Ungulati, Baragli (Fedagripesca): “Reddito di cittadinanza serve ai nostri agricoltori”

Il grido di allarme lanciato ieri a margine dell'incontro promosso da Confcooperative con il ministro dell’ambiente Sergio Costa

“Salvaguardare l’ambiente significa innanzitutto salvaguardarne l’equilibrio. In questo momento invece siamo in una situazione che mette costantemente a rischio l’ecosistema naturale per l’eccessiva presenza di ungulati che, oramai totalmente fuori controllo, stanno distruggendo non solo le nostre produzioni ma anche la possibilità di gestire in maniera sostenibile l’agricoltura e quindi l’ambiente”.

È questo il grido di allarme che Ritano Baragli vice presidente Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini ha lanciato ieri a margine dell’incontro promosso da Confcooperative a Firenze con il ministro dell’ambiente Sergio Costa.

“Siamo in una situazione vicina alla disperazione-  spiega Baragli –  perché oramai i nostri investimenti sono messi quotidianamente a repentaglio a causa di una presunta difesa della natura che di naturale non ha nulla. Non consentire la regolamentazione attraverso la caccia selezionata degli ungulati infatti non ha nulla a che fare con il vero rispetto della natura. Perché quando il ciclo naturale viene ad essere artificialmente compromesso dalla presenza eccessiva di ungulati invece che un punto di equilibrio cadiamo, come sta accadendo ora in un circolo vizioso che trascinerà nel burrone non solo noi coltivatori e allevatori, ma tutto quanto il nostro eco- sistema”.

“Se non interrompiamo questa spirale – aggiunge Baragli – fra pochi anni ci ritroveremo con ancor più terreni incolti e abbandonati perché oramai tantissimi nostri contadini, soprattutto nelle aree più marginali, sono costretti a chiudere le proprie aziende. E quando un contadino abbandona il territorio significa che quel presidio di tutela dell’ambiente viene meno con i gravi danni che ne conseguono in termini di cura e prevenzione dell’equilibrio naturale di quel luogo”.

“Chiediamo quindi al governo un’azione immediata – conclude Baragli – volta a contenere e poi far diminuire drasticamente il numero degli ungulati che assaltano le nostre coltivazioni e poi un programma specifico di incentivi e sostegni ai nostri contadini nelle aree marginali. Se è stato predisposto un reddito di cittadinanza per combattere la povertà e aiutare l’ingresso nel mondo del lavoro per tanti cittadini, sarebbe ora che un’analoga misura sia presa anche per non far morire centinaia di piccole imprese di agricoltori, per non fargli perdere investimenti e lavoro e per evitare che finiscano in povertà”.

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