Villa Collemandina piange don Michelangelo Romei

È stata tumulata nei giorni scorsi, nel cimitero di Villa Collemandina, la salma di don Michelangelo Romei. Il prete, originario della località garfagnina, aveva 82 anni ed era il parroco di Caprigliola, Bibola e Vecchietto, caratteristiche frazioni del Comune di Aulla.

Don Angelo, così lo chiamavano tutti, è morto per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute che ne avevano indebolito il suo corpo, già indebolito da un malore che lo aveva colpito la scorsa estate. Don Romei si era sentito male nelle vicinanze della storica e caratteristica chiesa di Caprigliola nella cui canonica abitava insieme alla sorella Caterina, che lo ha accudito durante la malattia. Caterina oltre ad essere la sorella era anche la sua perpetua. Dopo il malore riuscì ad avvisarla, scattarono i soccorsi ed il prete venne ricoverato al Sant’Andrea a Spezia dove lottò come un leone contro il malore che lo aveva colpito. Si salvò ma fu costretto a vivere in una residenza sanitaria assistita dove è deceduto una settimana fa.
Conosciuto come il prete operaio, don Angelo amava i suoi parrocchiani e sino a pochi anni fa tagliava l’erba con il decespugliatore vicino alle sue chiese: da cinquant’anni era il parroco di Caprigliola, la cui chiesa è stata oggetto di tanti interventi, ma opere di miglioria, grazie al suo interessamento, sono state compiute anche a Bibola e Vecchietto, dove era parroco da vent’anni. Durante la malattia è stato sostituito da tre parroci locali. Era amato dai bambini ai quali era solito regalare l’uovo in cioccolato durante le festività pasquali.
Si è spento all’ospedale di Pontremoli dove era stato trasportato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Dopo il rito funebre che si è tenuto a Caprigliola, molti suoi parrocchiani, lo hanno accompagnato sino a Villa Collemandina dove parenti, amici e compaesani hanno preso parte alla cerimonia della sua sepoltura.

Maurizio Binzeschi

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