Col vaccino Sputnik tornano in Toscana i turisti russi: si stimano 200mila arrivi

L'analisi della Coldiretti dopo il provvedimento varato dal consiglio dei ministri che autorizza l'ingresso

Con il vaccino Sputnik via libera al ritorno in Toscana di 200mila turisti russi, che prima della pandemia erano venuti in vacanza nella nostra regione.

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana in riferimento al provvedimento varato dal consiglio dei ministri con il presidente Mario Draghi che consente l’arrivo in Italia degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia con l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. I turisti russi, secondo l’elaborazione dei dati Istat di Coldiretti, sono passati da 221mila a 29mila tra il 2019 ed il 2020.

“Per la Toscana – spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – si tratta di una svolta importante dopo che lo scorso anno gli arrivi dalla Russia sono praticamente azzerati con un crollo dell’86% con pesanti effetti sull’economia e sull’occupazione nelle aree in cui in passato erano presenti. Il ritorno dei vacanzieri dalla Russia nella nostra regione è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate anche perché i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. È un altro piccolo passo verso la normalità dopo il superamento dell’obbligo del tampone per 3 milioni di viaggiatori provenienti dai 27 oaesi dell’Unione Europea a cui servirà il solo green pass per poter tornare a soggiornare nella nostra regione e nel nostro paese. Gli agriturismi, da soli, intercettavano prima della pandemia oltre 500mila turisti stranieri. La loro assenza si è stata molto pesante con un crollo dei fatturati che abbiamo stimato in 100 milioni di euro rispetto al periodo pre-pandemico”.

Coldiretti stima che un terzo della spesa turistica sia destinata proprio all’alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi e acquisto di vino e specialità alimentari da riportare a casa,. Gli agriturismi in Toscana, che contano 5 mila strutture autorizzate e 90 mila posti a letto, sono il simbolo dell’accoglienza rurale e del turismo all’aria aperta.

“Il superamento dell’obbligo del tampone, che per molti ha rappresentato un grande limite e così per il via libera dei vaccinati con Sputnik, porta con se il significato di un ritorno ad una graduale normalità che stiamo ottenendo grazie al piano vaccinale. – conclude Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana – Vogliamo continuare ad essere fiduciosi per il futuro e per la nostra terra consapevoli che il turismo rurale rappresenta una fetta importante dell’accoglienza e dell’identità del nostro Made in Tuscany”.

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