Amazon: cosa succede dopo Jeff Bezos?

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    Jeff Bezos ha fondato Amazon 27 anni fa ed il 5 luglio 2021 si è dimesso dalla sua posizione di CEO dell’azienda. Il suo successore, Andy Jassy, ha rilevato il colosso dell’e-commerce e tutti gli occhi sono ora puntati sul futuro di Amazon. Poche altre aziende, infatti, possono dire di aver svolto un ruolo importante come Amazon nel rimodellare l’economia. Questo tipo di influenza ha dei costi e solleva molte domande importanti.

    Dopo Bezos: qual è il futuro di Amazon? 

    La grande visione del fondatore, che Amazon diventasse “il negozio di tutto”, è stata raggiunta. Ora, Bezos non sta facendo un passo indietro, ma è stato riportato che nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un turnover insolitamente alto nei ranghi dei dirigenti dell’azienda. E tutto questo cambiamento sta arrivando mentre i poteri che vogliono tenere a freno Amazon sembrano diventare sempre più potenti:

    • Amazon è stata citata in giudizio a maggio dal procuratore distrettuale di Washington, D.C. per aver agito come monopolio,
    • La Teamster Union ha avviato un percorso per sindacalizzare i lavoratori di Amazon,
    • Legislatori come Elizabeth Warren e Bernie Sanders hanno reso Amazon un manifesto per la necessità di una riforma fiscale delle imprese.

    Uno dei motivi spesso citati per il successo di Bezos è stata la sua volontà di sperimentare e fallire, ma assumersi dei rischi è diventato ora più difficile per i nuovi leader. È improbabile quindi che si assisterà a un cambiamento drammatico a breve termine, anche perchè Bezos non se n’è andato del tutto – ricopre il ruolo di “presidente esecutivo” – ed Andy Jassy, il nuovo CEO, è con Amazon dal 1997.

    Le sfide future di Amazon

    La lunga permanenza di Jassy nell’azienda, la profonda conoscenza dell’organizzazione e l’esperienza tecnologica saranno senza dubbio utili ad Amazon. Tuttavia, Jassy ha ereditato la responsabilità diretta di oltre un milione di dipendenti e della vendita di milioni di prodotti e servizi diversi.

    Diverse persone che hanno lavorato con Jassy parlano dei suoi modi affabili ma precisi, con un impressionante richiamo di dati rilevanti e dettagli tecnici che dovrebbero avvantaggiarlo sotto i riflettori politici, mentre combatte con livelli di ostilità senza precedenti rivolti alle grandi aziende Big Tech, e Amazon in particolare. Il nuovo CEO è estremamente concreto nelle sue argomentazioni. L’obiettivo è anche quello di sostituire l’uomo d’affari più riconoscibile al mondo, che per alcuni è l’incarnazione degli eccessi del capitalismo, per una persona più vicina alla collettività. La quota di Jassy in Amazon vale “poco” più di 300 milioni di dollari, rispetto alla fortuna di 175 miliardi di dollari di Bezos.

    Amazon: il punto di vista di Bezos

    Bezos ne è convinto: “Amazon non potrebbe essere in una posizione migliore per il futuro. Abbiamo cose in cantiere che continueranno a stupire”. Il miliardario ha in programma di concentrare le sue energie e la sua attenzione su nuovi prodotti ed iniziative innovative che presumibilmente includono la sua compagnia spaziale Blue Origin e il gigante del giornalismo, il Washington Post, che Bezos ha acquistato nel 2013. Essere il CEO di Amazon è una profonda responsabilità che consuma un sacco di tempo, ha detto Bezos della sua posizione di CEO: “Quando hai una responsabilità del genere, è difficile concentrare l’attenzione su qualcos’altro”.

    E queste parole sono decisamente credibili se si guardano i numeri di Amazon: il colosso è uscito da un forte Q1 nel 2021, in cui ha guadagnato 108,52 miliardi di dollari di entrate dopo una stima di 104,47 miliardi di dollari. Inoltre, il valore delle azioni Amazon continuano a crescere, con un aumento stimato del 18,33% nello stesso periodo anno su anno. Finchè i risultati saranno questi, gli investitori non avranno sicuramente molto da ridire di fronte al cambio di dirigenza in Amazon.

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