Inquilini fanno spese con carta dei proprietari

Lasciano per mesi la carta di credito ricaricabile e il pin in casa con 50mila euro e vanno all’estero per lavoro, ma al ritorno ne trovano la metà. Una storia a dir poco rocambolesca e incredibile quella alla base di una vicenda giudiziaria che vede indagate due persone conviventi, in un Comune della Valle del Serchio, per furto aggravato in abitazione, e indebito utilizzo continuato di carte di credito in concorso.

Nelle scorse settimane i due fratelli, vittime dei reati di cui sono accusati i due indagati, hanno fatto ritorno a casa, per motivi familiari e personali,. I due sono comproprietari, in qualità di eredi, di una bifamiliare, di cui una parte in affitto alla coppia di indagati e l’altra che utilizzano un paio di volte l’anno. I fratelli infatti lavorano entrambi all’estero e hanno incaricato una loro parente di occuparsi della casa in loro assenza. Ma purtroppo hanno anche commesso una ingenuità quasi grossolana. Dalle indagini degli investigatori, infatti, è emerso che i due avevano deciso di comune accordo di depositare circa 50mila euro su una Postepay, la carta di credito ricaricabile di Poste Italiane che può essere ricaricata fino a 100mila euro e che consente un plafond di 10mila euro al mese. Tale cifra faceva parte dell’eredità dopo la morte del padre. Ma al contempo hanno deciso anche di lasciare in casa in un cassetto la carta di credito e il codice pin (in un altro cassetto), stabilendo che avrebbero utilizzato insieme il denaro a disposizione ogni volta che rientravano in Italia. Una leggerezza che è costata cara. I due inquilini, sospettati anche di altri furti in zona da parte delle forze dell’ordine, con la scusa di dare una mano alla zia nel sistemare l’abitazione avrebbero ritrovato sia la carte di credito sia il pin e si sarebbero impossessati di vari oggetti che poi gli investigatori hanno anche ritrovato in casa loro.
In tre mesi la coppia avrebbe speso circa 24mila euro dei 50mila a disposizione sulla carta di credito, acquistando merce di vario genere e tipo. Per gli investigatori non è stato difficile risalire agli acquisti, alcuni dei quali anche in farmacia e con tanto di codice fiscale. Questo almeno il resoconto dell’accusa. Carta di credito e oggetti sono stati restituiti agli incauti proprietari e i due inquilini ora dovranno rispondere di furto aggravato e utilizzo indebito di carta di credito. Questi, infatti, i reati ipotizzati da investigatori e inquirenti nei loro confronti.

Vincenzo Brunelli

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