Montefegatesi, si lavora per ripristino corsa soppressa foto

Massimo impegno da parte dell’amministrazione per ripristinare il bus cancellato per Montefegatesi. A dirlo è il Comune di Bagni di Lucca che, durante il consiglio comunale di ieri (1 marzo), si è difeso dagli attacchi ricevuti sottolineando il proprio impegno sul tema. Una polemica che era esplosa durante lo scorso Consiglio con l’interpellanza di Un futuro per Bagni di Lucca (leggi qui), con i cittadini che si sono subito mossi per protestare contro la decisione del taglio della corsa serale delle 18,30 da Bagni di Lucca a Montefegatesi

 

 

Un tema molto caldo, quello al quinto punto dell’ordine del giorno, dove il Consiglio si è fermato a discutere la mozione di Un futuro per Bagni di Lucca riguardante proprio il servizio trasporti per Montefegatesi e la Controneria. Un tema, tra l’altro, che ha visto anche un’interrogazione regionale da parte del capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti (leggi qui).
La mozione di Un futuro per Bagni di Lucca. “Sintetizzando, sempre secondo quanto comunicatoci – scrivono Claudio Gemignani e Laura Lucchesi -, a seguito dei pensionamenti e anche dopo una revisione e un taglio delle corse in eccesso o prive di utenza, il costo maggiore per l’ente, per il periodo settembre 2018 – dicembre 2019, è di 23.786,62 (con un aumento di 10.574 chilometri). La sola corsa per la Controneria e Montefegatesi delle 18,30, secondo quanto risposto, porterebbe a un ulteriore aumento di circa 13.000 euro. In sintesi, a detta dell’assessore, il problema è ’fondamentalmente, purtroppo, sempre un problema economico. La corsa in oggetto rimane garantita solo durante il periodo non scolastico’. Ma visto che nei mesi scorsi, si era già provveduto ad eliminare un’altra corsa nella medesima zona, quella delle 11,50, in quanto il pullman, secondo quanto dichiarato, serviva per l’uscita dei ragazzi, è necessario garantire la presenza degli abitanti nelle nostre frazioni di collina e di montagna, già di per sé difficile, passa anche dal garantire i servizi indispensabili come le poste, l’istruzione, la viabilità, il commercio, la salute pubblica, i trasporti stessi. Sappiamo e capiamo le difficoltà di bilancio, perciò non vogliamo speculare politicamente su questo tema – concludono -. Per questo, un’altra proposta che riteniamo valida, può essere quella di coinvolgere, oltre all’assessore addetto, i capigruppo delle liste presenti in Consiglio, per cercare insieme soluzioni e idee atte alla soluzione del problema. Noi siamo disponibili. Non lasciamo che le parole che spendiamo nel dichiarare l’amore per la montagna, rimangano, appunto parole”.
Dopo la lettura della lettera di Enrico Rossi, dove sostanzialmente il presidente della regione Toscana spiega che il taglio della corsa per Montefegatesi è scattato dalle richieste dei cittadini perché poco utilizzata, l’assessore Monica Melani respinge la mozione difendendo il lavoro dell’amministrazione: “Sono stati mesi di trattative continue con Provincia, la ditta Ctt Nord e abbiamo preso contatti con i funzionari regionali per confrontarci su nuovi accordi. Nei prossimi giorni ci recheremo in Regione per spiegare le difficoltà del servizio pubblico dei trasporti per un territorio come il nostro, ricco di frazioni montane. Crediamo che su questo argomento non si debba fare speculazione politica, in quanto è nostro interesse dare certezze ai cittadini. Quello che molti non sanno è l’impegno che la nostra amministrazione mette per risolvere problematiche come questa. La mozione presentata elenca tutto ciò che stiamo già facendo e per questo motivo non possiamo accoglierla. Ringrazio per l’offerta di collaborazione: non appena avremo notizie sarà nostra cura informare i capi gruppo ed i cittadini”.
La risposta di Gemignani: “Il presidente Rossi fa come Ponzio Pilato dando la responsabilità a Montefegatesi. Chiederemo ai cittadini: ci sembra molto strana questa lettera, a Montefegatesi non sono sadici. Siamo veramente perplessi. Spero che Rossi dica chi siano quei cittadini che hanno chiesto la soppressione della corsa. Non metto in dubbio ciò che viene fatto dal Comune e l’impegno messo in atto dall’assessore. Aspettiamo notizie positive”.
Sull’argomento interviene anche il consigliere di opposizione Betti: “Uno dei tanti problemi di Bagni di Lucca è l’abbandono della montagna. Spesso si pronunciano belle parole, ma poi ci devono essere anche i fatti. La soppressione del bus rappresenta un disservizio per la popolazione montana, in una zona come la nostra è importante cercare risorse per questi servizi. Bisogna privilegiare questa spesa”.
Il sindaco Paolo Michelini risponde agli attacchi: “Appena è stata sollevata la problematica, abbiamo iniziato a lavorare sulla revisione con incontri addirittura con autisti. Ci siamo mossi a livello provinciale, io addirittura ho fatto un incontro con il Prefetto, insieme all’assessore Melani e i massimi vertici di Ctt Nord. Ci siamo mossi con impegno, stiamo lavorando per concludere positivamente la vicenda. Secondo noi è inutile presentare questa mozione davanti a questo impegno. Ripeto: ribadisco il nostro impegno per ripristinare la corsa, razionalizzando, senza spendere risorse del Comune”.
L’amministrazione è vicina alla montagna: “Quella con l’economia è una lotta quotidiana per questa amministrazione – sottolinea il consigliere Antonio Bianchi -. La nostra attenzione verso la montagna non è mai mancata. Un esempio lampante è il progetto della scuola a Scesta: una scelta forte, una volontà di evitare che tutti i ragazzi si spostino nel capoluogo. Un progetto per mantenere viva la vita scolastica in montagna”.
Non ci sono cittadini si Serie A e cittadini di Serie B, ma Bagni di Lucca deve fare i conti con il bilancio: “Si va a parlare dello spopolamento della montagna e del comune di Bagni di Lucca – le parole dell’assessore Carlo Giambastiani -. Sappiamo che con il taglio di certi servizi andiamo ad intaccare la vita di certe frazioni: noi non vogliamo tagliare le corse, la notizia ha anche sollevato il popolo. Purtroppo, per problemi di bilancio, siamo costretti a dover trovare la quadratura. Un’eredità pesante che comporta problematiche: nel prossimo consiglio comunale sarà tutto più chiaro il tema legato al bilancio. Faccio un esempio: nel nostro Comune ci sono tanti cimiteri, la maggio parte sono saturi. Ampliare gli spazi non è semplice. Dobbiamo sempre studiare un piano con così poche risorse, abbiamo un fardello di mutui che incidono sul bilancio, che è risicato al massimo”.
Si passa alla votazione: la mozione, che ha visto il voto favorevole delle opposizioni, non viene approvata per la bocciatura della maggioranza.
La lettera incriminata. Dopo la discussione in consiglio comunale, arriva la pronta risposta dei cittadini di Montefegatesi con un attacco alla Regione: “Stasera in consiglio è stata respinta la mozione presentata dalla lista del Gemignani e votata favorevolmente da entrambe le opposizioni (Gemignani-Lucchesi e Betti-Mariani) che riguardava le corse soppresse verso Montefegatesi. È stata letta la lettera scritta dalla Regione, dove vi è scritto che noi popolazione di Montefegatesi abbiamo richiesto tramite incontri e chiamate la soppressione. Cioè , noi? Ma noi chi? Qualcuno ci dica dove e quando. Non c’è mai stato nessun incontro per discutere di questi tagli. Ma diteci, tra Regione e Comune , dove è avvenuta la riunione? Abbiamo una raccolta firme di tutta la popolazione che dimostra che siamo tutti contro i tagli. Fino a che non è stato soppresso nemmeno sapevamo del taglio. Addossare le colpe a noi (da folli, soprattutto senza nessuna prova) sembra un malsano modo di non prendersi le proprie responsabilità . Se non altro una grossa mancanza di rispetto verso tutta la popolazione. Cornuti e mazziati”.
Anche il consigliere di opposizione Massimo Betti attacca: “Purtroppo c’è un tentativo continuo di alterare il significato degli interventi. Dire che è facile per l’opposizione strumentalizzare la mancanza di fondi, ma poi c’è da fare i conti con un bilancio, non corrisponde a quanto è successo. Siamo tutti consapevoli della coperta corta. Ma una coperta c’è. La scelta di cosa coprire è politica. Ogni amministrazione decide come impiegare i fondi. Levare ancora servizi vuol dire incentivare l’emorragia, già drammatica, della montagna. Sentir dire che stare in montagna è una scelta che quindi si paga è desolante. Amore, salvaguardia delle proprie radici, affezione alla casa avita con tutte le scomodità derivanti, è da premiare più possibile. Una volta svuotati i paesi, il degrado li farà scomparire”.

Claudio Tanteri

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