Da arte a ricerca, premi a lucchesi distinti all’estero foto

Grande festa alla chiesa di San Francesco: una folta platea ha accolto questa mattina (15 settembre) la tradizionale cerimonia di premiazione dei lucchesi che si sono distinti all’estero, in concomitanza con la cerimonia del 50esimo anniversario dell’associazione Lucchesi nel Mondo. Una premiazione ormai storica, nata nel 1970 su iniziativa della Camera di Commercio e dell’associazione Lucchesi nel Mondo. Eccellenze provenienti dall’America fino all’Australia, con storie molto diverse ma una sola cosa in comune: il loro territorio, rimasto ancora oggi, dopo generazioni, il punto di arrivo e quello di partenza nella loro esperienza di vita all’estero. Dopo i 50 anni l’associazione non si ferma e guarda verso il futuro.

 

La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità: Maria Laura Simonetti, prefetto di Lucca, il dottor Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratori, il senatore Massimo Mallegni, il presidente della Provincia Luca Menesini, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, numerosi sindaci della Provincia, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Bartoli, il presidente dell’associazione Lucchesi nel Mondo Ilaria Del Bianco, l’arcivescovo Italo Castellani, senza dimenticare i numerosissimi lucchesi che hanno voluto ritrovarsi a Lucca per festeggiare insieme questo importante traguardo.
Dopo le note del gruppo corale lucchese, Maria Laura Simonetti ha consegnato ad Ilaria Del Bianco la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un alto riconoscimento riservato a pochissime iniziative sul territorio italiano: “Lucca ha un patrimonio storico inestimabile – commenta Maria Laura Simonetti -, che ci deve contraddistinguere ovunque siamo. Oggi premiamo delle eccellenze lucchesi che sono entrate in un altro paese, integrandosi e diventando proprio delle eccellenze nel loro ambito”.
“Oggi siamo qui a festeggiare i lucchesi che si sono distinti all’estero e i il 50esimo anniversario dell’associazione Lucchesi nel Mondo – commenta il senatore Massimo Mallegni -. Un’associazione nata 50 anni fa in una data che, per un episodio accaduto anni dopo, viene ricordata da tutti: l’11 settembre. Volevo sottolineare il momento storico in cui viviamo, dove c’è uno spostamento importante di uomini e donne, con grande sacrificio. Dai lucchesi del Mondo non ho trovato un racconto idilliaco del momento del loro arrivo all’estero, gli italiano hanno sofferto in logica di migrazione. Non sono stati accolti con il tappeto rosso. Abbiamo dimostrato nel lungo periodo, con sacrificio e lavoro, di essere delle eccellenze senza che nessuno ci regalasse nulla. Mi chiedo, da senatore, per quale motivo qualcuno ci punti il dito contro in materia di accoglienza: siamo sempre stati un esempio. Chiedo ai lucchesi nel mondo di oggi di tornare a casa e spiegare che agli italiani c’è da spiegare poco su sensibilità, amore e accoglienza. Abbiamo insegnato molte cose, non se lo scordino mai”.
“È un grande piacere – le parole di Alessandro Tambellini -essere qui in occasione del 50esimo anniversario dell’associazione Lucchesi nel Mondo. Questa città è il simbolo di un territorio, quello lucchese, protagonista in tutto il mondo. Le eccellenze del nostro comprensorio hanno dimostrato dedizione e lavoro, principi storici del nostro territorio. In un contesto di globalizzazione, mi auguro che i grandi principi della nostra storia ci diano forza, saggezza e umiltà per affrontare i grandi problemi che ci troviamo di fronte”.
“Il senso dell’associazione Lucchesi nel Mondo e quello di questa iniziativa è quello di far sentire tutti a casa – commenta Luca Menesini -. Lucca è la casa di tutti i lucchesi nel mondo in un settembre ricco di tradizioni. Oggi l’associazione compie 50 anni, un traguardo importante e significativo. Oggi si apre una nuova sfida: quella di continuare a coltivare questo rapporto di identità verso Lucca anche quando non ci sarà più la prima generazione di migranti. Il mio augurio è quello che l’associazione continui ad essere forte, perché da questo ci guadagniamo tutti. Continuate a raccontare le bellissime storie dei lucchesi nel mondo”.
“Per descrivere questi 50 anni dell’associazione Lucchesi nel Mondo servono tre parole – commenta Italo Castellani -: grazie, memoria e progettualità. Il grazie è per Ilaria Del Bianco e ai suoi collaboratori, ai lucchesi nel mondo definiti come ambasciatori, coloro che portano il cuore di Lucca negli altri paesi del pianeta. Una testimonianza essenziale. Tante memorie ci sono in questi 50 anni: la memoria dei lucchesi nel mondo nella vita e nell’esperienza. Adesso si aprono nuovo strade, il 50esimo porta nuovi progetti: il io augurio è quello della continuità”.
I premi. La giuria quest’anno ha deciso di assegnare il premio Martinelli, riconoscimento per specifici meriti nell’ambito sociale e della solidarietà, a Paolo Fantoni per la sua opera di salvaguardia dei diritti umani, soprattutto nell’ambito dell’educazione e dell’infanzia e per il complesso lavoro di tessitura politica che ad oggi sta portando avanti Unesco, parlamento europeo, commissione stati membro. Nell’anno dell’anniversario è stato deciso, inoltre, di assegnare un premio alla memoria a Enzo Paoletti, originario di Bagni di Lucca, ricercatore e scienziato alla State University di New York, che ha lavorato per mettere a punto dei procedimenti per la creazione dei vaccini da Dna ricombinato.
L’elenco dei premiati.
Matteo Antonelli. Nasce a Lucca nel 1979. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria gestionale all’università di Bologna nel 2003, conclude un Mba in economia e management internazionale all’Università Bocconi a Milano. Durante questo periodo partecipa ad un interscambio culturale tra l’università milanese e l’università di Beijing a Pechino, in China. Le sue prime esperienze lavorative lo riportano a Lucca, a lavorare per Tagetik e come project manager per una start-up. Ma sarà l’ingresso nell’industria dell’Oil & Gas, ed in particolare per la multinazionale Castrol, parte di Bp, a portarlo nuovamente lontano dall’Italia. Diventa Country Sales Manager in Nigeria e responsabile del lancio nel mercato nigeriano del marchio Castrol Bp. Dopo questo primo successo seguirà il processo dell’apertura dei nuovi mercati nella zona sud sahariana, sia per nazioni industrializzate che paesi in via di sviluppo. Attualmente lavora per Castrol Bp nel quartiere generale di Madrid, in Spagna, dove vive e risiede.

Silvano Assensi. Silvano Assensi nasce nel 1933 a Piaggione, Lucca. All’età di circa otto anni scopre la passione per la pittura e la scultura che lo portano a scegliere di studiare all’Istituto d’arte cittadino. Nel 1959 emigra a Chicago dove fonda un suo proprio studio d’arte. Nei quadri di Silvano si possono ammirare paesaggi e vedute marine a noi molto familiari. Sono infatti i suoi luoghi di origine ad ispirarlo ed in ogni viaggio di ritorno c’è un rinnovo della sua passione per queste terre. Non a caso fra i titoli delle sue opere possiamo leggere: Estate di Toscana, Tuscany, Alba in Tuscany, Chianti – Tuscany. Le sue opere arricchiscono dei paesaggi toscani molte collezioni private e numerose gallerie in Europa ed in tutta l’America.

Maria Susana Azzi. Nasce a Buenos Aires nel 1952 da una famiglia originaria di Castelnuovo di Garfagnana. Si laurea in scienze antropologiche all’università di Buenos Aires nel 1987 e successivamente si specializza alla Columbia University di New York. Attualmente, come antropologa culturale, fa parte del consiglio della fondazione Astor Piazzolla. Nel corso degli anni ha studiato l’immigrazione europea in Argentina da diverse prospettive: il tango e la musica, la vita istituzionale attraverso lo sport, la società di Rio de la Plata, l’industria e le economie regionali. I suoi saggi sono stati tradotti in diverse lingue tra cui coreano, francese, inglese, italiano, giapponese e polacco. Ha lavorato per diverse aziende discografiche argentine, ha collaborato per la realizzazione di molti documentari per televisioni nazionali ed è stata consulente per numerose istituzioni scientifiche tra cui The American Society, Academia Nacional de Ciencias de la Empresa (Buenos Aires), British Journal of Ethnomusicology, Fondazione Migrantes ed Università di Bologna. Ha contribuito alla scrittura di molti libri dedicati al tango ed alla musica popolare latino americana. Insieme a Ricardo De Titto, ha scritto Pioneros de la Industria Argentina, mentre il suo ultimo lavoro è un’edizione aggiornata e ampliata della biografia di Astor Piazzolla, pubblicata in origine per la Oxford University Press (2000), in versione elettronica in lingua inglese (San Francisco, 2017) ed in spagnolo (Buenos Aires, marzo 2018).

Raffaello Bacci. Nato nel 1937 a Bagni di Lucca, a 13 anni si trasferisce in Inghilterra per raggiungere i nonni emigrati a Salford dopo la seconda guerra mondiale. Qui, mentre frequenta la scuola d’arte della sua città, viene avviato al mestiere di figurinaio nell’azienda di famiglia. Incapace, a quel tempo, di parlare una sola parola di inglese, la sua formazione avviene anche grazie alla sua grande passione per il calcio, che lo porta, tra l’altro, ad allenarsi con il Manchester United. Dopo la scuola, Raffaello lavora con il nonno Felice nella produzione di paralumi, ed è mentre svolge questa attività che si rende conto dell’esistenza di una forte richiesta di mezzi di trasporto per il commercio, che apre una prospettiva di interessante business. Così, nel 1960 acquista un furgone e decide di noleggiarlo: il successo fu tale, e le richieste così tante che ne acquista rapidamente un altro e, poco dopo, un altro ancora. Nel giro di un anno aveva già 12 furgoni disponibili al noleggio. Nel 1965 fonda la Salford Van Hire, società che si occupa proprio del noleggio di mezzi di trasporto che ad oggi ha un giro d’affari di 45 milioni di sterline, con una sede a Manchester ed una a Leeds, ed in cui lavorano, nelle sedi in Inghilterra, anche i figli Alessandro e Graziella, mentre Patrizia, seguendo l’esempio del padre, fonda nel 1984 l’azienda di autonoleggio Program, con sede a Firenze. Raffaello continua tutt’ora a lavorare nella sua azienda, dove è soprannominato affettuosamente Mr B dal suo staff, ma appena ha un po’ di tempo libero torna con piacere alla sua terra di origine, nella casa di Limano, a Bagni di Lucca.

Almo Bertogli. Nato nel 1949 a Fabbriche di Vallico, dopo gli studi liceali ed il servizio militare, conosce Carolina, nata in Svezia da genitori italiani. Si sposano nel 1972 e Almo inizia la sua avventura svedese. Nel 1980 entra nel laboratorio Berti Konstugjuteri fondato da Quinto Berti, nonno della moglie Carolina, nel 1924, ed in quegli anni gestito da Odone, suo suocero. L’attività tipica del figurinaio si era specializzata col tempo nella realizzazione di statue ed urne in gesso ed in cemento. Al pensionamento di Odone, Almo ha proseguito l’attività artigianale fino al 2014, anno del suo pensionamento. Accanto alla sua attività professionale ha portato avanti una intensa attività nel mondo culturale e sociale: ha insegnato l’italiano nelle scuole di vari comuni ed ha collaborato con numerose associazioni culturali e di studio gestendo corsi serali di lingua e cultura italiana. Negli ultimi anni insieme alla Scuola del cittadino ha dato vita al progetto Viaggio attraverso l’Italia, che comprende borse di studio di lingua e cultura, corsi di musica e di cucina italiana, e conferenze sugli aspetti principali dell’eccellenza italiana.

Massimo Cavalletti. Nato a Lucca nel 1978, fin da giovanissimo coltiva la passione per la musica studiando prima pianoforte e poi canto con il maestro Graziano Polidori. Diviene quindi allievo dell’accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala, dove perfeziona la tecnica vocale con Luciana Serra, Leo Nucci e Luis Alva. Il suo esordio è nel 2004, al teatro Donizzetti di Bergamo, nell’opera Parisina e debutta l’anno successivo al Teatro alla Scala nel ruolo di Schaunard, ne La bohème, e con Il Barbiere di Siviglia nel ruolo di Figaro. Nel 2010 debutta al Metropolitan di New York con Bohème; viene diretto da Daniel Barenboim a Berlino ed alla Scala nel Simon Boccanegra. Innumerevoli i grandi direttori di orchestra sotto la cui direzione si è esibito nei più grandi teatri del mondo: Zubin Metha, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding solo per citarne alcuni. Nell’attuale stagione ha debuttato all’Opera di Parigi con Il Barbiere di Siviglia, ed all’Opera di Amsterdam nel ruolo di Gianni Schicchi in una nuova produzione di questo stesso teatro. Divenuto ormai protagonista affermato nello scenario operistico mondiale, nelle numerosissime interviste valorizza sempre la sua città natale quale terra di Giacomo Puccini contribuendo alla sua promozione ed alla sua conoscenza nel mondo.

Aldo Cecchini. Nato a Barga nel 1943 emigra in Scozia a 22 anni, con un lungo viaggio in treno durato più di due giorni. Si stabilisce a Troon nell’Ayrshire e trova lavoro come cameriere in un hotel. Sposatosi con Moragt Cecchini, con lei acquista, nel 1985, il primo ristorante, The strawberry Cushion, seguito, nel 1989, dal Cecchini, sempre a Troon. Nei locali venivano preparati piatti tipici della cucina italiana a toscana, con ricette autentiche e prodotti di ottima qualità che portano alle due attività grande successo. Nel 1997 aprono un altro locale nella zona litoranea di Ayr, nel 2008 vende i suoi primi due ristoranti per acquistare un edificio in rovina all’Androssan Marina. Dopo un attento restauro viene inaugurato il Cecchini Androssan, con un grande evento alla presenza delle più importanti autorità locali e dell’allora sindaco di Barga, Umberto Sereni. Nel 2014 apre una terza attività nel cuore di Prestwick. Aldo Cecchini si è sempre distinto per una generosa attività in seno a molte associazioni benefiche e per il sostegno offerto a molti progetti importanti in Italia ed in Scozia, tra cui la costruzione della chiesina delle Palinente a Barga e il Cloister Garden a Glasgow, adiacente alla cattedrale di San Paolo e dedicato alle vittime dell’Arandora Star.

Gusmano Cesaretti. Figlio di Bruno e Delfa, nasce a Porcari nel 1944. Ancora molto giovane riceve da suo padre in regalo la prima macchina fotografica e da quel gesto si avvia la sua nuova vita e la sua fortuna. Dopo lunga riflessione, e dopo aver salutato il paese natio dalla Torretta, suo luogo del cuore, parte per l’avventura americana, che dura tuttora. Della macchina fotografica ha fatto il suo strumento di lavoro e con la sua passione e soprattutto la grande capacità di catturare istanti, volti, espressioni, scorci e colori, si è affermato in modo indiscusso nel mondo della fotografia, in particolare quella legata al cinema. Ha infatti lavorato in molte produzioni come fotografo di scena e consulente della fotografia, a fianco di registi come Michael Mann, Tony Scott e Marc Forester, in produzioni famossissime, da L’ultimo dei Moicani, a The Isaider, Public Enemy, Quantum of Solace, Miami Vice, Manhunter ed Alì. E’ stato inoltre il primo fotografo a documentare la cultura dell’East Los Angeles ed ha dedicato scatti celeberrimi alla vita di strada di questa immensa e disorientante città, realizzando servizi anche in Centro-Sud America, Asia, Cina. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie di grande rilievo negli Stati Uniti ma anche a Parigi, Londra ed in Messico e riprodotti in libri e pubblicazioni. Sposato dal 1984 con Rosa a due figli ed è rimasto attaccatissimo alla sua Porcari dove ancora risiede la sorella Manuela e dove nello scorso aprile, grazie alla Fondazione Lazzareschi, è stata allestita una esposizione di sue fotografie.

Giunio Bruto Cherubini. Nato a Lucca nel 1962, dopo gli studi superiori, si iscrive al corso di Veterinaria presso l’Università di Pisa, mantenendosi agli studi con impieghi di cameriere in pizzerie e ristoranti. Terminata l’università si trasferisce a Roma, dove resta per tre anni quale tirocinante presso un centro specializzato in neurologia e neurochirurgia veterinaria. Per affinare la propria conoscenza ed ottenere il titolo, con valore europeo, di specialista in questo ambito ottiene l’accesso, nel 2002, on residency al prestigioso Royal Veterinary College in Inghilterra, dove poi rimane come lettore fino al 2006. Nel 2004 viene insignito dell’John Prestus award come migliore prestazione di un resident europeo in training; nel 2007 ottiene quindi il titolo di specialista in neurologia veterinaria. Nello stesso anno fonda il servizio di neurologia e neurochirurgia veterinaria al Dick White Referral, uno dei più prestigiosi ed avanzati ospedali veterinari a livello mondiale, gestendo circa 1500 pazienti neurologici all’anno e 500 neurochirurgici. Docente all’Università di Nottingham, quale professore onorario associato, dedica parte del suo tempo alla crescita di nuove generazioni di veterinari. A sua firma è stata pubblicata, in numerose riviste specializzate, un’ampia produzione scientifica soprattutto dedicata alla diagnosi non invasiva dei meningiomi cerebrali.

Angelo Ciardella, Jr. Nasce a Chicago nel 1964, da padre originario di Lammari, Comune di Capannori. All’età di tre anni si trasferisce con la famiglia in North Carolina dove frequenta la scuola aiutando in semplici mansioni il padre, proprietario di un affermato ristorante, nei momenti liberi dallo studio. A diciotto anni ottiene, per meriti sportivi, essendo un ottimo giocatore di calcio, una borsa di studio all’università del South Carolina. Qui si laurea in scienze politiche e, appena conseguito il diploma di laurea, si trasferisce per un anno in Inghilterra, dove gioca da calciatore professionista in Galles. Saranno soprattutto l’ambiente, il clima e la nostalgia della famiglia a riportarlo in North Carolina dove nel 2000 inizia a lavorare come consulente finanziario per la Merrill Lynch, divenendo in seno a questa prestigiosa società finanziaria, nel giro di pochi anni, Sales Manager in Raleigh. Nel 2009 viene nominato Direttore associato per la Merrill Lynch in Atlanta e dal 2012 direttore marketing di diverse filiali della Merrill Lynch e della Bank of America in Texas. Le sue notevoli capacità professionali e manageriali lo porteranno ad Austin, poi a Woodlands, quindi a stabilirsi a Houston. Oggi Angelo è responsabile di un team composto da oltre 300 addetti e consulenti finanziari e di una filiale con un fatturato di 190 milioni di dollari. Nel 2000 si sposa con Alexis e dalla loro unione nascono Luca ed Eliza a cui ha insegnato l’italiano, ha trasmesso la passione per Lucca e al figlio Luca anche il suo talento calcistico.

Gregorio Fazzi. Nasce nel 1952 in Olanda, da una famiglia originaria di Cune, Borgo a Mozzano. Il bisnonno Jacopo aveva lasciato il paese stabilendosi al seguito di una compagnia di figurinai a Leeuwarden, dove aprì assieme ad altri un negozio di figurine. La storia della famiglia ricalca quella di molte altre famiglie lucchesi, alternando le attività di figurinaio e di gelataio, quest’ultimo mestiere imparato nel suo girovagare in Prussia. Questo duplice mestiere, continuato dai nonni e dai genitori, si interrompe con Gregorio, che sceglie di dedicare la propria vita allo studio ed alla ricerca medico-scientifica. Laureatosi in Microbiologia, si specializza in isto-citpoatolgia. Dopo aver svolto stage e tirocini di formazione in importanti ospedali ed università olandesi, ha iniziato la propria attività prima presso il dipartimento di Patologia e poi presso quello di Medicina nucleare dell’Academic Medical Center di Amsterdam. Dal 1989 al 2014 ha svolto la professione all’Università di Maastricht nell’organico del Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia, e poi, dal 2014 ad oggi, nel dipartimento di Patologia. Sue numerose pubblicazioni e ricerche edite in riviste specialistiche, che si affiancano a molteplici interventi in conferenze e simposi. Scoprire, studiare meccanismi e soluzioni che si tramutino poi in farmaci e terapie atte alla cura è per lui più una passione che un lavoro. Non dimentico della storia familiare, si è dedicato all’approfondimento della sua storia familiare ricostruendo la genealogia della famiglia Fazzi sino al XVI secolo e raccogliendo foto e testimonianze documentarie che intende utilizzare per redigere un libro dedicato alla storia dei suoi avi. Ha dedicato il suo tempo anche all’approfondimento delle vicende dei figurinai, dedicando a questi specialissimi emigranti lucchesi un sito internet aperto nel 1996 e contribuendo alla realizzazione del libro Figuristi Sargentini di Dick Schapp, pubblicato nel 2003.

Agostino Raffaello Garzelli. Nasce a Pontecosi, nel comune di Pieve Fosciana, nel 1922. La precoce perdita del padre e la crisi economica del territorio, portano Agostino ad interrompere gli studi e a trasferirsi prima a Milano e poi successivamente a Tandil, in Argentina. Fin da subito comincia a lavorare, prima come manovale e poi come muratore. Dopo un anno si trasferisce a Buenos Aires qui si impiega come cameriere e svolge le mansioni di bibliotecario per l’Asociacion Cristiana de Jòvenes. La determinazione di Agostino lo porta a riprendere gli studi. Si diploma e si iscrive alla facoltà di economia dell’Università di Buenos Aires. Il matrimonio con Susana Ibarra e la nascita dei suoi sei figli lo costringono a lasciare gli studi e ad intraprendere un’attività professionale indipendente nel campo della contabilità. Si specializza nella consulenza tributaria e nell’amministrazione di aziende commerciali ed agricole di allevamento bovino. La sempre maggior fiducia che riscuote lo avvia ad assumere ruoli importanti per numerose aziende: dalla carica di amministratore generale, a quella di vice presidente e di presidente. Accanto alle responsabilità professionali mantiene sempre un forte impegno in ambito sociale sia nel settore dell’istruzione che della cultura in generale. Agostino ha trasmesso alla sua famiglia le tradizioni e l’attaccamento alle origini lucchesi, mantenendo vivo il legame attraverso assidui viaggi e visite ai parenti che risiedono a Lucca, Garfagnana e Viareggio.

Mariangela Luchi Dipietri. Nata a Diecimo, Borgo a Mozzano, nel 1947, emigra nel 1966 negli Stati Uniti stabilendosi nel Maryland. Sposatasi e divenuta madre di tre figli, a cui ha trasmesso l’amore per Lucca e la cultura italiana, contribuisce al sostentamento della famiglia lavorando come sarta per clienti privati e per alcuni negozi della zona. Dal 1974 inizia a supportare il marito, proprietario della DGP Decorating and Painting, nella sua attività occupandosi delle relazioni con i clienti commerciali e delle riconciliazioni bancarie. Nel 1984 si occupa della segreteria commerciale della Global Wines and spirits, gestendo le relazioni esterne, il settore vendite e l’amministrazione, inclusi i rapporti di conformità per le agenzie statali e federali. Passa poi a lavorare per la Litteri and Continental Food, dove sviluppa costantemente i contatti e le vendite partecipando alle fiere del settore e incrementando la promozione e le degustazioni presso i vari venditori. Ormai esperta e con molti contatti nel mondo delle importazioni di alimentari italiani, lavora attualmente per la Stanley Foods dove è a capo del settore vendite all’ingrosso ed incaricata della formazione del personale. Fin da giovanissima ha sempre dedicato molto del suo tempo e delle sue energie alle attività benefiche e sociali; tesoriere della locale Associazione Lucchesi nel Mondo, dal 2007 è coinvolta nelle iniziative della DeCesaris/Prout Cancer Foundation e della National Ovarian Cancer Coalition, dove segue lì organizzazione delle raccolte fondi e delle campagne di sensibilizzazione, tutte attività che hanno fatto di Mariangela una donna molto stimata dai membri della sua comunità così come dalle massime rappresentanze italiane e locali.

Luigi Mazzotti. Luigi nasce a Coreglia Antelminelli nel 1953. Nel 1960 emigra con la famiglia in Canada per raggiungere lo zio a Regina. Qui frequenta l’istituto tecnico e successivamente si iscrive alla Facoltà di Matematica. Appena terminati gli studi inizia a lavorare per uno studio di architettura, nell’ambito del quale contribuirà alla progettazione di molti grattacieli della città e più di 500 progetti commerciali, istituzionali, religiosi, medici e residenziali. Nel 1995 si associa con lo studio di architettura P3 Architecture Partnership insieme a Joseph Pettick. Durante la sua carriera, Luigi, progetta insieme a numerosi architetti ed ingegneri arrivando a realizzare più di mille progetti. Tra i più importanti: Rcmp National Heritage Center, Holy Trinity Roman Catholic Church, molti edifici per l’Università di Regina e per la Royal Bank of Canada. I suoi progetti hanno un valore monetario da cento mila fino ad oltre cinquanta milioni di dollari canadesi. Oggi, la P3 Architecture Partenership comprende 36 persone fra architetti, arredatori d’interni, ingegneri, personale tecnico ed amministrativo.

Alfio Parenti. Alfio Parenti nasce nel 1944 a Castelvecchio di Compito. Terzo di una famiglia di sei fratelli, all’età di 14 anni si sposta a Milano e comincia la sua attività nella ristorazione, da garzone a cameriere, passando dalla Svizzera, alla Germania, fino ad arrivare nel Regno Unito a metà degli anni ’60. Qui, in pochi anni per le capacità dimostrate e la dedizione al lavoro, passa da cameriere a capo sala, ed alla fine degli anni ’70 diventa co-proprietario di due ristoranti, situati in due punti nevralgici della Swinging London: Notting Hill e Oxford Street. Negli anni ottanta si aggiunge un terzo ristorante situato nella zona di Victoria/Pimlico. Per circa venti anni fa parte dell’associazione ristoratori italiani del Regno Unito denominata Ciao Italia, arrivando a coprire la carica di presidente della sezione di Londra dal 1995 al 1999. Alfio è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, il 12 maggio del 1997. Da sempre lui e la sua famiglia sono un punto di riferimento per chiunque voglia affacciarsi alle grandi porte di Londra.

Antonio Petrucci. Nato nel 1977 a Chicago, da padre originario di Riolo, Bagni di Lucca, e madre nativa di Gromignana, Coreglia Antelminelli, dai genitori apprende fin da bambino la passione per la lingua e la cultura italiana nonché per la loro terra di origine, dove tornava con la famiglia per le vacanze estive. Dopo gli studi, acquisita la qualifica di idraulico professionale, assieme al fratello acquista la ditta Franklin Park Plumbing, dove il padre Franco aveva lavorato per più di 30 anni. Con dedizione e sacrifici, i due fratelli hanno negli anni ingrandito l’azienda, implementando le attività e ampliando le collaborazioni con architetti di alto livello. La passione di Antonio per le sue origini italiane e il suo impegno per la comunità non si è mai interrotto. E’ infatti conosciuto ed apprezzato per il supporto, non solo finanziario, nelle organizzazioni italo-americane di Chicago; tramite la sua attività nella Casa Italia, si è impegnato nella promozione della raccolta fondi da destinare alla comunità italiana, è membro del Joint Civic Committee e volontario nella San Giovanni Bosco Association, che rappresenta i connazionali provenienti da Ciminna, luogo di origine di sua moglie Linda. Si è fatto inoltre promotore di specifiche raccolte fondi che sono andate in favore dell’ente gestore del consolato Generale d’Italia destinate ad incrementare l’insegnamento dell’italiano nelle scuole pubbliche di Chicago e dintorni.

Famiglia Pierotti Fanani. Anna e Franco Pierotti nascono a Filecchio nel comune di Barga. Nel 1959, insieme alla famiglia, si trasferiscono in Australia, per ricongiungersi ai fratelli partiti qualche anno prima. Dopo pochi anni vissuti a Melbourne, Anna si sposa con Roberto Fanani ed insieme al fratello Franco si trasferiscono a Griffiths dove aprono, nel 1963, il loro primo negozio di arredamento. Negli anni questa attività si è ampliata fino a diventare un marchio conosciuto, il Caesars, con tre grandi showroom, negozi on line e più di 20 ambienti dedicati. Alla scomparsa di Franco e Roberto, Anna, insieme ai figli ed ai nipoti mantiene tuttora viva e sempre molto competitiva l’attività. La compagnia Caesars ha anche creato una società di beneficienza, la Caesars Charity Committee, per aiutare gli abitanti bisognosi della zona di Griffiths in quanto, come recita il motto: La semplice soddisfazione che deriva dal sapere che abbiamo aiutato a risolvere un problema, alleviare la sofferenza, o semplicemente aver fatto del bene. Anna è impegnata anche nel sociale, fa parte infatti del coro della chiesa ed insegna catechismo ai bambini.

Mark J. Puccioni. Nato nel 1969 a Ohama, Nebraska, fin da ragazzo ha pensato e sognato una carriera in medicina. Distintosi sempre negli studi, si è laureato con lode all’Università del Nebraska Medical center nel 1995, specializzandosi in neurochirurgia adulti e pediatrica alla Texas Southwestern University del Dallas Medical center. Attualmente direttore del Neurosurgery Residency training all’Ospedale pediatrico di Omaha, e professore e istruttore clinico presso il Collegio di Medicina dell’Università del Nebraska. Durante la sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed attestati di benemerenza per le ricerche da lui portate avanti nell’ambito dei tumori neurologici e del neuro trauma. Oltre ad essere autori di numerose pubblicazioni e di interventi in conferenze internazionali, è membro del comitato scientifico della Dandy Walker Alliance, consulente della Fondazione Make a wish e condirettore del Craniofacial Center presso il Pediatric medical Hospital di Omaha. Nonostante i molti impegni professionali Mark dedica molto del suo tempo al volontariato pro bono ed è benefattore di diversi enti in Omaha tra cui il Museo di arte Joslyn e lo Zoo Henry Doorly, il secondo più grande degli Stati Uniti.

Allan Dante Toti. Nato a Paisley, Scozia, nel 1958, figlio del Cav. Dante Toti, già presidente della Casa d’Italia e corrispondente consolare della città, ha dedicato la sua vita alla ristorazione. Dopo aver aperto ed avviato con grande successo il ristorante Caprice nella sua città natale, ha lavorato intensamente per ampliarne la clientela e conquistare un ruolo di eccellenza tra i ristoranti scozzesi, puntando sulla qualità delle materie prime utilizzate e il rispetto della più tipica tradizione culinaria italiana. Non soddisfatto del successo ottenuto nel 2014 inizia a dedicarsi ad un vero e proprio sogno che da tempo coltivava: aprire un ristorante italiano nella vecchia sede della Royal Bank of Scotland nel centro della sua città. Comprato l’edificio, ha iniziato la procedura per la sua trasformazione in ristorante, ottenendo le complicate autorizzazioni necessarie, trattandosi di un edificio storico, ed acquisendo le diverse licenze. Durante una delle sue frequenti permanenze a Lucca, ha stretto una proficua collaborazione con la ditta Bei e Nannini, non solo per la fornitura di caffè e macchinari, ma anche adeguare il nuovo locale allo stile italiano, con arredi, mobilia, stoviglie e decori che rispecchiassero il nostro paese e le sue più note tradizioni. Non potevano mancare poi nel nuovo locale immagini suggestive della Lucchesia e di Barga in particolare, realizzate da Mariano Moriconi, trasformate in carta da parati con un procedimento innovativo e molto particolare. Il nuovissimo Cafè Royale è stato inaugurato nel giugno 2015, con una grande serata dedicata a tutte le maestranze, scozzesi ed italiane, che hanno prestato la loro opera nel recupero e nell’allestimento del locale, che è adesso uno dei più famosi e frequentati ristoranti della città.

Stefano Viviani. Nasce nel 1961 a Novara da genitori originari di Viareggio. Si laurea alla facoltà di architettura presso il politecnico di Torino nel 1984, dal 1985 al 1990 collabora con l’architetto Paolo Riani. Apre, nel 1990, un suo studio a Viareggio. Progetta negozi, stand fieristici, uffici, fabbriche, alberghi, ristruttura case nobiliari, si occupa di interni e recupera rustici. Dal 2000 lavora e vive a Berlino dove ha progettato ed eseguito vari lavori tra cui numerosissimi ristoranti, l’istituto italiano di cultura presso l’Ambasciata Italiana ed abitazioni private. In ogni sua opera si legge la sensibilità nel rendere confortevole e attuale un’abitazione pur rispettandone l’anima storica e le caratteristiche che la rendono peculiare ed unica. I suoi progetti sono stati elogiati nelle più importanti riviste di architettura italiane e straniere. Oggi ha uno studio a Berlino ed un altro a Camaiore, viva testimonianza dell’attaccamento con la propria terra d’origine.

Le foto di Domenico Bertuccelli


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