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Agriturismi a Lucca, uno su 3 è in Garfagnana: aumentano aziende e coltivazioni bio

4 novembre 2025 | 13:52
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Agriturismi a Lucca, uno su 3 è in Garfagnana: aumentano aziende e coltivazioni bio

La popolazione diminuisce e invecchia ma, per Cia Toscana Nord, il futuro della Garfagnana dipenderà “dalla capacità di integrare agricoltura, turismo e innovazione”

“Il dato più chiaro che emerge è che la popolazione continua a diminuire, con oltre il 5% in meno rispetto al 2019 e ad invecchiare, con un indice di vecchiaia tra i più alti della Toscana. In questo scenario, agricoltura e turismo emergono come pilastri della possibile rinascita del territorio: due settori che, oltre al valore economico, rappresentano strumenti di presidio sociale, ambientale e culturale”. A dirlo è il presidente della Cia Toscana Nord Luca Simoncini.

La Garfagnana nel 2025, stando al Rapporto sulla Garfagnana presentato nelle scorse settimane dalla Camera di Commercio, si conferma infatti un territorio di straordinaria identità ambientale e culturale, ma attraversato da tendenze strutturali che mettono alla prova la sua sostenibilità demografica ed economica. “L’agricoltura garfagnina – spiega Simoncini – svolge un ruolo strategico nel mantenimento del paesaggio e nella gestione del territorio. Negli ultimi anni si registrano segnali di rinnovamento, in particolare con la crescita del biologico: nel 2024 le aziende bio sono 39, con un incremento del 34% rispetto al 2019, e la superficie coltivata in regime biologico è passata dal 10% al 12%, valori che indicano una direzione chiara verso una produzione di qualità e sostenibile”.

Il settore agricolo non è più solo produzione, ma sempre più accoglienza e multifunzionalità. La Garfagnana concentra 88 agriturismi – un terzo di quelli dell’intera provincia di Lucca – che offrono oltre 1.100 posti letto e negli ultimi anni hanno registrato una crescita del 17%. “L’agriturismo – aggiunge Simoncini – non è solo una forma di ospitalità, ma un modo per valorizzare l’identità rurale, integrare il reddito agricolo e mantenere vive le aziende familiari. È in questo intreccio tra agricoltura e turismo che si delinea uno degli assi strategici più solidi per lo sviluppo locale: la connessione tra produzione agricola, ospitalità e turismo esperienziale”.

Le locazioni turistiche sono ormai esplose, rappresentando oltre il 40% dei posti letto totali. Un fenomeno spinto dalle piattaforme digitali e dall’interesse crescente per esperienze di turismo lento. “Il turismo garfagnino – sottolinea Simoncini – è oggi più diffuso e rurale, orientato alla natura, all’autenticità e alle produzioni locali. L’appeal del paesaggio, dei borghi e della gastronomia si traduce in un’offerta esperienziale che combina outdoor, agricoltura, enogastronomia e cultura. In questo contesto, la qualità ambientale e la presenza di aziende multifunzionali sono elementi determinanti per la competitività futura”.

Il futuro della Garfagnana dipenderà dunque, come osserva il presidente della Cia Toscana Nord, “dalla capacità di integrare agricoltura, turismo e innovazione in una strategia coerente. L’agricoltura sostenibile e l’ospitalità rurale possono diventare strumenti di contrasto allo spopolamento e di rivitalizzazione economica, a condizione che si investa su formazione, giovani e servizi di prossimità”.