Saisi (Uilm): “Cessione ‘speciali’ Kme, nessuna lavorazione dovrà andare all’estero”

Il segretario: “All’incontro del 7 luglio chiederemo all’azienda di prorogare la clausola dei precedenti accordi”

“Non dobbiamo abbassare la guardia mai, quando si tratta di una cessione come quella che ha fatto nei giorni scorsi Intek Group: nell’ambito della riorganizzazione degli asset ha deciso lo scorporo del settore ‘speciali’ della controllata Kme, che ha uno dei principali stabilimenti a Fornaci di Barga. Attività che passeranno a una nuova società in cui Intek sarà in minoranza, con il 45%, mentre il 55% sarà nelle mani di Paragon Partners GmbH, fondo di private equity tedesco. Terremo gli occhi aperti sulle prossime manovre ma per ora l’azienda ci ha fornito dati confortanti: il nuovo investitore avrebbe intenzione di potenziare i brand di Em Moulds e Kme Germany a tutto vantaggio di Fornaci di Barga”. A entrare nel merito dell’operazione finanziaria avviata a metà giugno è il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi, che in questi giorni ha preso contatti con la società e raccolto informazioni sui possibili sviluppi dell’accordo.

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Un’intesa dal valore milionario: Kme riceverà circa 280 milioni di euro. “Kme dovrebbe così concentrarsi sui prodotti laminati in rame e le sue leghe – prosegue Saisi –, un mercato che sembra essere stato rilanciato dagli effetti della pandemia che in generale ha causato un aumento del valore delle materie prime e fra queste il rame, tornato ai massimi dal 2011 e che ora viaggia attorno ai 9.500 dollari a tonnellata: un materiale chiave in ottica di transizione ecologica, il conduttivo più conveniente e si prevede che entro il 2030 la domanda possa crescere di circa il 600%. La sezione speciali, invece, di Fornaci si occupa di lingottiere per acciaierie per la colata continua degli altiforni”.

Questo il quadro generale i cui sviluppi sul locale non sono ancora ben definiti: “C’è un aspetto su tutti rispetto al quale saremo attenti: nessuna lavorazione dovrà essere portata all’estero. Anni fa con la chiusura della pressa estrusioni il fuso da lavorare ha iniziato a essere importato dalla Germania e non vorremmo che in futuro l’azienda possa decidere di spostare le produzioni – dice ancora il segretario Uilm -. Per questo negli anni tutti gli accordi sottoscritti prevedevano una clausola ben precisa: nessuna produzione doveva essere spostata dallo stabilimento fornacino senza che qui ne fosse almeno portata un’altra di uguale valore aggiunto. Lo scambio doveva insomma essere sempre alla pari: clausola ripetuta nel 2013, 2016 e 2018. E sarà la clausola che porteremo come base primaria delle richieste nell’incontro del 7 luglio già programmato tra azienda e organizzazioni sindacali. Quel tavolo darà inizio alla trattativa per il rinnovo del contratto di secondo livello e sarà decisivo per il futuro di Kme a Fornaci di Barga anche in ottica di nuove assunzioni e piena produttività dell’impianto”.

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