Uilm, Saisi confermato alla guida: “Cartario e nautica in salute”

Al congresso il tema dell'avanzata dei fondi internazionali sulle imprese lucchesi. Priorità alla vertenza Kme

L’impresa metalmeccanica sta vivendo un periodo di forti cambiamenti fra luci incoraggianti ma anche ombre che fanno molta paura. Due anni di pandemia hanno inciso profondamente sui conti economici e finanziari delle aziende, il conflitto in Ucraina sta aprendo scenari del tutto inaspettati, fatti di tensioni ed enormi preoccupazioni. Ma quella ripresa vissuta grazie e soprattutto agli incentivi nazionali ed europei fanno intravedere vie d’uscita in un’ottica di rivoluzione ‘verde’ su cui bisogna puntare e scommettere anche sul territorio di Lucca e Massa Carrara.

Sono stati questi i temi al centro del congresso Uilm area Nord Toscana che si è svolto ieri mattina (19 maggio) al Grand Hotel Guinigi di Lucca, condotto dal coordinatore regionale Uilm Toscana, Vincenzo Renda, alla presenza del segretario Giacomo Saisi, del segretario generale nazionale Rocco Palombella, del segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappiè e del segretario Uil area nord Toscana, Franco Borghini.

A tracciare il quadro della situazione con tutti i riflessi a livello locale il segretario Saisi che, dopo i numerosi interventi dei delegati e degli ospiti e le conclusioni del segretario nazionale Palombella, è stato confermato alla guida del sindacato.

Saisi nella sua relazione ha evidenziato una delle battaglie centrali: “Serve lavoro sicuro, stabile e di qualità. Solo creando stabilità di lavoro per i giovani l’economia potrà ripartire. Come può un giovane crearsi un futuro se rimane precario a vita? Dovremmo tornare ai vecchi contratti di formazione lavoro con 18 mesi a termine e poi il passaggio a tempo indeterminato e tassare almeno del 10% in più le assunzioni a tempo determinato”.

Battaglia che si lega alla lotta al lavoro nero, ai controlli e a una politica che deve riportare più soldi nelle tasche dei lavoratori riducendo la pressione fiscale e combattendo evasione ed elusione. Un’altra sfida è quella del contrasto alle delocalizzazioni con i fondi internazionali e le multinazionali che stanno facendo razzia delle eccellenze italiane per evitare situazioni come la Gkn di Firenze. “Anche a Lucca, molte aziende sono in mano a grandi gruppi multinazionali o a fondi di investimento. Paragon,  fondo di investimento inglese, ha rilevato il 55% di quote di Kme Special. I gestori di questi fondi non conoscono minimamente le criticità del territorio in cui sono collocate queste aziende e non hanno consapevolezza del danno sociale che potrebbero creare eventuali perdite di posti di lavoro”.

Poi un’analisi dell’economia locale partendo dalla carta: “Il settore metalmeccanico a Lucca è molto legato all’industria della carta. Un settore in salute che non ha mai avuto soste nemmeno durante la pandemia. Essendo la carta un prodotto ritenuto bene essenziale, le aziende metalmeccaniche legate a questo business, avevano il codice Ateco valido per poter continuare a lavorare. Il settore continua ad avere un buon andamento e anche buone prospettive. Le problematiche che si registrano sono legate all’approvvigionamento e ai costi delle materie prime e all’aumento dei costi energetici”.

Sulla costa apuoversiliese sta viaggiando invece la nautica e in particolare la cantieristica navale: “Fino ad oggi ha mostrato una resilienza inaspettata rispetto ad altri settori dell’industria riuscendo a contenere l’impatto della crisi. Per i distanziamenti imposti dall’emergenza Covid-19, la barca è stata vista da molti come una sorta di isola salvifica sulla quale trascorrere il tempo ed isolarsi in sicurezza. Le restrizioni imposte dal governo hanno consentito di salvare un comparto produttivo di cui l’Italia è una delle leadership mondiali. In questo favorevole contesto, a marzo del 2021, abbiamo rinnovato un importante contratto di secondo livello in Azimut Benetti Viareggio che ha visto un buon aumento della parte economica e un miglioramento della parte normativa. Una menzione particolare la merita il Cantiere The Italian Sea Group di Carrara, che in passato ha vissuto momenti difficili e delicati, anche di accese frizioni con le organizzazioni sindacali. Oggi si respira un’altra aria in cantiere. Le produzioni di Motor Yacht, imbarcazioni a vela, e del nuovo Tecnomar Lamborghini sono buone. I livelli occupazionali sono cresciuti in maniera esponenziale e in pochi anni si è passati da circa 150 dipendenti agli attuali 439. La Rsu ha incontri periodici e regolari con l’azienda e sta elaborando una piattaforma rivendicativa da presentare ai lavoratori per iniziare, in tempi brevi, la trattativa per il rinnovo del Contratto di secondo livello”.

“Eccellenze che non devono far pensare che sia tutto rosa perché nella nautica ci sono ancora enormi problemi soprattutto nell’indotto con contratti pirata che ci impongono di prestare una seria attenzione – ha detto Saisi -. Sempre più le attività produttive sono conferite a terzi: piccole imprese o Cooperative che trascurano le misure di sicurezza sul lavoro e peggiorano le condizioni di vita e retributive dei lavoratori. Si sta espandendo anche l’applicazione di contratti pirata siglati da associazioni datoriali e sindacati di comodo che sono peggiorativi sia nella parte economica che normativa. Dobbiamo vigilare affinché le ditte appaltanti impongano alle aziende appaltatrici l’applicazione dei contratti nazionali collettivi firmati dalle sigle maggiormente rappresentative”.

Su Massa la Uilm vuole provare a riconquistare una rappresentanza nel colosso Baker Hughes da dove manca ormai da due mandati: “Una delle imprese più importanti del territorio di Massa e la Uilm non può rimanere tagliata fuori. Essere dentro è fondamentale anche per dare supporto ai delegati delle ditte in appalto, dove invece siamo ben rappresentati sia come iscritti che come numero di Rsu”.

Su Massa va molto bene la Skf: “Abbiamo firmato un accordo per un maggior utilizzo degli impianti che, oltre ad avere un buon ritorno economico per i lavoratori, ha portato ventidue nuove assunzioni con contratto interinale e undici stabilizzazioni a tempo indeterminato. A mio avviso, questo importante gruppo, che ha molti stabilimenti in Italia, avrebbe bisogno di un accordo a livello nazionale che preveda un percorso di stabilizzazione dei lavoratori”. E da altri grandi aziende del territorio apuano arrivano buone notizie: “Abbiamo inoltre rinnovato il contratto di secondo livello alla Dwire di Massa, azienda che produce filo diamantato per il taglio del marmo e in Matec Group anche questa azienda di Massa che produce impianti di depurazione”.

Su Lucca la vertenza principale è certamente quella di Kme ed Em Moulds dove il 14 aprile è stato finalmente rinnovato il contratto di secondo livello: “Grazie anche all’acquisizione dei laminati piani dell’azienda Eredi Gnutti di Brescia da giugno 2021 la fabbrica ha ripreso a correre: i livelli di produzione sono buoni, nell’ultimo anno sono state fatte cinquantacinque nuove assunzioni (le ultime erano state fatte nel 2008). Finalmente con la firma su questo accordo ci sarà di nuovo futuro e stabilità riportando più soldi ai lavoratori ma prevedendo punti molto importanti anche nella parte normativa. Avere Kme forte e solida non può che portare giovamento a tutta la valle; non dimentichiamo che è ancora oggi, con più di 560 dipendenti, è l’azienda metalmeccanica più grande e importante della provincia di Lucca”.

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