“Lavoro e niente coprifuoco”, lo striscione dei giovani e disoccupati

Le richieste alla politica: "Più aiuti a famiglie e imprese"

Sicurezza sul lavoro e stop al coprifuoco. Con questo striscione i giovani e disoccupati della provincia di Lucca alzano la voce, mandando un messaggio preciso: “Si apra definitivamente e si intervenga radicalmente sulle condizioni economiche, sociali e sanitarie – si spiega in una nota – in modo che non si debba più essere costretti ancora a richiudere o a rischiare la salute. Questa gestione non contiene il virus ma ci impedisce di portare il pane a casa”.

“Siamo in zona gialla e si parla di spostare il coprifuoco alle undici o a mezzanotte perché il governo si è messo paura della rabbia che è iniziata a montare. Bene, alzare la testa paga – commentano -. Adesso continuare. Ora, subito: stop coprifuoco, no tasse, no licenziamenti, vaccini sicuri, riapertura delle università, delle scuole e delle piccole attività. E ancora aiuti a famiglie, giovani e piccole attività e un lavoro dignitoso”.

“Il governo – sostengono – deve darci vaccini sicuri e chi se ne frega dei soldi su soldi che le case farmaceutiche vorrebbero continuare a fare sulle nostre spalle e sulle nostre disgrazie: fargli rinunciare al brevetto subito. I politicanti lucchesi si son fatti belli con nuovi posti letto al Campo di Marte ma poi non hanno assunto il personale per farli funzionare. Servono assunzioni, specie fra i giovani. Vogliamo lo stop a tasse, utenze, affitti domestici e commerciali, suolo pubblico per gli ambulanti e mutui finché ci sarà l’emergenza. Serve l’immediato prolungamento del blocco dei licenziamenti e degli sfratti. Servono soldi e lavoro alle famiglie, ai giovani e alle piccole attività. Il Recovery Fund sia usato per rifinanziare la sanità e per creare posti di lavoro stabile, sicuro e dignitoso. Non mazzette agli industriali e debiti per noi”.

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