Bagni, la diocesi: chiese chiuse per il rischio furti

Non cessa di destare polemiche la situazione delle chiese a Bagni di Lucca. Dopo le proteste dei fedeli delle scorse settimane che hanno avuto un eco a livello nazionale, arriva una nuova precisazione dall’arcidiocesi di Lucca che, con una lunga lettera, precisa le motivazioni che stanno alla base della riorganizzazione delle parrocchie.

La lettera del vescovo inizia analizzando la questione delle chiese “chiuse”: per l’arcidiocesi: “fra le nove chiese, tre, che si trovano nel capoluogo del comune, sono aperte quotidianamente dalla mattina alla sera, salvo il caso che la persona incaricata dell’apertura sia malata, come è avvenuto recentemente. Le altre sei chiese si trovano nelle piccole frazioni collinari e – anche per salvaguardarle da furti ricorrenti sul territorio, essendo le piccole frazioni pressoché deserte durante la settimana – sono aperte la domenica per la celebrazione della messa secondo una turnazione che va avanti da alcuni anni. Il nuovo parroco, quando iniziò il servizio pastorale a gennaio 2017, chiese nelle piccole frazioni di celebrare la messa ogni settimana in un giorno feriale, ma gli fu risposto che da decenni non avevano più la messa nei giorni feriali e che non ci sarebbero state persone disposte a partecipare”.
Sulla carenza di parroci, il vescovo Italo Castellani precisa di non aver mai detto ai fedeli di “prendere la macchina ed andare alla messa a Lucca”. Per quanto riguarda le messe domenicali, c’è un programma preciso in vigore da alcuni anni: le frazioni collinari di Crasciana e Casabasciana hanno la messa a turno a domeniche alterne, mentre Monti di Villa, Pieve di Monti di Villa e Granaiola ce l’hanno a turno, una ogni tre domeniche. A Bagni di Lucca, nelle tre chiese presenti, c’è la messa festiva il sabato a Ponte a Serraglio e la domenica in Corsena a Sacro Cuore. “Nei giorni feriali – prosegue la nota della diocesi – la messa è celebrata al Sacro Cuore il martedì, a Ponte a Serraglio il mercoledì e alle Suore dell’Asilo il giovedì; le suore, con generosità, svolgono anche un servizio di annuncio della parola sul territorio”.
“Gli abitanti cattolici – si legge ancora – sono 1.600 e si calcola che la partecipazione alla messa domenicale sia del 10%, ovvero, complessivamente nelle cinque messe festive di 160 persone”. Il Vescovo ricorda inoltre come nella diocesi ci sia un parroco ogni 4500 abitanti.
“Il parroco attuale – aggiunge la Diocesi – in questi ultimi anni ha costituito nelle piccole frazioni di Monti di Villa, Pieve di Monti di Villa e Granaiola, da ottobre a dicembre, un gruppo di ascolto del vangelo; ed ha costituito un gruppo di adolescenti-giovani a Granaiola che hanno realizzato un progetto ecologico sulla base dell’enciclica Laudato si; con l’aiuto del maestro del Coro degli adulti della Villa, Ennio Stefani, ha costituito un piccolo coro locale. È stata costituita anche una commissione cultura per le sette parrocchie per iniziative volte alla riflessione sui temi scottanti del nostro tempo e sulle inquietudini dell’uomo contemporaneo. La rivitalizzazione di queste piccole frazioni avrebbe dovuto servire da modello anche per la rivitalizzazione di Crasciana, Casabasciana e il suo quartiere Fabbriche di Casabasciana”.
Nell’incontro svoltosi il 19 gennaio scorso, il vescovo aveva anche ribadito che questi progetti sarebbero stati estesi anche alle nuove parrocchie e che, quindi “nessuna parrocchia sarebbe rimasta senza servizio pastorale”.

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