Protocollo d’intesa per valorizzare il patrimonio olivicolo

Avviare un percorso di collaborazione per promuovere progetti di sviluppo della filiera olivicola ed olearia regionale, di valorizzazione degli oli extra vergini di oliva di qualità certificata e dei relativi territori di origine, di tutela ambientale e paesaggistica degli oliveti e di conoscenza della cultura dell’olivo e dell’olio presso consumatori, scuole e mondo della ristorazione. Questi gli obiettivi che stanno alla base del protocollo d’intesa siglato oggi (25 ottobre) da Regione Toscana, Associazione nazionale città dell’olio e l’ente terre regionali toscane. La firma, alla quale sono intervenuti l’assessore regionale ad agricoltura e foreste Marco Remaschi, il direttore dell’associazione nazionale Città dell’olio Antonio Balenzano, il vice presidente vicario e coordinatore regionale dell’associazione Marcello Bonechi ed il direttore di ente Terre regionali toscane Claudio Del Re, è avvenuta all’interno della presentazione della seconda Giornata nazionale della camminata tra gli olivi, iniziativa promossa dall’Associazione nazionale Città dell’olio in collaborazione con la Regione Toscana ed inserita nel calendario degli eventi dell’Anno nazionale del cibo.

 

“Ci è apparso chiaro fin dai primi incontri con l’Associazione nazionale città dell’olio – ha spiegato l’assessore regionale Remaschi -, dopo essere stati contattati per avviare una collaborazione, che le richieste fossero in linea con le strategie regionali per la tutela e lo sviluppo di un comparto basilare per l’economica toscana. Fin da subito abbiamo deciso di coinvolgere anche l’Ente terre regionali, soprattutto per le competenze in materia di recupero degli oliveti abbandonati che costituisce un campo di intervento che merita di essere sviluppato insieme ad amministrazioni comunali, associazioni e imprenditori. Il frutto di questo lavoro condiviso è un protocollo che rappresenta un punto di partenza per ulteriori collaborazioni ed aperto all’adesione di altri soggetti attivi nel settore”. Remaschi ha poi aggiunto che “la camminata tra gli ulivi, insieme alle altre iniziative promosse dall’Associazione, e l’educazione al consumo sono tutti elementi fondamentali per portare avanti una costante promozione della cultura dell’olio che deve coinvolgere sempre di più scuole, consumatori finali, mondo della ristorazione. Gli aspetti legati al paesaggio e alla cultura olivicola sono importanti ma al tempo stesso occorre che chi si impegna nel settore trovi un’adeguata remunerazione. L’obiettivo – ha concluso l’assessore – è che il settore olivicolo toscano possa arrivare ai livelli di quello vitivinicolo, in termini di redditività. Non è un caso che, seppur incida sul 3-4 per cento di quella nazionale, la produzione toscana rappresenti circa il 40 per cento delle produzioni certificate nazionali”.
Il protocollo d’intesa individua tutta una serie di ambiti di collaborazione tra i soggetti firmatari. Anzitutto per la realizzazione di progetti specifici destinati alle scuole di ogni ordine e grado per sensibilizzare ed educare ad una cultura alimentare e salutistica dell’olio extra vergine di oliva diffondendo la conoscenza del prodotto, delle tradizioni culinarie e del paesaggio fino all’utilizzo di produzioni locali e regionali nelle mense. Inoltre per la valorizzazione delle eccellenze olivicole locali, con particolare riguardo agli oli Dop ed Igp, nei menù della ristorazione regionale anche attraverso il progetto Vetrina Toscana e per dare vita a campagne di informazione, divulgazione e comunicazione, con l’ausilio delle Associazioni di assaggiatori di olio di oliva toscane, indirizzate a consumatori, ristoratori ed imprese. Oppure per l’organizzazione di convegni e momenti di approfondimento rivolti ad operatori della filiera olivicola-olearia e ai consumatori e l’avvio di progetti di ‘Turismo dell’olio’ coinvolgendo l’intera filiera olivicola, dall’azienda al frantoio fino ai ristoratori e gli enti territoriali. Previsto anche un tavolo tecnico di coordinamento, creato per l’attuazione del protocollo, composto da un membro per ciascun firmatario. Il tavolo, che si insedierà immediatamente dopo la firma del protocollo, definirà congiuntamente le azioni da sviluppare e verificherà lo stato di attuazione di tutte le attività concordate ogni sei mesi. Il protocollo d’intesa ha durata triennale e resterà aperto all’adesione di altri soggetti con obiettivi analoghi. Ultimo, ma non meno importante, punto di collaborazione riguarda la promozione di progetti pilota sul recupero degli oliveti abbandonati, anche in seguito a calamità naturali o incendi, e delle relative produzioni locali anche attraverso esperienze di agricoltura sociale, sfruttando le competenze dell’Ente terre regionali toscane. A tal proposito, al termine della conferenza stampa è stato presentato (e sottoscritto un altro protocollo d’intesa tra Ente terre regionali toscane, il Comune di Murlo e l’associazione città dell’olio) il progetto pilota del Comune di Murlo (Siena) che è stato il primo in Toscana a chiedere di poter attivare sul proprio territorio un intervento specifico in tal senso. Il progetto in questione prevede una prima fase di studio e reperimento di dati sul territorio per individuare i terreni ed i proprietari degli oliveti abbandonati, con priorità rivolta alle aree che per propria natura e posizione sono ritenute di maggior interesse ai fini della successiva assegnazione per la rimessa a coltura. La fase successiva prevede la predisposizione di specifici bandi, l’inserimento degli stessi in banca della terra e l’attuazione di tutte le procedure di gara per la selezione del soggetto che gestirà tali terreni. Il progetto, fortemente voluto dal Comune di Murlo, partirà subito dopo la firma del protocollo e punta ad essere un primo esempio virtuoso di collaborazione verso l’individuazione di percorsi concreti di recupero di aree agricole abbandonate.

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