Fiom: “Massima sicurezza nelle aziende o non si lavora”

Il segretario Braccini riunisce i segretari provinciali e annuncia la linea dura

La Fiom Toscana ha organizzato una videoconferenza con i segretari generali provinciali per discutere del panorama regionale nelle aziende metalmeccaniche.

“Stiamo affrontando una emergenza inedita – dice il segretario generale per la Toscana, Massimo Braccini – che sta mettendo a dura prova tutto il gruppo dirigente. Abbiamo risposto all’emergenza stando al fianco dei lavoratori, supportando i delegati in ogni forma possibile, cercando di far rispettare alle aziende, anche con iniziative di mobilitazione, le norme sanitarie e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Sono stati siglati – prosegue – accordi sindacali o definite linee di indirizzo con molte imprese. Sono state previste fermate produttive alla Perini e Fosber a Lucca; nei cantieri nautici in Toscana hanno quasi tutti sospeso o rallentato le produzioni in questa settimana; il settore dei camper, concentrato nelle province di Siena e Firenze, a seguito di pressioni e iniziative sindacali si è fermato per riorganizzare meglio l’attività produttiva, la Whirpool a Siena è stata ferma per alcuni giorni, l’Uno a Erre ad Arezzo è ferma a seguito di un accordo sindacale, la Kme a Lucca è ferma in questi tre giorni, Hitachi a Pistoia a seguito della proclamazione di 7 giorni di sciopero è rimasta chiusa per questa settimana e lo sciopero é stato ritirato. Pecchioli Research a Firenze riapre il 5 aprile per permettere la sanificazione. La Magona a Piombino ha sospeso le attività aziendali non indispensabili alla produzione. Nel gruppo Nuovo Pignone (dove in Toscana vi sono gli stabilimenti a Firenze e Massa) è stata raggiunta un’intesa per declinare meglio a livello aziendale l’applicazione del protocollo di regolamentazione per il contrasto al virus siglato tra governo, parti sociali e rappresentanti dei lavoratori. In altri luoghi di lavoro sono state attuate riduzioni di orari, come in Piaggio a Pontedera. Tutte le aziende nel fine settimana ci risulta che sanificano gli ambienti di lavoro”.

“Le richieste di utilizzo di cassa integrazione – prosegue Braccini – stanno aumentando esponenzialmente nelle piccole imprese e siamo impegnati a definire accordi sindacali per dare la miglior tutela ai lavoratori. In molte aziende iniziano a scarseggiare i materiali ed è evidente che in conseguenza del fermo produttivo a livello internazionale di settori come l’auto e del pesante rallentamento della vendita di qualsiasi bene, presto ci troveremo di fronte a situazioni mai viste. Non sappiamo quanto durerà questa emergenza, ma bisogna provare a gestirla per un periodo non breve, ben sapendo con non torneremo al punto in cui ci eravamo lasciati. Tuttavia, con il passare dei giorni stanno emergendo alcuni casi di positività in qualche luogo di lavoro“.

“Pur nell’inedito scenario – conclude la nota –  i nostri strumenti restano, oltre a richiedere la rigida applicazione del protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus nei luoghi di lavoro, contrattazione e sciopero. Non siamo noi che facciamo le leggi, ma faremo l’impossibile affinché nessun lavoratore subisca soprusi o ricatti riguardo la salute e sicurezza nelle imprese, precisando che la prosecuzione delle attività può avvenire solo ed esclusivamente in presenza di condizioni che assicurino i massimi livelli di protezione, salubrità e sicurezza per i lavoratori, altrimenti non si può ne si deve lavorare”.

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