Careggine condanna Putin e l’aggressione militare in Ucraina e chiede la pace

In consiglio comunale approvati due odg: "Serve attivare attivare un programma straordinario di accoglienza dei profughi"

Il consiglio comunale di Careggine condanna Putin e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, definita “ingiustificata e illegittima”, e chiede la pace e l’immediata cessazione delle operazioni belliche. E lo fa tramite due odg, dopo l’iniziativa in piazza insieme ai giovani studenti.

Careggine si tinge dei colori della pace: bimbi in piazza per dire no alla guerra. E il Comune accoglie due profughi ucraini

Nel primo ordine del giorno, il consiglio comunale di Careggine “esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”. Careggine chiede “al governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive, perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”. Il consiglio comunale, inoltre, s’impegna “a far sentire al popolo ucraino reazione e vicinanza dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.

Con il secondo ordine del giorno, il consiglio comunale di Careggine impegna il governo e il parlamento “a esigere dalle autorità russe l’immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina; ad assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni attivando, con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie a fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura; a sostenere ogni iniziativa multilaterale e bilaterale utile ad una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Kiev e Mosca, anche raccogliendo la disponibilità della Santa Sede a svolgere un’opera di mediazione; a raccogliere l’aspirazione europea dell’Ucraina, rafforzando in ogni campo la cooperazione Ue-Ucraina; ad attivare un programma straordinario di accoglienza dei profughi ucraini, come proposto anche dalle associazioni degli enti locali come Uncem e Anci, coinvolgendo i nostri Comuni, tutti gli enti locali e l’associazionismo, il terzo settore, applicando la direttiva europea sulla protezione temporanea e sostenendo le iniziative della Ue per una accoglienza solidale e condivisa; ad attivare programmi umanitari per la popolazione ucraina anche con appositi corridoi umanitari; ad attivare strategie di diversificazione degli approvvigionamenti energetici, di investimento sulle energie rinnovabili e di utilizzo delle sorgenti di energia del nostro Paese, e concorrendo alle decisioni dell’Ue nella direzione dell’Unione dell’energia; a sostenere l’urgenza di un netto rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune europea, anche attivando le riforme necessarie”.

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