formula si applica solo agli impianti di rifiuti urbani e non ai rifiuti speciali industriali”.

“Bloccato in tal senso, l’azienda ha di nuovo provato ad aggirare l’ostacolo normativo – ricostruisce il centro rifiuti zero – affermando che l’impianto sarebbe ricaduto nella nozione di coinceneritore e non di inceneritore pretendendo di nuovo di essere inquadrato tra gli impianti di recupero visto che la normativa non permetteva in alcun modo di realizzare un inceneritore in quel luogo ricadente all’interno dei fattori escludenti”.

“Di nuovo Zero waste Italy e Ambiente e Futuro hanno elaborato stringenti osservazioni secondo le quali (anche sulla base di sentenze europee) quell’impianto era un inceneritore e non un impianto di recupero. Ora il responso – si sottolinea -. Le cartiere, colpevolmente complici per aver sostenuto il progetto devono assolutamente investire nel progetto Ecopulplast (che prevede il recupero della plastica del pulper per produrre pallet ed altri manufatti in plastica ‘seconda vita’) sostenuto da Zero Waste Europe che aveva portato a ‘vincere’ un progetto finanziato dalla Ue ma mai sostenuto dai cartari che non solo non hanno sborsato un’euro cent per quel progetto dal quale però hanno ricevuto soldi e ‘immagine’ anche grazie alla compartecipazione di zero waste europe”.

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