Sono ore di fibrillazione per i lavoratori di Nora Spirale di Monsagrati. Mercoledì prossimo (24 ottobre) attendono una presa di posizione forte da parte delle istituzioni e in particolare da Firenze nell’ambito del tavolo di crisi regionale che si aprirà, con una prima riunione a Palazzo Ducale. Un confronto richiesto dal presidente della Provincia, Luca Menesini, ma ampiamente invocato dagli interventi della politica nelle ultime due settimane. Da poco più di 15 giorni, infatti, l’azienda che anni fa ha acquistato lo stabilimento Rontani che produce stivali, annunciando la volontà di chiudere la sede per trasferire la produzione in provincia di Trento, a Cinte Tesino. Adducendo, nel corso della comunicazione ai sindacati e alle Rsu, problemi di mercato e di costi per affitto e mantenimento dello stabilimento.

Circostanze che secondo le sigle non sarebbero tali da giustificare una decisione che mette a rischio il posto di lavoro di 42 dipendenti, 39 dei quali con contratto a tempo indeterminato. Per dieci di loro l’azienda prevede la possibilità di mantenere il posto, solo se si trasferiranno nel nuovo stabilimento in Trentino, che sarà gestito sulla base di un accordo con Trentino Sviluppo, reso possibile da fondi erogati dalla Provincia autonoma e che serviranno ad assumere 35 lavoratori. Una prospettiva ritenuta inaccettabile a Monsagrati, come è stato detto sia dagli operai che dai rappresentanti dei Comuni, dai consiglieri regionali e dai parlamentari presenti venerdì sera (19 ottobre) al consiglio comunale straordinario di Pescaglia che si è svolto proprio nella frazione. E dove hanno prevalso i sentimenti di frustrazione, delusione e rabbia dei lavoratori.
Mercoledì sarà a Lucca il consigliere delegato al lavoro del governatore Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini, che presiederà il tavolo regionale a Palazzo Ducale.