





Circa due anni fa la Regione Toscana ha fatto investimenti cospicui per dotare la linea ferroviaria Lucca-Aulla di nuovi treni e l’utenza è aumentata. I turisti che raggiungono con il treno per vacanze la Valle del Serchio e la Garfagnana sono sempre più numerosi. Non solo treni e stazioni ferroviarie vengono utilizzate durante l’anno da molti pendolari, studenti, ma anche lavoratori. Siamo andati a verificare le condizioni del servizio a terra, ovvero delle stazioni ferroviarie e ne è emerso uno scenario a macchia di leopardo. Se da un lato ci sono stazioni ben tenute dall’altro quasi ovunque c’è il problema dell’inaccessibilità dei servizi igienici e la mancanza della biglietterie automatiche presenti solo nelle principali piazze. In alcuni casi per trovare un biglietto bisogna fare chilometri di strada.
Il nostro viaggio comincia da Piazza al Serchio, dove troviamo una struttura che, sia all’interno che all’esterno, è pulita ed accogliente. Nella sala d’aspetto c’è ancora lo sportello della biglietteria, anche se quest’ultima è chiusa da anni. I biglietti, tuttavia, possono essere acquistati alla macchinetta automatica, che risulta in funzione. Di fianco alla sala d’attesa c’è un bar, fuori dal quale, a un tavolo sistemato all’ombra di un pino, siedono quattro uomini intenti a giocare a carte. Costeggiando lo stabile, arriviamo di fronte ai bagni. Sono chiusi, ma un cartello – scritto anche in inglese – informa gli utenti che è possibile usarli chiedendo la chiave al bar. Nel piazzale antistante l’ingresso, c’è una fermata del bus, ma leggendo l’orario, si scopre che il servizio è sospeso dal 30 giugno.
Decisamente diverso è lo scenario alla stazione di Camporgiano. Nel parcheggio c’è una lunga fila di cassonetti per la spazzatura, dietro ai quali sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere: tra gli altri, un congelatore, copertoni e copricerchi di un’automobile, motocicli per bambini, scatoloni, stracci, sacchi neri pieni di immondizia. Di fianco al primo cassonetto, sono parcheggiate due auto con targa francese. La sala d’aspetto della stazione è spoglia e sporca. Non c’è la macchina per fare i biglietti e un foglio affisso all’interno di una bacheca, informa che la rivendita più vicina è a Piazza al Serchio, ossia a sei chilometri di distanza. L’unica alternativa, è l’acquisto on line. All’esterno, sulla destra, ci sono i bagni, ma dato che le porte sono murate, pare proprio che siano chiusi da molto tempo. Non c’è una fermata dei bus e nemmeno un servizio taxi per raggiungere il centro del paese.
La stazione successiva è quella di Poggio, Careggine, Vagli. La facciata dello stabile è, tutto sommato, in buono stato. Dai manifesti che vi sono affissi, si capisce che dietro una delle quattro porte che si affacciano sul parcheggio, c’è la sede di un’associazione per la promozione e tutela del territorio di Sillano, Poggio e Filicaia e del gruppo donatori di sangue Frates. La piccola sala d’aspetto è “arredata” con due panche di legno e due macchinette per timbrare i biglietti, entrambe accese. Il problema, però, è riuscire a reperire questi ultimi, dato che la macchina self – service non c’è, e non è dato sapere se in zona è presente una rivendita. Un cartello informa che la stazione è dotata di un “sistema di videosorveglianza con gestione temporalizzata delle porte di accesso di notte”. L’altoparlante è in funzione, ed annuncia i treni in arrivo ed i ritardi. Le persiane delle finestre che si affacciano sui binari, sono in parte rotte. C’è una fontanella in ferro, ma è tutta arrugginita e senza il rubinetto. I bagni sono chiusi, e sulla soglia delle due porte si sono accumulati rami secchi, foglie ed erbacce. Nemmeno qui c’è una fermata dei pullman o l’indicazione di un numero per chiamare un taxi.
A Castelnuovo Garfagnana, invece, è tutto molto più in ordine. La sala d’aspetto è pulita ed accogliente. Vicino alla porta ingresso, sulla sinistra, un affresco che raffigura la Rocca ariostesca ed alcuni cavalieri, ricopre l’intera parete. C’è, e funziona, la macchina per acquistare i biglietti che, comunque, vengono venduti anche al bar adiacente. La nota dolente è rappresentata dai servizi igienici: anche se questa è la stazione più frequentata della Garfagnana, i bagni sono desolatamente ed inspiegabilmente chiusi. Problematico anche raggiungere il centro, non proprio vicinissimo a piedi: il servizio bus d’estate è sospeso (fermata valida solo per linee invernali, recita un avviso), e non sono segnalati numeri per chiamare un taxi.
Alla stazione di Fosciandora – Ceserana, ormai si fermano pochi treni. Ciononostante, lo stabile è ben tenuto. La sala d’aspetto è chiusa, ma sui binari è stata sistemata una pensilina che copre l’unica panchina su cui possono sedere i viaggiatori in attesa. L’altoparlante è in funzione, così come le macchinette per timbrare i biglietti, anche se non è dato sapere dove è possibile acquistarli. I bagni, come altrove, sono chiusi.
Proseguendo, arriviamo alla stazione di Castelvecchio Pascoli, e la prima cosa che si nota è un foglio di carta plastificato attaccato sulla persiana della sala d’attesa: c’è scritto vietato scaricare rifiuti. Dalla facciata laterale sinistra, si sono staccati dei pezzi di intonaco e le lettere ‘e’ e ‘c’ che compongono la scritta Castelvecchio. Il tutto giace sull’asfalto. Si conserva decisamente meglio l’altra parte della facciata esterna, quella che dà sui binari: il murales che fu realizzato qualche anno fa, dedicato a Giovanni Pascoli e raffigurante anche la Pania, il monte Forato ed alcuni scorci di Barga, resiste bene al passare del tempo. La sala d’aspetto è pulita e videosorvegliata. Non c’è la macchinetta automatica per fare i biglietti, e non è indicato da nessuna parte se c’è una rivendita. In passato, nella stanza accanto alla sala d’aspetto, era stato aperto un bar, che però ha chiuso i battenti da anni. Anche qui i bagni sono chiusi e non c’è la fermata dei bus. Su un adesivo appiccicato ad una canala, è però pubblicizzato un servizio taxi.
La stazione di Barga Gallicano è accogliente e ben tenuta, sia all’esterno che all’interno. Sulla facciata dell’ingresso, è stato disegnato un murales molto colorato, che ritrae un paesaggio. Un cartellone informa gli utenti che un’agenzia di viaggi gestisce la biglietteria e lo sportello informazioni (il lunedì mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13, il martedì e il giovedì dalle 13,30 alle 18, e il sabato dalle 10 alle 12), fornendo i seguenti servizi: biglietteria Trenitalia, Italo e autobus. In ogni caso, c’è anche la macchinetta self service. Anche qui riscontriamo il solito disservizio, i bagni sono chiusi.
Il nostro viaggio termina a Fornaci di Barga, dove troviamo una sala d’aspetto spoglia e ben poco accogliente: c’è solo una panchina in ferro da quattro posti e una bacheca con gli orari dei treni. Non c’è la biglietteria, ma è in funzione la solita macchinetta automatica. Il sottopasso per attraversare i binari, costruito qualche anno fa, è stato imbrattato con scritte fatte con la vernice spray, e neanche il murales realizzato nel 2005 per celebrare i novant’anni della Metallurgica (oggi Kme), è stato risparmiato.
Una delle stanze della stazione è stata concessa alla biblioteca Gli Incartati, nell’ambito di un progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria promosso dalla Regione e cofinanziato dall’Unione europea. L’orario estivo di apertura, si legge su un foglio appeso alla porta, è 20,30 – 22.
Un’altra stanza, è occupata dall’ufficio distaccato del Comune di Barga. Anche qui non è possibile utilizzare i servizi igienici.
Massimiliano Piagentini