San Romano Pieve Fosciandora, è fatta per la fusione

San Romano Pieve Fosciandora in Garfagnana. Sarà questo il nome del nuovo comune che tra l’autunno 2017 e l’inverno 2018 nascerà dalla fusione di San Romano in Garfagnana, Pieve Fosciana e Fosciandora.

I tre sindaci degli attuali municipi, incassata nei giorni scorsi una delibera di consiglio che dava il via libera all’operazione questa mattina si sono recati in Regione a Firenze per mettere in moto ufficialmente il percorso istituzionale che li porterà a fondere i tre municipi e creare un Comune unico da poco meno di 5mila abitanti.
“Nessun passaggio repentino – precisa subito Francesco Angelini respingendo così ogni accusa di blitz notturni – Noi ragionavamo da tempo di questo passaggio e poi si sono create le condizioni per partire rapidamente e abbiamo rotto gli indugi, dopo ovviamente avere fatto queste valutazioni. A far scattare la nostra riflessione sulla funzione dei tre Comuni sono state le situazioni che all’interno dell’Unione dei comuni furono determinate con il decreto Mille Proroghe che di fatto limitò i vantaggi che potevano provenire dell’Unione, fermo restando che l’Unione ha portato dei vantaggi e che sicuramente il nuovo Comune sarà parte dell’Unione dei comuni della Garfagnana”.
Questa mattina in Regione i tre sindaci Angelini, Pier Romano Mariani, Moreno Lunardi hanno incontrato i tecnici della Regione per capire i passaggi formali da affrontare. Al netto di ripensamenti, che non sono previsti al momento, il primo passo sarà quello di avviare l’iter in Regione per arrivare poi alla formulazione e all’approvazione da parte del consiglio regionale di una legge apposita. I primi passi la legge li dovrà affrontare nelle commissioni regionali e poi da lì dovrà arrivare all’aula consiliare. Una volta superato questo scoglio vi saranno da parte dei tre sindaci 60 giorni di tempo per indire un referendum consultivo da far votare simultaneamente in tutte e tre le realtà. Da qui dovranno uscire pareri favorevoli , pena il decadimento del procedimento. A quel punto i tre sindaci in carica decadranno e nascerà il Comune unico che nei primi mesi di vita sarà retto da un commissario prefettizio, che avrà il compito di traghettare il neonato municipio di San Romano Pieve Fosciandora in Garfagnana, questo il nome scelto, alle elezioni di primavera o estate 2018 per eleggere il sindaco.
Dal punto vista della risorse questa operazione per le comunità vale parecchi soldi. Dalla Regione arriveranno 350mila euro per ogni municipio fuso, più i trasferimenti statali che saranno su base demografica, da incassare negli anni successivi alla fusione, oltre all’accesso a una serie di bandi.
“Il referendum – dice il sindaco di San Romano, Mariani – sarà l’atto con cui i cittadini daranno vita al Comune unico. Tutti i passaggi precedenti sono atti istituzionali che però dovranno essere sorretti poi dal consenso dei cittadini. Abbiamo preso questa strada per cercare di prevenire i problemi che rischiavamo di dover andare ad affrontare negli anni avvenire con i continui cambiamenti di assetti politico amministrativi che ci impone lo Stato a cominciare dai repentini tagli dei trasferimenti alle comunità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni”. “Poi – commenta Mariani dal punto di vista politico – le nostre comunità in questo modo avranno in peso maggiore, più rappresentatività nei vari contesti istituzionali a cominciare dall’unione dei comuni, ma queste saranno questioni che gestirà il nuovo sindaco. Basti pensare che San Romano passerà da una comunità di appena 1400 abitanti a una realtà che conta per 5mila persone”.
Anche per Lunardi, sindaco di Pieve Fosciana, il passaggio era obbligato, sopratutto alla luce di certe questioni che non è stato possibile affrontare nell’ambito dell’Unione.
“Secondo me – dice Lunardi – abbiamo fatto un’operazione importante. Sarà un passaggio significativo per tutta la Garfagnana”. Sulla questione poi dell’Unione che, a lungo andare, di fronte a queste fusioni rischierebbe di diventare uno strumento superato spiega: “Per ora non cambiano i rapporti di forza nell’Unione nonostante la nascita di un Comune unico. Poi è chiaro, vedremo quello che sarà il funzionamento dell’Unione sulle tante questioni che si prospettano in Garfagnana”.

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