Sinistra: “Degrado per i rifiuti a Bagni”

“Siamo proprio sicuri che il servizio, così concepito, funzioni bene?”. Così Paolo Simoncini, rappresentante del gruppo extra consiliare Sinistra per Bagni di Lucca, commenta le segnalazioni arrivate in questi giorni dai cittadini in merito al mancato svuotamento dei cestini dell’immondizia. Secondo il gruppo infatti, il problema sarebbe più ampio e non limitato al semplice malcostume dei cittadini. Il gruppo incalza l’amministrazione affinché sposi fino in fondo il metodo del porta a porta e rilancia una vecchia proposta: l’autocompostaggio domestico.

 

“Ci sono arrivate numerose segnalazioni di cittadini preoccupati per l’utilizzo improprio dei cestini pubblici – commenta Paolo Simoncini -. Tra Bagni di Lucca, Ponte a Serraglio e Fornoli i sacchetti dell’immondizia abbandonati non sono affatto una bella cartolina per la stagione turistica. Il villeggiante di sicuro non lascerà un feedback positivo e rischiamo di farci la brutta nomina di un paese sporco”.
“Ricordiamo – aggiunge Simoncini – che un po’ di tempo fa l’amministrazione si limitò a un articolino di giornale per protestare contro un non meglio precisato malcostume diffuso. Poi però non fece niente di concreto per cercare di risolvere la questione, che evidentemente presenta criticità organizzative che vanno ben oltre la responsabilità personale di chi si comporta male. Il porta a porta nasce con l’obiettivo primario di eliminare i bidoni di vecchia concezione. Qui invece ultimamente se ne sono addirittura installati di nuovi. Ma volendo proprio acquistare un cestino da mettere in prossimità di un marciapiede, bisognerebbe avere almeno la lungimiranza di scegliere quello più moderno. In commercio allo stesso prezzo si sarebbe potuto preferire il cestino pubblico da raccolta differenziata con i relativi colori e contenitori. Invece abbiamo speso i soldi della collettività per i cestini in ferro stile vintage di 50 anni fa”.
“Stesso ragionamento – prosegue il rappresentante di Sinistra per Bagni di Lucca – per gli utili contenitori degli sfalci e delle potature, che tuttavia vengono usati impropriamente a causa di un analogo problema organizzativo e di gestione. Infatti in alcuni quartieri sono ormai considerati un pezzo d’arredo urbano fisso, riportando la memoria all’immagine di 10 anni fa che tanto abbiamo faticato per superare”.
“Per quanto concerne il riciclo dei materiali naturali, proponiamo di rispolverare una vecchia idea che consideriamo molto valida – conclude Simoncini -. La passata amministrazione distribuì le compostiere ma non si dette poi continuità all’iniziativa. Nei Comuni all’avanguardia l’autocompostaggio domestico viene praticato con successo: si diminuisce la percentuale di rifiuti, risparmia l’amministrazione e risparmia il cittadino che può ottenere uno sconto sulla parte variabile della Tari fino al 20%. Per stimolare davvero i comportamenti virtuosi l’istituzione dovrebbe avere ben chiara una prospettiva ambientale. Il porta a porta, ben organizzato, riesce davvero a mandare in pensione i bidoni dell’immondizia. La strategia rifiuti zero non è un’utopia ma un programma amministrativo che andrebbe seguito con attenzione, iniziando a chiamare scarti i rifiuti e contenitori i cestini. Da buttare via c’è solo la brutta politica”.

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