Marchetti: “Uffici postali chiusi, una raffica di disagi”

Il consigliere regionale azzurro: "Da Altopascio alla Valle del Serchio, tante segnalazioni degli utenti"

“State a casa, state a casa. Poi da Pescia ad Altopascio, dalla Versilia a tutta la provincia di Lucca gli utenti mi segnalano, soprattutto nelle frazioni, la chiusura di vari uffici postali che invece per decreto dovrebbero essere aperti. Se il servizio è stato rimodulato, i cittadini vanno informati adeguatamente, non è il momento di mandare la gente in giro a casaccio”: la richiesta di verifiche e informazioni arriva dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti raggiunto in questi giorni da varie segnalazioni di utenti con necessità di effettuare attività di sportello alle Poste.

“Alla prima sono stato zitto. Anche alla decima. Ma se da Pescia fino all’Alta Versilia e alla montagna mi arrivano segnalazioni identiche – sottolinea – significa che qualcosa non funziona in maniera diffusa. E voglio capire. Il Dpcm dell’11 marzo scorso indica le banche tra le attività da mantenere aperte. Le Poste, ormai, esprimono anche attività finanziarie assimilabili a quelle bancarie. Per di più l’apertura degli uffici postali è definita e richiamata espressamente. E allora perché i cittadini vi si recano e trovano chiuso? L’attività è stata rimodulata e riorganizzata? Possibile e plausibile, in questo momento, ma allora va detto dandone la massima comunicazione e diffusione. I nostri giornalisti, le nostre redazioni, ogni giorno fanno un gran lavoro per fornire ogni informazione di servizio utile e d’interesse pubblico. Sportello chiuso? Comunicazione e informazione. Questa la catena da attuare con chiarezza ed efficacia. Non si manda la gente in giro a casaccio. E’ pericoloso”.

Marchetti chiede poi un occhio di riguardo per chi lavora negli sportelli aperti:

Dispositivi di protezione per gli operatori di front office e negli sportelli oggi privi di vetro di separazione si installino le barriere provvisorie in plexiglass che vediamo in tante farmacie. Proteggiamo e proteggiamoci. Tutti, reciprocamente, insieme. E’ un dovere di tutti e di ciascuno, ma l’esempio deve partire dalle istituzioni e dalle loro emanazioni territoriali.

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