Manca la querela, condanna annullata. Aveva rubato alcune piante in esposizione in un negozio ed era stata condannata ma la Cassazione ha annullato tutto. La donna, residente in un Comune della Valle del Serchio, vedendo quelle piante così rigogliose e belle non aveva resistito alla tentazione e se le era messe in macchina e portate via senza pagare.

Il proprietario del negozio le aveva messe in esposizione sul marciapiedi davanti alla rivendita commerciale e quando si era accorto del furto aveva chiamato i carabinieri. I militari erano riusciti a risalire all’identità della ladra grazie ad alcune testimonianze. La donna era stata quindi denunciata e condannata dal Tribunale di Lucca per furto aggravato. E proprio questa aggravante le ha consentito, invece, alla fine di farla franca. Ai fini della configurabilità del reato, infatti, rientrano nella nozione di privata dimora esclusivamente i luoghi nei quali si svolgono non occasionalmente atti della vita privata, e che non siano aperti al pubblico né accessibili a terzi senza il consenso del titolare, compresi quelli destinati ad attività lavorativa o professionale. L’esercizio commerciale, secondo l’interpretazione degli ermellini, non può considerarsi luogo di privata dimora, con la conseguente necessità di una riqualificazione del fatto di reato come furto semplice non procedibile per assenza di querela. Il negoziante non aveva presentato querela e i giudici della suprema Corte di Cassazione hanno annullato senza rinvio la sentenza impugnata perché l’azione penale non poteva essere iniziata proprio per mancanza di querela.

v. b.