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Ultimatum per la sede del Cai, l’Unione dei Comuni della Mediavalle vende l’immobile e chiede lo sgombero entro il 16 febbraio

7 febbraio 2023 | 18:20
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Ultimatum per la sede del Cai, l’Unione dei Comuni della Mediavalle vende l’immobile e chiede lo sgombero entro il 16 febbraio
Ultimatum per la sede del Cai, l’Unione dei Comuni della Mediavalle vende l’immobile e chiede lo sgombero entro il 16 febbraio
Ultimatum per la sede del Cai, l’Unione dei Comuni della Mediavalle vende l’immobile e chiede lo sgombero entro il 16 febbraio

Assieme al Cai, nello stesso immobile si trovano anche l’associazione Fratres, I Maestri del lavoro e l’associazione nazionale Alpini e tutti chiedono una sistemazione

A rischio la sede operativa del Club Alpino Italiano(Cai) sezione di Lucca, in via dei Bichi. L’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio, che detiene la proprietà dell’immobile, che ospita anche altre associazioni del territorio, ha già comunicato la sua vendita, intimando a tutti gli occupanti di sgomberare i locali entro il 16 febbraio. Il Cai però, che che si trova in quella sede dal 2018, non sembra essere in grado di poterlo liberare dalla propria attrezzatura entro la data prefissata e chiede a gran voce il trasferimento in altro luogo.

“Il Club Alpino Italiano, sezione di Lucca si occupa di promozione della montagna – dice Giulio Godi, presidente del Cai sezione di Lucca -. Svolgiamo una serie di attività sul territorio che vanno dalla didattica fatta dai nostri istruttori, alla manutenzione dei sentieri fatta da un gruppo di soci volontari. Soprattutto su sentieri molto importanti – precisa -. Il numero 8 il numero 10, 12, 14, 16, tutti all’interno del territorio dell’Unione dei comuni, il sentiero 38 nel comune di Coreglia. Tutti questi sentieri che ho citato, per chi conosce la montagna sono tra i più significativi e belli per la città di Lucca, sono quelli che portano alla Foce di Campolino, alla Foce a Giovo, sull’Alpe Tre Potenze. Tutti luoghi simbolo per la nostra città, molto accessibili e quindi adatti alla promozione del territorio. Promozione che noi facciamo, soprattutto spiegando come ci si muove in sicurezza sulla montagna, nel rispetto dell’ambiente. Un turismo lento e accessibile, che ovviamente, dovrebbe essere il fiore all’occhiello anche degli amministratori dei comuni della Mediavalle”.

In questi giorni però, c’è stata una brutta sorpresa, una lettera da parte dell’Unione dei comuni della mediavalle che intima lo sgombero dei locali in via dei Bichi numero 18. Si tratta della sede operativa del Cai, dove vengono tenuti i materiali che permettono di svolgere le loro attività.

“Nella nostra sede operativa oltre alle attrezzature, noi teniamo dei corsi – aggiunge Giulio Godi -, adesso ne sono iniziati quattro all’interno della sezione e poi ne abbiamo anche un altro di arrampicata libera, due di sci d’alpinismo di vari livelli e adesso ci è arrivata questa lettera che gentilmente ci chiede di togliere il disturbo. L’ente proprietario, ci ha informato della decisione di vendere l’immobile, attuale sede del Cai e di altre associazioni. È un gran rammarico per noi, perché abbiamo bisogno del sostegno degli enti locali e quindi chiediamo di potersi mettere ad un tavolo per trovare delle alternative. Questo è quello che chiediamo, non solo all’Unione dei comuni, ma a tutti gli enti locali del territorio”.

Il rammarico del presidente del Cai è dovuto soprattutto al fatto che l‘Unione dei comuni della Mediavalle avrebbe potuto optare anche per un comodato gratuito in favore delle associazioni presenti per una durata di 30 anni. Invece l’ente, secondo quanto sostenuto da Cai, “aveva già da tempo intenzione di vendere l’immobile”.

Di una cosa però Giulio Godi è certo, non sarà possibile sgomberare la sede entro il 16 febbraio.

“La richiesta è impossibile da eseguire entro il 16 di questo mese e non è, né accettabile, né fattibile – dichiara il presidente del Cai di Lucca -. Naturalmente noi e le altre associazioni ci opponiamo alla vendita dell’immobile, anche se la questione rientra comunque nelle prerogative che l’Unione dei Comuni può portare avanti. Però, vogliamo avere la possibilità di trovare una sede alternativa, per poter traslocare noi, l’associazione Fratres, che fa azione di coordinamento di tutti i gruppi Fratres della provincia di Lucca, I Maestri del Lavoro e l’Associazione nazionale alpini”.