San Luca, il pittore Emilio Cavani dona un dipinto agli “angeli” che lo hanno guarito dal Covid foto

L'artista 87enne: "Avevo promesso che se ne fossi uscito vivo, avrei realizzato e donato all’ospedale un quadro che rappresentasse le mie emozioni di paziente"

Angeli. E’ questo il titolo del quadro che “il pittore delle Alpi Apuane” Emilio Cavani ha voluto consegnare oggi (27 maggio) personalmente agli operatori dell’ospedale San Luca che lo hanno curato all’età di 87 anni, facendolo guarire dal Covid19.

“Sono stato ricoverato per circa due mesi fra il San Luca, per due volte, e la Cittadella della salute Campo di Marte – ricorda Cavani, visibilmente emozionato e contento di incontrare nuovamente il personale sanitario lucchese – e sono stato anche in condizioni critiche. Avevo promesso che se ne fossi uscito vivo, avrei realizzato e donato all’ospedale un quadro che rappresentasse le mie emozioni di paziente e che costituisse un ringraziamento per gli operatori, i miei angeli appunto, in particolare quelli del setting B in cui sono stato a lungo ricoverato. E così, appena sono tornato nella mia Garfagnana e ho potuto ricominciare a dipingere, ho tenuto fede a questa promessa. Quando ero nel letto dell’ospedale  vedevo tanto bianco, varie sagome tutte bardate e gli occhi belli delle infermiere; sono inoltre rimasto colpito dalle frasi di incoraggiamento che gli operatori scrivevano sulle loro tute e divise.  Il quadro, un 80 per 80 centimetri su tempera, evidenzia soprattutto questi aspetti ed è un regalo a chi mi ha aiutato a guarire e mi ha curato con amore e professionalità. Fortunatamente è andato tutto bene, come era scritto su quelle sagome bianche”.

Il medico della direzione sanitaria ospedaliera Sergio Ardis, a nome di tutto il personale del San Luca, ha ringraziato l’artista per “il graditissimo dono” e ha annunciato che verrà sistemato in un luogo significativo dell’ospedale, nella sala Piera Sesti in cui si svolgono tutti i più importanti incontri ed eventi.

Alla consegna erano presenti la responsabile della struttura assistenza infermieristica ospedaliera Luisa Natucci e alcuni operatori in rappresentanza di tutto il setting B, in cui Emilio Cavani è stato curato e assistito: la coordinatrice infermieristica Cinzia Menconi, l’infermiera Daniela Pierotti e l’infermiera Maria Vittoria Timoni. A quest’ultima il pittore ha fatto una dedica speciale all’interno del quadro, proprio per la sua disponibilità e professionalità. L’artista ha anche donato un altro suo quadro, dedicato alla Pastorizia in Garfagnana, al medico Claudio Scarpellini, che – questo è il ricordo che Cavani ha voluto condividere – in quei giorni difficili ha anche soddisfatto la sua richiesta di procurargli i giornali.

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