Lucart Spa vince la ‘battaglia della carta igienica’ con il gruppo Cordenons: il tribunale di Firenze dà ragione all’azienda di Porcari

Al centro del contenzioso il brevetto per la produzione del prodotto Tenderly carezza di latte

Lucca vince la “battaglia della carta igienica” e lo stabilimento di Porcari può proseguire senza problemai nella produzione.

Il tribunale di Firenze, competente per materia, ha infatti rigettato tutte le domande formulate da Gruppo Cordenons spa, di Milano, nei confronti della nota azienda lucchese, Lucart spa. Nella sentenza pubblicata ieri (22 novembre), infatti, il presidente della corte, il giudice Patrizia Pompei, con a latere i giudici Niccolò Calvani e Laura Maione, dopo 4 anni di udienze, ha ritenuto infondate le richieste della ditta meneghina nei confronti di quella lucchese.

Al centro del complesso contenzioso civile la carta igienica Tenderly carezza di latte, noto prodotto di punta della società di Porcari.

Andiamo con ordine nel raccontare la vicenda. Con ricorso del giugno 2017, la società Cordenons  si rivolgeva al tribunale di Firenze per ottenere un provvedimento detto in gergo tecnico di “descrizione inaudita altera parte, finalizzato praticamente all’acquisizione di prove, tramite perizie tecniche, a sostegno della contraffazione del brevetto italiano per invenzione industriale, ipotizzato dalla ditta milanese. A novembre dello stesso anno il tribunale fiorentino, ritenendo sussistenti tanto il fumus boni iuris quanto il periculum in mora, confermava la descrizione, ritenendo che il prodotto della Lucart presentasse le stesse caratteristiche rivendicate nel brevetto Cordenons, in quanto era realizzato con l’aggiunta di fibre di latte, che comunque erano presenti nel prodotto finale, come risultava non solo dal verbale di descrizione, ma, anche, dal packaging della carta Tenderly e dalla pubblicità sul sito web ed essendo la presenza delle fibre di latte in un materiale cartaceo quanto rivendicato dal brevetto Cordenons, si potesse procedere al giudizio di merito vero e proprio.

Cordenons introduceva quindi il giudizio di merito, chiamando in causa Lucart per far accertare e dichiarare che la produzione, vendita, messa in commercio, pubblicizzazione e qualsiasi altra forma di utilizzazione diretta o indiretta della carta Tenderly carezza di latte o di carte aventi le medesime caratteristiche, costituivano contraffazione del brevetto italiano per invenzione industriale numero 648 e numero 891, in sua titolarità. La società di Milano chiedeva, inoltre, che il tribunale accertasse e dichiarasse che la Lucart aveva posto in essere attività di concorrenza sleale a suo danno, nonché di violazione dell’accordo di riservatezza sottoscritto nel 2015, il tutto con le accessorie e consequenziali domande di inibitoria, risarcimento del danno e pubblicazione della sentenza.

La richiesta di risarcimento totale era di 1 milione di euro più interessi e rivalutazione e 10mila euro per ogni giorno di ritardo del pagamento. Ma dopo diverse perizie e approfondimenti i giudici fiorentini hanno sentenziato in favore di Lucart respingendo tutte le istanze della ditta milanese.

Si legge infatti in sentenza: “Il consulente, a seguito di una dettagliata descrizione di quali siano i processi produttivi utilizzati dalle parti, delle peculiari caratteristiche dei prodotti delle stesse, e di quale sia il concreto ambito di protezione oggetto dei brevetti dell’attrice, ha concluso nel senso che il prodotto Tenderly non interferisce in alcun modo con i brevetti della società attrice. Le conclusioni del ctu sono ampiamente argomentate, e si appalesano immuni da censure logiche. Il consulente ha infatti verificato, in primo luogo, la composizione dei prodotti, concludendo che mentre quello di Cordenons contiene una percentuale di fibre del latte compresa tra il 20 ed il 50%, quello di Lucart ha un modestissimo contenuto di tali fibre, che si attesta intorno all’1%. Deve dunque ritenersi la validità dei brevetti nella titolarità dell’attrice, ed inoltre che, comunque, il prodotto Tenderly della convenuta non interferisca con l’ambito di protezione dei brevetti dell’attore, in quanto frutto di un processo di fabbricazione completamente diverso, ed avente autonome caratteristiche”. E ancora: “Invero, la sola presenza in un prodotto, in forma e quantità totalmente diverse, di uno stesso ingrediente di altro prodotto, fra l’altro già noto al settore produttivo in questione, non può comportare la violazione delle norme sulla concorrenza. È da escludere, altresì, il dedotto inadempimento della convenuta all’accordo sulla riservatezza concluso con l’odierna attrice. Il tribunale, definitivamente pronunciando: rigetta tutte le domande formulate da Gruppo Cordenons spa. nei confronti di Lucart spa”.

La ditta milanese è stata condannata anche a 38500 euro per onorari del giudizio, 7500 euro per il procedimento di descrizione, e 5mila euro per il procedimento di reclamo.

“Siamo molto soddisfatti che la sentenza del tribunale di Firenze, e la perizia tecnica sulla quale si è basata, abbia riconosciuto l’assoluta correttezza di Lucart nel processo di produzione della nostra carta igienica Tenderly Carezze di Latte – un prodotto unico per morbidezza e originale nella tecnica produttiva e che è stato molto apprezzato dai consumatori che da oltre 40 anni si affidano al marchio Tenderly per l’igiene quotidiana”.

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