Cosmave: “Il presidio nelle Cave Apuane è stato pacifico”

Il consorzio: "Se le associazioni vogliono un dialogo serve rispetto per i lavoratori"

“Domenica scorsa (4 luglio) gli annunciati presidi nelle cave apuane si sono tenuti in forma serena e festosa e hanno visto la partecipazione di oltre 500 persone, tra le quali anche numerosi escursionisti che con la loro presenza hanno voluto dare un segnale di sostegno ai lavoratori”, lo comunica il consorzio Cosmave in risposta a quanto letto sulla stampa riguardo alcune criticità che si sarebbero verificate durante il presidio.

“Contrariamente a quanto riportato dagli organi di stampa e da alcune associazioni, nei nostri presidi tutto si è svolto pacificamente e non si sono verificate criticità di alcun genere – dice il consorzio -. La giornata di festa ha registrato nei piazzali di cava e sulle creste dei monti una presenza trasversale; a fianco dei lavoratori e degli imprenditori, che delle cave vivono direttamente, si sono ritrovati tutti coloro che a vario titolo fanno parte dell’indotto generato a cascata dal monte al piano. Infatti, le cave nel Parco sono luogo di lavoro, principale fonte di sostentamento per piccole comunità, principio di quella filiera che rende possibile e stabile l’economia del territorio”.

“A questo proposito si ricorda come le cave presenti nel parco delle Apuane insistono su un territorio ridottissimo, che rappresenta circa il 3 per cento della superficie totale. Non solo, le cave non sono inserite nell’area protetta del Parco, bensì dislocate in aree contigue dedicate esclusivamente all’attività estrattiva, della quale rappresentano soltanto una piccola parte. Come abbiamo più volte ricordato, le norme che regolano l’escavazione nelle aree estrattive sono particolarmente stringenti. Le cave, di fatto – sottolinea Cosmave – non influiscono sulla fruibilità, bellezza e biodiversità del Parco delle Apuane e sono liberamente attraversate nei giorni festivi, talune volte anche nei giorni feriali, dagli escursionisti che si recano di proposito a visitarle per la loro bellezza”.

“A chi lamenta la mancanza di dialogo, ricordiamo che il dialogo, per essere tale, deve partire dal rispetto reciproco, e non da una contrapposizione spesso strumentale ed ideologica. Cosmave è aperto a qualsiasi confronto che parta dal buon senso, ricordando a tutti che le aziende del marmo, grandi o piccole che siano, sono come delle vere e proprie famiglie dove ci si aiuta e sostiene a vicenda. I nostri associati – dice il Consorzio – difenderanno sempre i loro lavoratori e le loro professionalità e si opporranno ad ipotesi superficiali e fantasiose che vanno contro il territorio o la sua identità storica, come quelle ventilate sulla conversione dei posti di lavoro – non si sa bene in quali attività o discipline – per migliaia di persone che lavorano legittimamente”.

“Registriamo con piacere, infine, la presenza ed il sostegno alla nostra iniziativa ricevuto dai sindacati e soprattutto dai parlamentari di riferimento del territorio; condividono e sostengono la convinta difesa del lavoro da parte di Cosmave, perché conoscono le problematiche che il diritto al lavoro comporta”, conclude Cosmave.

 

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