Progetto Comune: “No ai posti covid all’ospedale di Barga”

Il gruppo consiliare: “Il reparto di medicina non si tocca”
“Proposta da scartare quella di realizzare 21 posti letto covid nel reparto di medicina di Barga“. Lo dicono, perentori, i consiglieri del gruppo Progetto Comune: “Questo progetto decreterebbe prima il ridimensionamento della medicina a Barga e poi sicuramente la chiusura del reparto”.
“Negli anni, a causa di scelte scellerate sia politiche che aziendali Asl, il nostro ospedale è stato depauperato a vantaggio di altri – si spiega -. Il reparto medicina non si tocca. E’ un reparto importante per la nostra zona dove la popolazione è sempre più anziana e necessita di cure continue ed adeguate. I nostri cittadini non possono effettuare viaggi stressanti per farsi curare. Noi di progetto Comune, come tutti i cittadini della Valle, siamo portati all’accoglienza, per cui in caso di bisogno estremo siamo pronti ad ospitare i malati covid ma in un padiglione allestito appositamente nei locali inutilizzati dell’ospedale”.
“Quindi – afferma Progetto Comune – diciamo ai responsabili regionali, dell’Asl e al sindaco, di adoperarsi per rafforzare la proposta di utilizzare i locali del Campo di Marte e, proprio in caso di necessità, utilizzare appositi locali dell‘Ospedale di Barga con personale medico ed infermieristico dedicato. Quindi dare a Barga un ulteriore servizio senza ridimensionare quelli esistenti. Dare a Barga ulteriore personale medico ed infermieristico senza costringere quelli attualmente presenti ad ulteriori sacrifici per coprire le inefficienze create dal sistema. Chiediamo più efficienza nell’esecuzione dei tamponi e nell’approvvigionamento dei reagenti occorrenti. Il reparto medicina a Barga non si tocca: abbiamo già dato”.
“Probabilmente – aggiungono -, a breve a Barga perderemo anche i servizi ambulatoriali presenti al Ceser in quanto verranno trasferiti a Gallicano. Di questo progetto nessuno ne parla ma probabilmente è già in stato avanzato. Siamo tutti cosi tanto concentrati sul Covid da non vedere gli altri seri problemi. Ci avete già tolto tutto. Siamo rimasti in mutande. Ora toglieteci anche quelle. Dove sono i nostri referenti politici Locali e Regionali? Fatevi sentire e spiegateci cosa bolle in pentola. Se rimaniamo inascoltati siamo pronti a scendere in piazza per far sentire e far valere le nostre ragioni”.