Un futuro: no al nuovo centro migranti

“Centro collettivo per migranti a Ponte a Serraglio? Assolutamente no”. A dirlo sono i consiglieri comunali di Un futuro per Bagni di Lucca, Claudio Gemignani e Laura Lucchesi.

“Abbiamo con stupore appreso che la associazione Solidarietà e sviluppo, (perché nel comunicato l’amministrazione omette di dirlo dato che è atto pubblicato sul sito prefettura), come si evince dal sito della prefettura, è risultata vincitrice di un bando emanato dalla prefettura, con un punteggio di 68,21. Partecipanti anche altre tre associazioni, come si evince dalla aggiudicazione definitiva protocollo numero 54240 del 14 novembre. Abbiamo avuto modo di esprimere già le nostre perplessità sui modi generali di accoglienza. Ma questo aggregare tante persone, di religione, cultura, nazioni diverse, che non si conoscono, che vengono messi forzatamente nella stessa struttura, proprio non va. Rischia di diventare un rischio per la salute e l’incolumità pubblica. E provocare tensioni. Non solo tra immigrati, ma anche con la popolazione, dato che tutti sarebbero concentrati nelle medesima frazione, Ponte a Serraglio. Una quarantina di persone tutte insieme”.
“La nostra contrarietà è totale – vanno avanti i consiglieri -. Totale per le perplessità di cui sopra…sicurezza e salute. Totale perché avevamo raggiunto un equilibrio con il numero di richiedenti consentito per legge e ben distribuito sul territorio. Siamo arrabbiati. Non ci si venga a raccontare la che si sta facendo il buon samaritano. Quello è gratuito o senza smania di partecipazione a progetti pagati dai contribuenti. Associazioni che cambiano nome, in parte, ma che dietro sono le medesime, magari andando anche a vedere la sede legale o l’indirizzo. Siamo contrari a creare ghetti. La storia ne è piena. Per questo chiediamo che oltre al Consiglio comunale con un punto all’ordine del giorno apposito, idea completamente condivisibile, che l’amministrazione convochi i capigruppo di maggioranza e di opposizione e illustri, immediatamente, la situazione ai consiglieri”.
“Domandiamo – vanno avanti i due consiglieri -, come è possibile che l’amministrazione abbia saputo di tutto ciò a cose fatte? Si parla di strutture a Ponte a Serraglio, dove? Dove erano esattamente i tre Cas che chiuderanno e i cui richiedenti asilo saranno trasferiti nel Centro collettivo? Da parte nostra abbiamo già provveduto ad avvisare i nostri referenti politici, che si muoveranno nelle sedi opportune. Nessuno ci venga a dire di essere razzisti, le lezioni se le facciano per essi stessi. I veri razzisti sono i finti, come detto sopra, Samaritani”.

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