Emergenza caldo, dalla Regione disposizioni per proteggere i lavoratori da malori

L'assessore Bezzini: "Prosegue l'impegno per la prevenzione sui luoghi di lavoro"

Ribadita dalla Regione alle associazioni di categoria la necessità di rispettare le linee di indirizzo, adottate un anno fa, per proteggere i lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature. L’invito arriva dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.

Tenuto conto anche del caldo degli ultimi giorni, e dato che i cambiamenti climatici fanno presagire il rischio di un’estate di calura intensa – ha osservato Bezzini -, abbiamo diffuso nei giorni scorsi una comunicazione a tutte le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, invitandole ad adottare le linee di indirizzo emanate un anno fa per la protezione dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature”.

Il riferimento è alle linee di indirizzo regionali per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore predisposte e trasmesse a giugno 2021. Si tratta di misure di tutela fondamentali in tutte le lavorazioni all’aperto e in quelle che avvengono in ambienti chiusi non climatizzati, qualora ad appesantire condizioni termiche interne influiscano anche quelle esterne.

“Il documento – ha aggiunto l’assessore – contiene disposizioni utili a prevenire malori dovuti al caldo, fornendo informazioni sui fattori che ne determinano l’insorgenza e su come intervenire per contrastare i malesseri psico-fisici che ne possono conseguire. Un ulteriore passo compiuto dalla Regione a garanzia dell’impegno per la prevenzione degli infortuni sul lavoro che resta una priorità assoluta. Ringrazio le associazioni di categoria per la collaborazione”.

Nelle linee di indirizzo sono forniti strumenti utili per una corretta individuazione del rischio legato al calore e delle malattie da calore, come i link ai siti, tramite i quali è possibile calcolare, in base alle condizioni meteo su tutto il territorio italiano, il cosiddetto indice Wbgt (Wet Bulb Globe Temperature), indice empirico, di facile valutazione, che viene utilizzato in prima battuta per comprendere se l’esposizione ad un determinato ambiente caldo genera o meno stress termico.

Sono inoltre indicate le necessarie azioni da mettere in atto per la mitigazione del rischio, quali rendere disponibili e accessibili acqua e aree ombreggiate per le pause, favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore e favorendo l’effettuazione di frequenti pause per l’approvvigionamento di acqua e il riposo all’ombra, la revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro, riprogrammando ad esempio le attività che non sono prioritarie e che sono da condursi all’aperto nei giorni con condizioni meteoclimatiche più favorevoli o pianificando le attività più impegnative dal punto di vista fisico durante i momenti più freschi della giornata, l’attenzione agli indumenti da lavoro forniti, la necessità di fornire ai lavoratori adeguata formazione e informazione.

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