Operaio scomparso trovato cadavere nel lago di Turrite Cava foto

Il cadavere è stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, che da tre giorni, ormai, scandagliavano l’invaso. Il corpo senza vita, inghiottito dal lago artificiale alla diga di Turrite Cava e trovato quasi adagiato sul fondale, dovrebbe essere quello dell’operaio di 50 anni, di Coreglia Antelminelli, scomparso da casa nella notte tra sabato e domenica scorsi. La salma prima di essere riconosciuta dai familiari sarà sottoposta ad esame esterno dal medico legale domani (27 luglio) all’obitorio del Campo di Marte, dove è stata trasferita dopo il recupero.

I carabinieri ritengono comunque che non ci siano, comunque, elementi per far pensare che si tratti di qualcun altro. L’ipotesi, drammatica, è che l’operaio di uno scatolificio di Piano di Coreglia abbia voluto togliersi la vita, immergendosi nelle acque della diga. Da una prima ispezione cadaverica, non sono state rilevate tracce che possano lasciare spazio ad altre ipotesi, ma ovviamente le indagini sono in corso, in attesa di una compiuta identificazione del cadavere, che sarebbe rimasto immerso in acqua forse dalla notte di domenica.
Sembrerebbe trattarsi dell’uomo scomparso da casa in bicicletta dopo aver lasciato un biglietto al quale spiegava al figlio di non farcela più a sopportare l’ambiente di lavoro e la relazione con la nuova compagna che sembrava essersi incrinata per sempre.
Per questo, dopo aver scritto alcune righe di suo pugno, si era allontanato in sella alla sua mountain bike, raggiungendo le sponde del lago di Turrite Cava dove lunedì mattina era stata ritrovata da alcuni passanti. A dare l’allarme ai carabinieri, già nelle prime ore di domenica, era stato il figlio, che condivideva l’appartamento con il padre e che si è preoccupato non trovandolo in casa al suo rientro. Poco dopo, sul tavolo, ha trovato il suo biglietto e ha telefonato al 112. 
Da qui era scattata la macchina delle ricerche, secondo la procedura predisposta dal protocollo per le persone scomparse, coordinato dalla prefettura. Dopo qualche ora di ricerca lungo le sponde del lago, sono entrati in azione anche i sommozzatori che stamani attorno alle 11,30 hanno trovato, sul fondale dell’invaso artificiale, il cadavere. Il corpo dell’uomo è stato individuato grazie all’utilizzo del dispositivo Dydson, un radar subacqueo portatile in dotazione al nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Firenze, che si sono anche occupati del recupero della salma, insieme ai colleghi di Lucca.

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