Provincia di Lucca, l’industria si lascia alle spalle la pandemia: l’export vola con un balzo del 10 per cento

In ripresa tutti i settori, ma soffre la carta. Pieretti: "Effetto del riassestamento dopo le impennate durante il lockdown"

E’ una lunga rincorsa quella che l’export di Lucca, Pistoia e Prato sta effettuando negli ultimi mesi, dopo che la morsa della pandemia si è parzialmente allentata. I risultati ci sono: l’elaborazione fatta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord su dati Istat evidenzia come il secondo trimestre 2021 abbia visto nel complesso delle tre province un incremento di +51,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 (segnato dall’esplosione della malattia e dalla chiusura di interi settori), ma – soprattutto – come vi sia stato un incremento (+2,4%) anche sul “normale” secondo trimestre del 2019.

Nel dettaglio delle province, di assoluta eccellenza il risultato dell’export di Lucca, che segna +10,6% rispetto al 2° trimestre 2019, dato superiore al 6,5% nazionale (il dato lucchese rappresenta anche +54,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), e pregevole la prestazione di Pistoia, che recupera interamente quanto perso con la pandemia (+0,8% sul 2° trimestre 2019, +43,2% sullo stesso periodo del 2020). Al buon dato pistoiese concorre in maniera decisiva l’export di piante vive, che da solo rappresenta quasi un terzo del totale; limitandosi al manifatturiero, il risultato sul 2° trimestre 2019 cambia segno e si colloca a -12% (+39,7% sul 2° trimestre 2020). Il risultato di Prato, per quanto ancora negativo rispetto al pre-covid (-9% sul 2° trimestre 2019, +52% sullo stesso periodo del 2020), dà il senso di una direzione di marcia comunque all’insegna di un recupero che parte dal severo -17,7% dell’export 2020 sull’anno precedente.

Fra i macrosettori manifatturieri, a livello del territorio complessivo di Confindustria Toscana Nord il risultato più consistente – più che doppio (+110%)  rispetto al 2° trimestre 2020 – è quello della metalmeccanica (+16,1% rispetto al 2° trimestre 2019); ma anche il settore manifatturiero più penalizzato dalla pandemia, la moda, cresce nell’export di +62,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, non sufficiente tuttavia a raggiungere i livelli del 2019 (rispetto allo stesso trimestre di tale anno -14,5%); molto buoni anche i risultati di plastica e gomma, mobile e alimentare. Segno meno invece per carta e cartotecnica (-9,5% rispetto al 2° trimestre 2020, stessa variazione rispetto allo stesso periodo del 2019) e per chimica e farmaceutica (-11,5% rispetto al 2° trimestre 2020, -5,1% rispetto allo stesso periodo del 2019).

“Lucca, Pistoia e Prato pesano insieme per quasi un quinto dell’export toscano e presentano una gamma particolarmente ampia e variegata di settori – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Un’articolazione, quella del nostro territorio, che ha effetti forti sulle dinamiche dell’export che vi viene generato e che procede con velocità spiccatamente differenziate. Limitandosi al manifatturiero, il complesso dell’export Lucca-Pistoia-Prato si riporta nel 2° trimestre ai livelli dello stesso trimestre 2019 (+0,3%; rispetto al 2° trimestre 2020 +51,7%). Il risultato finale dell’export del 2° trimestre coincide sostanzialmente con quanto era emerso dalla rilevazione sulla produzione industriale effettuata per lo stesso periodo dal nostro Centro studi; emerge l’immagine di un’industria che ha saputo reagire bene alle difficoltà della pandemia. I mesi che ci separano dalla fine dell’anno, con le incognite sui costi di materie prime, componentistica, energia e trasporti e, non ultima, sull’evoluzione della situazione sanitaria, saranno decisivi, così come lo sarà l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Lucca
“Quello di Lucca è il caso di un territorio che dal punto di vista economico non è stato troppo toccato dalla pandemia, nemmeno nei momenti peggiori dell’emergenza sanitaria e delle chiusure, che comunque ci sono state e hanno interessato interi importanti settori – osserva il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. L’export del 2° trimestre 2021 continua sulla stessa linea (sul 2° trimestre 2019, +10,6% il totale, +10,7% il solo manifatturiero) e vede anche rimonte molto significative di alcuni dei settori che erano rimasti più penalizzati, come il lapideo (+94,3% sul 2° trimestre 2020 e +2,5% sullo stesso trimestre 2019) e il calzaturiero (+88% sul 2° trimestre 2020, anche se rimane il forte scarto di -32% rispetto allo stesso periodo del 2019). Da segnalare le prestazioni eccezionali della nautica, che supera nettamente i numeri pre-covid (+33,2% sul 2° trimestre 2019, +238% sullo stesso periodo 2020: da considerare comunque che il settore è caratterizzato per sua natura da andamenti condizionati dai tempi lunghi di lavorazione), della plastica e gomma (+57,4% rispetto al 2° trimestre 2020, +18,3% rispetto al 2° trimestre 2019) e della metalmeccanica, dove le macchine di impiego generale raddoppiano rispetto al 2020 e sopravanzano anch’esse nettamente il 2019 (+111,5% sul 2° trimestre 2020, +25,9% sullo stesso periodo del 2019). Anche le macchine per la carta sono prossime al pieno recupero: +76% rispetto al 2° trimestre 2020, -1,3% rispetto agli stessi mesi del 2019. Caso a sé quello della carta, sul cui risultato (-10,7% sul 2° trimestre 2020, -11,8% sul 2° trimestre 2019) agiscono vari fattori che vanno da un riassestamento rispetto alle impennate di alcune tipologie produttive verificatesi durante la pandemia a una sensibile contrazione dei prezzi medi all’export che i dati Istat, che per le province riguardano solo i valori dell’export e non i volumi, registrano puntualmente”.

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