
Parco dell’Appennino protagonista ad Euromab 2019, l’assemblea biennale del progetto Men and Biosphere dell’Unesco con la partecipazione dei delegati di 302 riserve da 36 paesi di Europa, Russia, Usa e Canada che si è svolta a Dublino. Obiettivo: discutere approcci comuni per gestire le interazioni tra uomo e natura, proteggere le risorse naturali minacciate e trovare soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile.
La riserva di biosfera dell’Appennino tosco-emiliano in quest’occasione ha presentato due progetti: la riqualificazione dell’eremo della pietra di Bismantova nell’ambito del workshop Engagement through art & culture (coinvolgimento del territorio attraverso l’arte e la cultura) e Upvivium – Biosfera gastronomica a chilometri zero nell’ambito del workshop Role of biospheres when engaging with local enterprises (Ruolo della Mab nel coinvolgimento delle imprese locali). Ha presentato, anche, due video prodotti ad hoc: uno dedicato ai valori e all’identità del territorio dal titolo Orgogliosi di condividere –MaB is #ProudToShare e l’altro realizzato nell’ambito del progetto di network con altre biosfere italiane che partecipano al contest gastronomico Upvivium Not only a cooking contest. Inoltre si sono tenuti incontri con la delegazione svedese per un progetto comune su Boschi e cambiamento climatico e con la direzione generale del ministero dell’ambiente per la preparazione di un evento di presentazione di esperienze di qualità e dei progressi dell’Italia nel programma Mab da svolgersi nell’ambito della conferenza mondiale che ci sarà a Parigi il giugno prossimo.
“MaB è uno dei programmi Unesco in crescita – commenta il coordinatore di Mab Appennino e presidente del parco nazionale Fausto Giovanelli – I segni forti e già pervenuti del cambiamento climatico hanno moltiplicato sensibilità e iniziative ovunque. Questo promosso dall’Unesco è davvero un programma mondiale e nel nostro piccolo ci sentiamo parte di questo movimento,come attori e testimoni delle grandi qualità e della naturale predisposizione alla sostenibilità dell’Appennino italiano”. “L’Appennino – prosegue Giovanelli – è stato culla e luogo di equilibrio e incontro tra natura e civiltà a livelli altissimi nei secoli passati. La nostra sfida è ricercare e sperimentare nel presente, così pieno di minacce per l’ambiente, opportunità, stili di vita, di lavoro e di residenza, attraenti e proiettati al futuro e alla salute delle persone e della nostra casa comune”.
”A Dublino – afferma il direttore del parco nazionale Giuseppe Vignali – abbiamo proposto esperienze sulla relazione tra cibo e buoni stili, di produzione e consumo, sulla valorizzazione della responsabilità sociale e ambientale d’impresa e lavoro e sulla relazione tra religione ed ecologia.”