Raccolta firme per tenere la dialisi a Castelnuovo

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Il sindacato pensionati Cgil Alta Garfagnana (Spi), ha iniziato giovedì scorso (19 ottobre) al mercato di Castelnuovo, una raccolta di firme contro lo spostamento a Barga del reparto dialisi dell’ospedale Santa Croce. Ad annunciarlo è il segretario dell’organizzazione, Sergio Tortelli: “In poche ore – spiega – abbiamo raccolto 300 sottoscrizioni”.

Stamani (24 ottobre), la raccolta è stata effettuata anche al mercato di Piazza al Serchio e andrà avanti “fino a che la Conferenza dei sindaci non approverà una documento che escluda lo spostamento”, specifica il sindacalista.
“Gli abitanti della Garfagnana – continua Tortelli – sono molto penalizzati da questa vicenda: per chi abita a Villa Soraggio o al Passo dei Carpinelli, ad esempio, già spostarsi a Castelnuovo è impegnativo. Figuriamoci cosa significa arrivare fino a Barga. I dializzati dell’alta Garfagnana, già andando al Santa Croce arrivano a casa la sera stremati, dopo aver passato 5 – 6 ore sotto la macchina e aver viaggiato un’ora in auto (su strade che non sempre permettono un viaggio confortevole, ndr)”.
Su questa tema il sindacalista recentemente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. “Ho fatto presente che ci sono due presidi per la dialisi, uno a Barga e l’altro a Castelnuovo. Quest’ultimo funziona bene, ed è anche dotato di macchinari molto moderni, di ultima generazione. Qualcuno però ha deciso di accorpare queste due realtà, e allora è necessario sottolineare che il reparto dialisi del Santa Croce è a norma, mentre quello di Barga no. Al Santa Croce, oltre al pronto soccorso, c’è il percorso interno. Questo significa che se un paziente si sente male mentre effettua la dialisi, può essere spostato al reparto di cardiologia o al pronto soccorso in barella, attraverso i corridoi dell’ospedale. A Barga, invece, il pronto soccorso non c’è e in caso di necessità si dovrebbe chiamare il 118 e trasportare la persona in ambulanza fino a Castelnuovo. La stessa cosa, dovrebbe essere fatta se il paziente avesse bisogno del cardiologo, che tra l’altro al San Francesco non è presente tutti i giorni: dato che non c’è il percorso interno, per spostarlo dal reparto dialisi al reparto di cardiologia, sarebbe necessario richiedere l’intervento di un’ambulanza”.
Quindi lei afferma che Barga non è in regola con le vigenti normative?
“Un reparto dialisi, per essere in regola, deve avere in funzione i cosiddetti servizi collaterali: il percorso interno e il servizio di cardiologia continuo, giorno e notte. Poi, deve poter fornire subito i risultati delle analisi. Il reparto di Castelnuovo garantisce tutti questi servizi, mentre Barga no, anche se è comunque in funzione. Detto questo, vorrei che fosse ben chiaro che noi non facciamo una lotta campanilista e non vogliamo assolutamente che Barga chiuda e che i pazienti di quella zona siano costretti a spostarsi a Castelnuovo.Vogliamo che entrambi i reparti di dialisi rimangano aperti.
A me risulta che siano stati spesi più o meno 800mila euro, dato che è stato necessario allargare il reparto dialisi del San Francesco facendo una giunta, in modo che potesse accogliere i pazienti provenienti dalla Garfagnana.
Chi ha deciso lo spostamento da Castelnuovo a Barga?
“Chiariamo un aspetto: il servizio di dialisi, così come l’assistenza domiciliare agli anziani o ai portatori di handicap, non è di competenza della Regione. Sono servizi territoriali, finanziati dai Comuni con fondi erogati dalla Regione. Quindi, per contestare lo spostamento, non mi sono rivolto al direttore generale della Asl, perché non c’entra nulla. Questa è una scelta politica fatta dai sindaci della Garfagnana e della Mediavalle. Fu fatta una riunione della Conferenza dei sindaci per stabilire una ripartizione di competenze tra l’ospedale di Castelnuovo e quello di Barga e in quella sede fu deciso che la dialisi spettava a Barga. Nel 2014, – continua Tortelli – il Consiglio comunale di San Romano approvò un ordine del giorno con il quale invitava la conferenza dei sindaci a rivedere questa decisione. Successivamente, un atto analogo fu adottato dai comuni di Villa Collemandina, Castiglione, Minucciano, Pieve Fosciana, Camporgiano e Piazza al Servizio. Tutti gli altri sono rimasti in silenzio”.
Il Comune di Castelnuovo che atteggiamento ha avuto riguardo alla vicenda?
“Nonostante sia il Comune più interessato alla questione, dato che il numero di dializzati è in proporzione al numero di abitanti della Garfagnana, e nonostante che il sindaco sia anche il presidente della Conferenza dei sindaci, l’amministrazione comunale di Castelnuovo è rimasta in silenzio. Anche quando ho presentato un’interrogazione ufficiale per sapere se fossero vere le voci secondo le quali il 5 ottobre il servizio dialisi sarebbe stato trasferito a Barga, non ho ricevuto nessuna risposta. Al Santa Croce c’era un ordine di servizio secondo cui il 5 ottobre i dializzati, che erano all’oscuro di tutto, avrebbero dovuto essere trasferiti a Barga. Io sono intervenuto qualche giorno prima e ho usato l’unica arma che mi restava da giocare: quella dell’esposto alla Procura. Con questo atto ho voluto dire: chi trasferisce al San Francesco i dializzati se ne assume la responsabilità, dato che li fa andare in un reparto che non è a norma”.
Il trasferimento a quel punto è stato sospeso?
“Sì, è stato sospeso. Mi telefonò l’assessore alla sanità del comune di Castelnuovo, Patricia Tolaini, e mi disse che avrebbe cercato di rimediare. Successivamente mi informò che, dopo un colloquio col sindaco Tagliasacchi, quest’ultimo era intervenuto per bloccare lo spostamento, perché, come ho già detto, questa questione è di competenza dei sindaci. Se non ci fosse stato questo intervento, dopo l’esposto avrei presentato una denuncia alla Procura della Repubblica”.
Un’altra questione poi il costi per i ltrasproto dei pazienti con la dalisi a Barga aumenterebbero secondo Tortelli: “A conti fatti, dato che le tre ambulanze impiegate dovrebbero portare i malati fino al San Francesco, si avrebbe un aggravio di spesa quantificabile in 140mila euro”.
Alla fine Tortelli ribadisce un concetto: “Questa non è una questione di campanilismo, noi non vogliamo fare una guerra tra poveri. Diciamo semplicemente a chi di dovere: a Castelnuovo abbiamo un servizio che funziona, lasciatecelo e fate in modo che rimanga aperto anche il reparto di Barga”.

Massimiliano Piagentini

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