Coldiretti: “Green pass, a rischio 500mila turisti stranieri in provincia di Lucca”

Il presidente Elmi: "La gente aspetta quindi di vaccinarsi per prenotare le vacanze. C’è molta incertezza"

“Dal green pass e dall’attuazione del piano vaccini dipendono l’arrivo di 500mila arrivi di turisti stranieri in provincia di Lucca, più della meta in Versilia, uno su due (circa 115mila) nelle strutture extralberghiere come agriturismi e B&B”.  È la stima di Coldiretti Lucca resa nota dal presidente, Andrea Elmi, durante la puntata di “Botta e Risposta” di Noi Tv dedicata al tema del “green pass”.

Covid e green pass, valido dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione del vaccino

Rispetto allo scorso anno la situazione è più incerta – prosegue -. In questo momento della stagione il numero di prenotazioni era sicuramente più incoraggiante. Molto dipende dal progressivo allentamento delle restrizioni e soprattutto dal piano vaccinale. La vaccinazione è una delle prerogative per ottenere il certificato verde. La gente aspetta quindi di vaccinarsi per prenotare le vacanze. C’è molta incertezza. Il ritorno dei vacanzieri dall’estero nella nostra regione e nella nostra provincia è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate anche perché i visitatori da questo paesi stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa”.

Coldiretti Lucca stima in 200 milioni di euro la spesa turistica degli stranieri per garantirsi alloggio, alimentazione, trasporti, shopping e souvenir generati. “L’impatto del turismo straniero è rilevante sia per il settore dell’ospitalità che per quello della ristorazione e della filiera agroalimentare con il cibo che – spiega ancora Elmi – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Per gli agriturismi è stato un anno nero con perdite di fatturato fino al 90% che si traduce in un effetto domino su tutte le filiere connesse”.

Secondo Elmi la “posta in ballo è alta”. “Il graduale allentamento delle misure restrittive come il coprifuoco rimettono progressivamente in moto l’intero sistema agroalimentare toscano. – spiega ancora Elmi – Se in campagna non abbiamo certo problemi di spazio con i nostri 200 agriturismi che apparecchiano sotto gli uliveti ed in mezzo alle vigne, di fronte a laghetti e con vista su scorci pazzeschi se non nell’orto, un po’ più complicato è nei centri storici e nelle città dove un ristorante su due non ha la possibilità di apparecchiare all’esterno. Comprendiamo la necessità di passi prudenziali per non far ripartire i contagi ma questo è il momento di riaccendere il motore della nostra regione che è rappresentato da turismo, ristorazione e commercio”.

 

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