Pasquinelli (Lega): Via chi contesta linea partito

Nella Lega della Mediavalle Garfagnana è arrivato il momento del redde rationem. Perché ormai – anche se formalmente alcuni si sono già dimessi – è stata avviata la richiesta e la procedura per l’espulsione del socio militante Alfredo Rivarola ed il depennamento dei soci sostenitori: Luigi Valdrighi, Tanya Verona, Marco Lombardi e Massimiliano Vecchi. La loro colpa viene spiegata dal vicesegretario Armando Pasquinelli, ovvero “per aver reiteratamente tenuto un comportamento con atti, fatti e dichiarazioni contrarie alla azione politica del nostro movimento sul nostro territorio della Mediavalle Garfagnana”.

“Il nostro statuto e tutti i regolamenti che organizzano la vita interna del partito – osserva – sono orientati a permettere e rafforzare tale impostazione e di conseguenza a definire l’attività politica come diretta essenzialmente all’espansione del movimento ed alla realizzazione dei suoi programmi, su di un determinato territorio”.
“Per questo motivo – continua Pasquinelli – le istituzioni interne al partito sono strutturate dal federale (nazionale) alla singola sezione comunale (locale) secondo un principio classico di tutti i sistemi federali, quello della sussidiarietà. In ottemperanza a tale principio organizzativo è chiaro che nel pieno rispetto delle linee programmatiche disposte dagli organi federali, la rappresentanza sul territorio è tutta incentrata nella figura del segretario di sezione che ne incarna l’unità e del direttivo. In parole povere – spiega il vicesegretario – quello che decide il segretario di sezione con il direttivo eletto è la linea politica del territorio. Accade che personaggi appena arrivati in qualità di soci sostenitori siano così entusiasti da credere che nel nostro partito sia possibile comportarsi in modo del tutto indipendente da quanto deciso legittimamente dagli organi di sezione, creando così, in buona o spesso in mala fede, confusione circa i comportamenti da seguire ovvero facendo indebolire nell’opinione pubblica la forza della linea politica sul nostro territorio. E’ chiaro e lampante – prosegue – che chiunque possa non solo avere idee differenti dalla nostra azione politica e pure anche il diritto di contestarla aspramente, ma se facenti parte del Movimento a titolo di socio militante o a maggior ragione di semplice socio sostenitore, ciò non potrà essergli permesso pena la autoesclusione dalla vita politica del partito”.
Quanto al “capo d’accusa” verso i soci finiti nel mirino Pasquinelli osserva che è “particolarmente odioso, perché mirante a rompere l’unità della sezione”. Soprattutto “l’aver cercato – prosegue – di mettere in discussione l’operato del segretario Simone Simonini sminuendone il grande lavoro, riconosciuto vieppiù dalla maggioranza dei nostri concittadini, invocando l’aiuto o l’intervento di altri sedicenti soci sostenitori appartenenti, forse, ad altra sezione ma non certo alla nostra, nella fattispecie Massimiliano Baldini di Viareggio, il quale attua una linea politica leghista ma, non ci è dato di sapere con esattezza, se dentro o al di fuori della stretta organizzazione territoriale del movimento, creando, invero, malumori e sconcerto tra i militanti dell’intera provincia di Lucca. Ognuno a casa sua, ammesso che qualcuno ne abbia una, perché per il Movimento si prospettano passaggi elettorali in Mediavalle Garfagnana e sulla piana di Lucca di grande rilievo”.
“E’ necessario – continua Pasquinelli – poter fare sicuro riferimento ai nostri leader del territorio che, in provincia di Lucca, sono: la nostra capogruppo in Regione Elisa Montemagni (la vera organizzatrice dell’incontro tra le famiglie della strage di Viareggio con il nostro segretario federale Matteo Salvini), il senatore Manuel Vescovi, segretario nazionale della Toscana nonché commissario per la Provincia di Lucca e l’onorevole Guglielmo Picchi, unico rappresentante toscano, peraltro, nell’attuale compagine governativa con l’importante ruolo di sottosegretario al ministero degli affari esteri. In conclusione – conclude il vicesegretario della Lega – ed al solo fine di mettere una parola chiara sul punto, coloro i quali si sono posti fuori dalla linea politica della Lega non rappresentano in nessun modo il movimento, ma solo loro stessi e, quindi, le loro opinioni in merito a qualsiasi problematica trattata non sono e non possono essere riferite alla azione politica della Lega sul nostro territorio”.

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