Coronavirus, in Toscana il 26% dei positivi ha meno di 50 anni

Ospedalizzato circa un terzo dei casi positivi, alta letalità negli over 70 che presentano anche altre patologie. Contagiato il 10% degli operatori sanitari

Le statistiche ufficiali, che derivano dai dati che la Regione Toscana invia ogni giorno alla Protezione Civile nazionale, posizionano per adesso la Toscana undicesima regione in Italia, con 16 casi ogni 10mila abitanti (contro la media italiana di 22 casi, Lombardia prima regione con 65mila), e con un tasso di letalità tra le più basse in Italia: 6% contro il 12,8% della media nazionale.

Da oggi però è possibile anche “fotografare” più da vicino quali sono le caratteristiche dei casi di nuovo coronavirus in Toscana. L’Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con la Asl Toscana centro, ha infatti analizzato, per conto della Regione Toscana, i dati che gli operatori dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl nord ovest, centro e sud est, hanno informatizzato sulla piattaforma messa a disposizione dall’Istituto superiore di sanità (Iss). A ieri (7 aprile) erano 4.812 le schede immesse: l’80,5% del totale.

I casi in Toscana
contagi

I primi casi di malattia Covid-19 risalgono alla fine di febbraio e c’è stato un andamento tendenzialmente in crescita delle nuove diagnosi fino al 3 aprile. Questo dato è condizionato dall’aumento del numero dei laboratori impegnati nel processare i tamponi (da 3 a 13) e dall’aumento dell’offerta stessa dei tamponi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 5 giorni per tutto il periodo considerato.

La progressione dei contagi
progressione dei casi

Età dei casi. L’età mediana dei soggetti risultati positivi a Sars-CoV–2 è di 61 anni (in Italia è di 62 anni). Com’è noto, il virus colpisce prevalentemente la popolazione matura ed anziana della popolazione: solo il 3% ha fortunatamente meno di 18 anni, mentre la fascia di età in cui ricade la maggior parte dei casi è quella dei 51-70enni (36,6%), seguita da quella degli ultrasettantenni (34,3% dei casi), e da quella dei 19-50enni (26,1%).

Gravità della malattia. Circa un terzo (31%) dei casi positivi al virus è stato ospedalizzato, l’8,8% ricoverato in terapia intensiva. Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Circa la metà degli ultrasettantenni positivi al Sars-CoV-2 è stato ricoverato, rispetto a circa un terzo dei 51-70enni, al 12% di quelli tra i 19 e i 50 anni e al 5% tra i bambini e gli adolescenti.

Casi positivi per comune di domicilio
casi positivi per comune

Decessi. Oltre l’80% dei decessi hanno riguardato la popolazione con età superiore ai 70 anni, in cui la letalità, espressa dal numero dei decessi sul totale dei casi positivi, è del 12,1%, mentre è dell’1,5% nella fascia 51-70 anni. La fascia d’età sotto i 20 anni non è stata colpita. Oltre l’80% di questi aveva almeno una patologia cronica concomitante.

Casi lievi. Interessante è l’evoluzione dello stato clinico dei pazienti, soprattutto se analizziamo la situazione nelle diverse settimane: le persone con sintomi lievi o asintomatiche sono passate dal 46% dei casi positivi nella settimana 1-7 marzo a più del 75% dei casi emersi nell’ultima settimana di aprile. Un dato che, visto in prospettiva, appare molto positivo.

“I dati che emergono da queste analisi ci restituiscono in modo chiaro il peso che anche la popolazione toscana ha dovuto sostenere in termini di conseguenze sanitarie – afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars – e il peso che anche gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare: gli operatori sanitari positivi al virus sono più di 500, quasi il 10% di tutti i casi positivi, una popolazione giovane di nemmeno 50 anni in media e molto spesso di sesso femminile. Ma cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva”.

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