Bani e Bernicchi (Cisl): “Terme di Bagni di Lucca, rischio chiusura altissimo”

Lanciato l’allarme: “Il 10 gennaio è la prima decisiva scadenza. Abbiamo chiesto un incontro al sindaco”
Terme, si riapre il sentito dibattito a Bagni di Lucca. Bernicchi e Bani della Cisl Toscana Nord suonano l’allarme in vista del 2021.
“Il 10 gennaio 2021 è il giorno X a cui si legano le sorti delle storiche terme di Bagni di Lucca. Il rischio chiusura è altissimo e non credo che nessuno se lo possa permettere, a partire dai 20 lavoratori, all’enorme indotto e al territorio stesso di Bagni di Lucca e della provincia – è l’allarme lanciato da Giovanni Bernicchi segretario Fisascat Cisl Toscana Nord -. Comprendiamo le criticità legate al momento emergenziale, ma senza la collaborazione delle istituzioni stiamo andando incontro al reale rischio di chiusura delle storiche Terme che svolgono non solo servizi legati al benessere ma anche quelli sanitari in convenzione con l’Asl. Sono una grandissima risorsa dal punto di vista del welfare sociale – con le grotte che sono un patrimonio praticamente unico in regione oltre alla galleria napoleonica da recuperare – e anche per l’intero comparto turistico. Senza considerare l’indotto: lavoratori nelle pulizie, per la manutenzione, nella ricettività”.
“Il 10 gennaio prossimo negli accordi tra Comune di Bagni di Lucca e gestore sarà una prima decisiva scadenza – in vista del rinnovo del bando a marzo – che non ci può trovare impreparati – prosegue Bernicchi -. Il gestore chiede garanzie per la continuità di un servizio che è stato interrotto dalla pandemia e su cui non può calare un sipario nel silenzio generale”.

Il sindacato Cisl Toscana Nord si è già mosso fattivamente: “Il settore termale rappresenta una questione di rilevanza regionale – sottolinea il segretario generale Cisl Toscana Nord, Massimo Bani -. Sono fonte di turismo e di salute, rappresentano occupazione e linfa vitale per l’economia di tutta la provincia e oltre. La pandemia ha tagliato le gambe a questo prezioso comparto e ora più che mai è importante capire che c’è la volontà di salvarlo oppure no. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco di Bagni di Lucca, e non ci fermeremo qui: è nostra intenzione aprire un confronto anche con la Provincia. Gli imprenditori non sono lì a far beneficenza, occorre creare le condizioni per i loro investimenti, bloccando le spese, magari per ridefinirle in un piano futuro di rientro, e scongiurare così il rischio di far morire le attività. Quello delle terme è uno dei settori più colpiti, compreso purtroppo anche l’impianto storico di Montecatini, e siamo di fronte a una partita, quella dei ‘ristori’, complicata e incerta. E’ fondamentale che adesso entrino in gioco le effettive volontà per sostenere i centri termali, risorsa preziosa e strategica leva che potrebbe far la differenza una volta che saremo finalmente fuori dal tunnel della pandemia”.