Coldiretti: “Preoccupa che sul tavolo Ue ci siano vino annacquato e insetti snack” foto

Il presidente dell'associazione Toscana: "Novità che arriva in un momento drammatico per il settore"

Dalla proposta di allungare il vino con l’acqua a quella di mettere etichette allarmistiche a semaforo sulle bottiglie come per le sigarette, ma anche il via libera agli insetti a tavola e i taglia ai programmi di promozione per disincentivare l’acquisto di carne e salumi. Sono questi alcuni dei nuovi indirizzi dell’Unione Europea denunciati da Coldiretti Toscana.

Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha garantito però agli agricoltori toscani riuniti a Pistoia che sarà ferma la posizione contro le novità in arrivo dall’Ue, a margine di un incontro a cui ha partecipato tra gli altri la vicepresidente della Regione Toscana con delega all’agroalimentare Stefania Saccardi.

“A preoccupare in questo contesto è la diffusione in Europa dei sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo, fuorvianti, discriminatori ed incompleti, che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta – ha ribadito il presidente di Coldiretti Ettore Prandini -. Basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate  questo tipo di etichetta finisce per sconsigliare l’olio extravergine d’oliva e promuovere bevande gassate dietetiche prodotte con sostanze artificiali e di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.

Togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua segue infatti – sottolinea Coldiretti – la proposta di introdurre etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino per scoraggiarne il consumo prevista nella comunicazione sul Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei nel quale si afferma che la commissione “proporrà un’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023” rivedendo anche la “politica di promozione sulle bevande alcoliche”.

“Inoltre – continua la Coldiretti – la Commissione vuole anche favorire il passaggio a diete più basate su prodotti vegetali, con meno carne rossa e trasformata. Una misura annunciata a pochi giorni dall’autorizzazione alla commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio, meglio note come tarma della farina, dopo la valutazione scientifica da parte dell’Efsa. Si tratta del primo via libera nell’Unione all’utilizzo alimentare umano di un insetto intero, ai sensi del regolamento sui Novel Food. L’autorizzazione riguarda la possibilità di utilizzare l’insetto intero essiccato sotto forma di snack e come farina ingrediente in una serie di prodotti alimentari. Secondo gli esperti il suo consumo non risulta svantaggioso dal punto di vista nutrizionale e non pone problemi di sicurezza alimentare anche se il Novel Food a base di Tenibrio molitor può indurre sensibilizzazione e reazioni allergiche alle proteine dell’insetto e può causare reazioni in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere. La novità non piace però al 54% degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli, il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”.

“In Toscana la superficie vitata è pari a circa 60mila ettari di cui – ricorda Coldiretti Toscana – con una produzione totale vino di 2.657.000 ettolitri con una quota di vini rossi e rosati pari all’85 per cento e di vini bianchi del 15 per cento, la gran parte di questi numeri sono legati ad una viticoltura di qualità ed eroica alla quale non si può rispondere con i paradigmi della sola vendemmia verde o distillazione. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva storica e culturale locale che si è consolidata nei secoli e custodita nel tempo da generazioni di agricoltori. Per questo non può essere permesso di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino”.

“L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo e che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione naturale e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua – conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Ci impegneremo per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere la principale voce dell’export agroalimentare nazionale che complessivamente sviluppa un fatturato di oltre 11 miliardi in Italia e all’estero”.

“Le scelte dell’Ue devono andare nella direzione già intrapresa dall’agricoltura in Italia che è la più green dell’Unione, con la l’agroalimentare toscano che vanta 16 prodotti Igp, 16 Dop e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno  nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare, dove deve essere rispettato e tutelato il territorio, garantendo la sicurezza alimentare e ambientale ai cittadini-consumatori – ha concluso il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi -. La preoccupante novità arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino Made in Italy all’estero che raggiunge il minimo storico da oltre 30 anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat a gennaio con l’Italia è il principale esportatore mondiale di vino”.

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