Risparmi in fumo per diamanti, decine di casi a Piazza

Investimenti in diamanti, un intero paese si sente truffato. È Piazza al Serchio dove sono decine le persone che hanno perso gran parte dei risparmi per un investimento a forte rischio ma che non aveva presentato così.
A seguire la vicenda è l’associazione dei consumatori Adoc Alta Toscana: “La sensazione più diffusa è quella di essere stati traditi proprio dalla banca con cui, negli anni, si era stretto un rapporto fiduciario. Non sono arrabbiati quanto mortificati – sottolineano Mauro Bartolini, presidente Adoc alta Toscana, e Valentina Sparavelli, referente dell’associazione – Sono tante persone, diverse decine, che si sono tutte rivolte alla solita filiale di banca di Piazza al Serchio. Ci sono anche diverse posizioni critiche con 90enni e clienti con evidenti disabilità rimasti truffati”.

Una vicenda resa ancora più complicata dal fatto che la banca a cui fa riferimento la filiale di Piazza al Serchio “è l’unica che ancora non ha chiuso le vertenze e non ha avviato una procedura di risarcimento. Si parla di cifre abbastanza importanti parametrate al risparmio di ciascuna famiglia – proseguono i referenti Adoc – e, a ogni modo, si tratta comunque di risparmi familiari privati, di persone che pensavano di mettere al riparo acquistando un bene tangibile. Così fra il 2012 e il 2016 hanno acquistato diamanti che hanno via via perso il loro valore: oggi valgono circa il 30% dell’investimento. Significa che le famiglie hanno perso oltre il 70% dei risparmi investiti. Senza contare che tutti i diamanti a oggi non solo nella disponibilità dei correntisti e risparmiatori perché ancora al fallimento. A ogni modo l’istanza di restituzione non sconta nessun termine e c’è sempre tempo per farla. Ma il vero problema è un altro: la banca dovrebbe risarcire la differenza di valore, la perdita insomma, ai correntisti, senza contare poi tutta la serie di danni collaterali come quello morale visto che una banca è un luogo di sicurezza e fiducia per gli investimenti delle famiglie. Figuriamoci in un piccolo paese dove alla fine non solo crea danni ma una sorta di ‘vergogna’ popolare”.
L’Adoc seguirà da vicino la vicenda cercando di far recuperare ai cittadini tutti i soldi investiti e gli eventuali danni morali subiti: “Le trattative sono in corso – concludono Bartolini e Sparavelli – L’ultima spiaggia è quella della causa civile che sarebbe da evitare, per le banche e i consumatori, non gioverebbe a nessuno. Per tutti i consumatori rimasti coinvolti in questa vicenda o altre simili, consigliamo di rivolgersi ai nostri uffici in via Barsanti e Matteucci a Lucca, 0583.1808888, o a Castelnuovo, 0583.1808800”.

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