Sanità, sindacati lanciano allarme: ‘Manca personale’

Sanità in Valle, prosegue il dibattito. Manca personale nella macchina operativa dell’ex Asl 2, dal pronto soccorso ai reparti. E se non si provvederà in estate peggiorerà ancora. Lo dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil che non usano mezzi termini: “La situazione è drammatica nell’ambito della ex Usl 2, ormai la carenza di personale è al limite del collasso di tutta la macchina operativa – scrivono le sigle -. Se la dirigenza dell’Asl Toscana nord ovest non cambia al più presto direzione, per garantire adeguati servizi al cittadino e il diritto di ferie ai lavoratori, in estate saremo costretti a chiudere dei reparti”. Le tre sigle tracciano un quadro disarmante nella gestione del servizio sanitario in quello che era l’ambito della ex Usl2, ossia Lucca e la Valle.

 

Sono i numeri a dare la misura dell’emergenza e del caos che potrebbe scatenarsi. L’analisi dei sindacati si divide fra settori in quello infermieristico fra gravidanze, aspettative lunghe, infortuni e quant’altro c’è ormai un disavanzo di 20 infermieri fra Lucca e la Valle a cui si aggiunge anche l’assenza di una decina di operatrici socio sanitarie. Per quanto riguarda il servizio di prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, negli ultimi anni – sostengono i sindacati – sono andati in pensione ben 11 tecnici della prevenzione, non sostituiti. “Inoltre sono stati persi ‘malamente’ tre operatori che hanno lavorato con vari incarichi a tempo determinato – spiegano i sindacati – . Un tecnico è stato trasferito a Pisa e un altro lo sarà tra breve. Come se non bastasse sono andati in pensione anche un ingegnere e un medico. Quindi, a fronte di un totale di 16 uscite in ufficio oggi, operativi, ci sono 9 dirigenti medici, laureati e non, e 11 tecnici della prevenzione sul campo. Solo in questi giorni sono stati assunti un nuovo tecnico della prevenzione e un nuovo medico ma è chiaro che non basta a rimpiazzare le perdite. A fronte di un personale ridotto all’osso, i numeri dell’attività del settore di prevenzione resta altissimo. secondo un conteggio effettuato dalla Regione Toscana sulle attività produttive e il numero di addetti nella nostra Lucchesia abbiamo un indice altissimo. La traduzione è semplice: per garantire i numeri, con il personale al lumicino, diminuisce la qualità del servizio con gli ovvi risultati. Infine, un ulteriore aggravio sulla prevenzione è la scomparsa del settore amministrativo e l’affidamento della direzione del settore un dirigente che ha sede lavorativa a Massa Carrara”.
“In pratica – proseguono le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil -, il secondo polo industriale in Toscana e il polo cartario più grande d’Europa rischiano di vedere estinguere l’attività di prevenzione per la salute dei lavoratori. Stessa situazione negli altri settori come igiene pubblica –e veterinaria La musica non cambia per il settore della veterinaria e alimenti dove dall’anno scorso c’è un tecnico della prevenzione in meno. Un trasferimento non sostituito”. L’emorragia prosegue nel reparto laboratorio: “Fra pensione e trasferimenti se ne sono andati 10 tecnici da integrare e altri 7 probabilmente se ne andranno nei prossimi mesi per gli stessi motivi. Si prevede una situazione insostenibile se non si riesce almeno ad assumere i tecnici sanitari di laboratorio biomedico attualmente incaricati”. Stessa musica per il settore radiologia, dove – sempre secondo i sindacati – si registrano numeri da capogiro per mancanza dei tecnici di radiologia a tempo indeterminato: Lucca 6, Radiologia Valle del serchio 4, Medicina Nucleare Lucca 1, Radioterapia Lucca 1. Non stanno meglio in Riabilitazione, fisioterapisti e logopedisti la cui assenza può mettere a rischio la tempestività degli interventi di riabilitazione. “Inoltre – proseguono le sigle – a causa dell’insufficiente organico la direzione ha attivato un orario di lavoro per i fisioterapisti che li colpisce sia sotto l’ aspetto economico che sotto l’ aspetto di sacrificio lavorativo giornaliero, ovvero orario di lavoro penalizzante , anomalo e rabberciato per cercare di dare risposte all’utenza senza tener conto della qualità del servizio offerto. Per ultimo c’è poi il settore degli amministrativi difficilmente quantificabili perché sono decine i pensionamenti e non si prevede nessuna assunzione, senza un’adeguata macchina amministrativa non può funzionare nessuna struttura né pubblica ne privata”. “Questi i numeri a cose normali – concludono i sindacati -. Adesso aggiungiamo le assenze improvvise, le malattie nel periodo influenzale, 104 e aspettative per i figli piccoli. Infine mettiamoci le ferie estive a cui tutti i dipendenti hanno diritto: un caos completo, un quadro drammatico – concludono i segretari dei tre sindacati -. La situazione diventerà a breve ingestibile e si rischia che per garantire il diritto di ferie dei dipendenti si prospetta la chiusura in estate di interi settori o, quantomeno, una netta riduzione dell’attività in diversi reparti con allungamento a dismisura delle liste di attesa. La dirigenza dell’Usl deve intervenire al più presto o la sanità dell’ex Usl2 andrà presto al collasso”.

 

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