Terapia intensiva di Lucca, due camere restano per pazienti covid

Dimissioni dell'ultimo paziente, la struttura torna alla normalità

Da oggi (1 luglio) sarà una data da ricordare per il personale della terapia intensiva di Lucca. Ieri (30 giugno), come ormai noto, è stato infatti dimesso l’ultimo paziente Covid e da oggi (1 luglio) il reparto intensivo dedicato ai pazienti affetti da coronavirus è ufficialmente chiuso, per riaprire – dopo un’attenta opera di sanificazione – come rianimazione no-Covid.

Si resterà comunque pronti ad eventuali nuovi ricoveri Covid, inizialmente in due camere isolate presenti all’interno della struttura, nel caso di ripresa, non auspicabile ma possibile, dei contagi.

Già a fine maggio era stata chiusa la “bolla” Covid dedicata ai pazienti affetti da coronavirus ma che non necessitavano di rianimazione, mentre la terapia intensiva del San Luca era stata divisa in due parti: una per i ricoverati covid e l’altra per i no covid.

Adesso all’interno dell’ospedale lucchese si vive un altro momento importante, che conclude un periodo complesso iniziato nei primi giorni di marzo, con i primi accessi di pazienti affetti da coronavirus. Da quel momento all’interno dell’ospedale sono stati gestiti oltre 200 pazienti Covid.

“L’ospedale di Lucca –  ribadisce la direttrice sanitaria del San Luca e coordinatrice della rete ospedaliera Michela Maielli – è stato tra quelli più interessati dall’emergenza Coronavirus ma, grazie ad un grande lavoro di squadra di vari settori e professionisti, dell’ospedale e del territorio, le nostre cure hanno funzionato ed abbiamo fornito una risposta adeguata alle necessità dei cittadini. Fondamentale in tutti questi mesi l’attività svolta dagli operatori del pronto soccorso, che hanno valutato tutti i casi sospetti, effettuato le diagnosi del caso, stabilizzato i pazienti e definito il livello di intensità di cure necessario”.

“Nella terapia intensiva, che da oggi diventa no covid – spiega Maielli -, sono passati i pazienti più gravi ed è stato fatto un grande lavoro da parte di tutti gli operatori. Per fronteggiare l’emergenza sanitaria  abbiamo più che raddoppiato i posti letto, destinandoli ai malati di Covid, ma abbiamo continuato a  garantire le cure necessarie anche agli altri pazienti critici. Lo stessa cosa si può dire per il reparto di Malattie infettive, che ha rappresentato il fulcro gestionale, e  per le strutture utilizzate per il ricovero – in tutta l’area medica, nell’area chirurgica, nel Day Surgery –  in cui il personale si è impegnato quotidianamente senza mai risparmiarsi. In pratica tutti gli operatori dell’ospedale hanno fornito il loro contributo determinante alla corretta gestione di questo periodo d’emergenza, senza dimenticare tutti i settori che hanno supportato la degenza Covid o che hanno portato avanti le consuete attività nonostante la pandemia. Anche gli operatori degli ospedali della Valle del Serchio hanno contribuito con impegno e professionalità alla gestione dell’emergenza. Ringrazio quindi tutti i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, i tecnici e tutto il personale di supporto, che hanno dimostrato in ogni momento professionalità e dedizione, dimostrando di essere una vera squadra. Il notevole miglioramento della gestione terapeutica dei malati ha portato ad un progressivo e costante aumento delle guarigioni ed il comportamento corretto della cittadinanza lucchese durante il lockdown ha permesso di ridurre il numero dei positivi e la pressione sull’ospedale”.

“Al San Luca siamo passati dal non avere nessun posto Covid a essere capaci di accogliere contemporaneamente, nel periodo di picco, oltre 100 pazienti positivi – aggiunge la dottoressa Maielli –  e la rapida riorganizzazione degli spazi è stata possibile anche grazie al fatto di poter contare su un ospedale nuovo, modulabile negli spazi e flessibile nell’organizzazione interna e, quindi, velocemente adattabile alle necessità sanitarie imposte dalla diffusione del virus. Però senza l’impegno di tutto il personale non saremmo riusciti a  reggere l’urto di questa pandemia. Oggi non possiamo certo dire che l’emergenza sia completamente finita, ma la chiusura della Terapia intensiva dedicata al Covid è un segnale positivo che ci fa ben sperare; e se anche tornassero in futuro nuovi casi l’esperienza di questi mesi ci ha formato e il virus non ci coglierà impreparati”.

La direttrice dell’ospedale chiude con un grazie particolare per tutti coloro che hanno donazioni, piccole o grandi:

“Ringrazio ancora una volta la comunità lucchese, che ci è stata vicina tramite donazioni di tutti i tipi, dai prodotti alimentari ai dispositivi di protezione, dai tablet e smartphone fino ad attrezzature all’avanguardia, che ci hanno messo in condizione di affrontare il periodo della pandemia nel migliore dei modi”.

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