Appalto cimiteri, rilievi Anac. Pescaglia: tutto ok

Un’offerta “anomala non verificata a norma di legge”, questa in sintesi la decisione dell’Anac (l’autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone) su un appalto indetto dall’Unione dei Comuni Media Valle del Serchio che ora dovrà effettuare tutte le verifiche indicate nella delibera. La gara riguardava una procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi cimiteriali per anni 10 nel Comune di Pescaglia dello scorso anno del valore di oltre un milione e 300mila euro. L’amministrazione difende fermamente la regolarità dell’appalto e anzi annuncia di valutare le vie legali contro la ditta che ha proposto il ricorso all’Anac.

Il 24 maggio 2017 la Società G. Paoli Elettroimpianti segnala la presunta “violazione dell’obbligo normativo di ricorrere alla verifica dell’anomalia dell’offerta dell’aggiudicataria nella procedura in oggetto e rileva anche l’illegittimità della nomina dei membri della Commissione che non sarebbe avvenuta secondo regole di trasparenza e competenza, preventivamente individuate dalla stazione appaltante e l’illegittimità dei successivi atti della procedura di gara che ne sarebbe derivata”. Nella propria memoria difensiva l’Unione dei Comuni Media Valle del Sarchio sostiene di non aver riscontrato la necessità di sottoporre le offerte alla verifica dell’anomalia in ragione del fatto che l’offerta, poi risutlata vincente risulta inferiore a quella presentata dalla società istante. Per motivare la propria scelta, l’Unione ha rivendicato la discrezionalità della stazione appaltante citando giurisprudenza che si riferisce però – secondo Anac – al caso della verifica facoltativa dell’anomalia che la stazione appaltante dispone soltanto laddove “in base ad elementi specifici” l’offerta “appaia anormalmente bassa”. Tale giudizio a detta della stazione appaltante è sindacabile soltanto in caso di macroscopica irragionevolezza o illogicità. Per l’Anac invece per gli appalti pubblici da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa  “sono giudicate anomale le offerte per le quali sia per la componente tecnica che per quella economica realizzino un punteggio pari o superiore ai quattro quinti dei corrispondenti punti massimi previsti nel bando di gara”. Pertanto, è sempre considerata anomala l’offerta che ottiene un punteggio alto sul piano tecnico e, contemporaneamente, un punteggio alto relativamente all’offerta economica in virtù di un ribasso consistente e va verificata sempre. “La scelta della stazione appaltante di non procedere alla verifica dell’anomalia – scrive l’Anac in delibera – al ricorrere dei presupposti di legge non è conforme alla disciplina normativa di settore”. Per il secondo motivo di ricorso l’Anac ritiene invece che la commissione di gara sia stata nominata con le modalità previste dalla legge.
Il Comune di Pescaglia sottolinea l’assoluta regolarità dell’appalto e spiega i motivi: “Nessuna irregolarità nell’affidamento in concessione dei servizi cimiteriali al Consorzio So&Co di Lucca. Nell’espletamento della procedura di gara – spiega in una nota l’amministrazione – non è stato necessario verificare l’offerta anomala per due motivi ben precisi. Il primo è che quella presentata dal Consorzio So&Co di Lucca era inferiore a quella di G. Paoli Elettroimpianti srl. La seconda è che tale verifica è obbligatoria solo nelle procedure di appalto vero e proprio e non nelle concessioni, come in questo caso. I pareri dell’Anac, come quello deliberato a ottobre a cui l’Unione dei Comuni ha risposto negli scorsi giorni, inoltre non sono affatto vincolati. Senza considerare che tale deliberazione è giunta a oltre un anno di distanza dall’affidamento in concessione (che risale all’aprile del 2017), va fatto presente che la società G. Paoli Elettroimpianti non ha presentato in merito alcun ricorso all’autorità giudiziaria né ha comunicato al Comune di Pescaglia o all’Unione dei Comuni alcuna comunicazione sulla presentazione ad Anac dell’istanza di parere. Dispiace infine constatare come G. Paoli Elettroimpianti srl abbia di fatto cercato di screditare l’operato dell’amministrazione comunale. Al fine di difendere la propria immagine, il Comune valuterà quindi se ci sono gli estremi per adire le vie legali”.

Vincenzo Brunelli

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