Taccini: “Ponte Lera, lavori inefficaci”

“Chissà quale sarà il motivo per cui, da quando è stata inaugurata la modifica al ponte Lera, con il nuovo innesto sulla regionale 445 in località Piano di Coreglia, l’aumento del traffico di mezzi pesanti sulla strada, è aumentato in maniera esponenziale. Praticamente il ponte che avrebbe dovuto servire ad eliminare l’attraversamento dei mezzi pesanti negli abitati di Calavorno, Ghivizzano e Piano di Coreglia e rendere più scorrevole il traffico pesante, sembra abbia avuto l’effetto contrario”.

La pensa così Piero Taccini, capogruppo di Un futuro per Coreglia: “Da ciò può venire il dubbio – commenta – che il ponte, costruito con un mare di soldi pubblici e modificato dopo alcuni anni, sempre con un mare di soldi pubblici, non abbia raggiunto il suo scopo. Già dopo la prima inaugurazione erano venuti molti dubbi circa la regolare transitabilità dei mezzi pesanti constatando la notevole pendenza evidente nel suo tratto in prossimità dell’innesto sulla regionale 445. Tanto è che molti di questi mezzi si sono trovati in difficoltà, molte volte anche nell’impossibilità, di percorrere quel breve tratto di salita, soprattutto nel periodo invernale. Con la modifica inaugurata poco tempo fa la percorrenza di quel tratto avrebbe dovuto cambiare in meglio ed invece sembra che la situazione sia peggiorata inducendo gli autisti dei camion ad evitare quel tratto e, di conseguenza, contribuendo ad aumentare, e non di poco, il traffico di mezzi pesanti sulla  445. Da considerare che in questo modo sono costretti ad attraversare i centri abitati sopra menzionati dove la ristrettezza della carreggiata mette in pericolo la viabilità ed in particolare i pedoni ed i ciclisti che vi transitano”.
“Eppure, da profano – dice Taccini –  sono convinto che se quel ponte fosse stato progettato dai tecnici di Giulio Cesare, lo avrebbero costruito dandogli una regolare pendenza, magari facendolo iniziare un centinaio di metri più a valle sulla Ludovica, con minore spesa e, soprattutto, senza fare modifiche. Con questo non voglio certo sminuire la professionalità dei progettisti moderni ma la domanda sorge spontanea: perché tanti conducenti dei mezzi pesanti preferiscono transitare sulla strada regionale 445 anziché usufruire della Ludovica, con carreggiata assai più ampia?”.
“Per superare la problematica dell’attraversamento dei mezzi pesanti nei centri abitati di Calavorno, Ghivizzano e Piano di Coreglia – conclude – ho presentato un’interpellanza al sindaco di Coreglia Antelminelli affinché intervenga con apposito atto che istituisca il divieto di transito ai mezzi pesanti di peso complessivo ai 75 quintali, dal ponte di Calavorno fino all’abitato di Piano di Coreglia, ad eccezione di coloro provvisti di regolare autorizzazione, ovvero coloro che devono caricare o scaricare la loro merce nelle località dove andrebbe ad esistere il divieto. Se ciò avvenisse sarebbe una giusta misura per prevenire incidenti che potrebbero avere anche esiti drastici. Sono certo che la maggior parte degli abitanti delle frazioni interessate sarebbero d’accordo con questa decisione”.

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