Covid: 350 i milioni di euro di mancati introiti per le strutture agrituristiche della Toscana

Grandi aspettative per il ponte pasquale ma pesano rincari e tensioni internazionali

Sono 350 i milioni di euro di mancati introiti per le strutture agrituristiche della Toscana solo per l’assenza forzata dei turisti stranieri bloccati alle frontiere a causa dei vari lockdown o scoraggiati dalle necessarie misure restrittive adottate. E’ l’ammanco monstre stimato da Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana, l’associazione che raduna gli agriturismi, in occasione dell’addio graduale a partire dal 1 aprile dello stato di emergenza per arginare la diffusione del contagio calcolato tra il 2020 ed il 2021 con presenze straniere crollate, rispetto al periodo pre-Covid (il 2019), rispettivamente del 67% e del 31,8%.

“Con l’allentamento della stretta-Covid e gli spiragli di tregua in Ucraina la partenza della stagione turistica di primavera, scandita dal prossimo ponte pasquale e dal 24 aprile, saranno il primo vero test della nuova ripartenza. – commenta Luca Serafini, presidente Terranostra Toscana –  Sono stati due anni molto duri con perdite a doppie cifre a causa delle restrizioni e dei timori da contagio compensate solo in parte dal buon andamento del periodo estivo. Ci aspettiamo, anche grazie al progressivo abbandono delle misure di prevenzione, il ritorno graduale dei turisti stranieri che sono molto importanti per il turismo, per le nostre città d’arte e per i nostri borghi. Per ora le prenotazioni sono inferiori alle aspettative di questo periodo e ancora molto lontane dalla prospettive dei 100 mila arrivi che avevamo registrato nel solo aprile 2019. Senza queste nuove condizioni di incertezza ci avvieremmo probabilmente verso il tutto esaurito tanto è il desiderio di recuperare il tempo perduto a causa del Covid”.

Il risultato, secondo l’analisi di Coldiretti e Terranostra si traduce in una perdita di fatturato, tra pernottamenti, ristorazione e souvenir enogastronomici di 350 milioni di euro per il solo settore degli agriturismi compensato, solo in parte, dalla scoperta e riscoperta da parte dei turisti italiani delle nostre campagne. Il 2021 è infatti stato l’anno del turismo di prossimità con il record di presenze nelle strutture agrituristiche toscane di cittadini italiani, circa 1,8 milioni, 400 mila in più rispetto al periodo pre-Covid.

Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi con oltre 340 mila arrivi (dato pre-Covid) di cui quasi 200 mila di soli stranieri per un fattura complessivo di circa 20 milioni di euro. Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata a far scegliere l’agriturismo – continua Coldiretti Toscana – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. La Toscana con 5.474 strutture agrituristiche è la regina del turismo rurale nel Bel Paese intercettando da sola un turista su cinque e con la più alta presenza di imprese femminile alla guida aziendale; 4.962 le strutture che offrono alloggio per oltre 85 mila posti letto, 1.880 ristorazione, 1.679 degustazione, 165 campeggio, 758 altre attività.

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