Vertenza Tuodì, ripartono tre negozi in Toscana

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Nuovo passaggio, questa mattina di fronte agli uomini del ministero e ai sindacati confederali per la vicenda Tuodì, la catena di supermercati presenti in tutta Italia.

Un incontro apparentemente positivo, ma che alla fine non ha prodotto forse i risultati che i rappresentanti dei lavoratori si aspettavano.
Di sicuro sembra esserci che nei prossimi giorni, forse già domani la proprietà chiuderà la vendita dei negozi della Liguria, per cercare di recuperare liquidità e reinvestire negli punti vendita, cercando di farli ripartire. Per quanto riguarda la Toscana i punti vendita che dovrebbero riaprire a breve sono tre, tra questi quello di Porcari probabilmente già il 22 di settembre potrebbe essere operativo, Casalguidi e un altro punto vendita su cui la proprietà ha mantenuto il più stretto riserbo, anche se è stato annunciato che entro Natale i negozi dovrebbero tornare da avere quasi la piena fornitura della merci. Nella riunione al ministero dello Sviluppo economico a Roma si è parlato di riportare le forniture di merce al 95 per cento entro dicembre. “Segnali positivi, tra cui la manifestazione della volontà della proprietà di voler rilanciare e far ripartire la catena di discount – dicono i sindacalisti tra cui Irene Cesari, funzionaria della Uil Tucs Toscana, delegata alle trattative – ma per il momento di certo c’è poco, se non che la cassa integrazione al 20 per cento per i lavoratori dei punti vendita ancora attivi non è ancora partita, anche se dovrebbe trattarsi di giorni e che alcuni negozi per ora rimarranno chiusi”.
Uno scenario fluido quindi nel quale comunque si delineano una serie di riaperture a macchia di leopardo. Nessuna notizia invece per il momento per il punto vendita di Fucecchio che invece dovrebbe rimanere chiuso.
Per la provincia di Lucca oltre a Porcari da registrare che sono ancora in attività i negozi della Valle del Serchio, Pieve Fosciana e Piano di Coreglia, mentre permane una situazione un po’ più incerta per la riapertura del negozio di Viareggio.
In provincia di Pisa rimane aperto il punto vendita di Pontedera, che è gestito dalla società Gimar che ha in affitto un ramo di azienda dalla catena Tuodì.
Una geografia di riaperture sulla quale però pende ancora il problema del concordato preventivo i cui termini potrebbero essere prorogati fino a novembre per permettere alla società di raggranellare le risorse e cercare di saldare i creditori, anche se si parla di cifre importanti che comprendono anche le quattordicesime e i rimborsi 730 dei lavoratori. “Nostro compito – continua Cesari – sarà in primo luogo vigilare sull’applicazione corretta della cassa integrazione in modo che venga attuata con regolarità e puntualità senza creare alterazione nel sistema degli ammortizzatori sociali, sopratutto su quei casi dove si parla di una cassa la 20 per cento per dare continuità al lavoro dei negozi”.
“Alla riunione – hanno spiegato i sindacalisti – i funzionari del ministero inoltre hanno chiesto alla proprietà di fare chiarezza sugli assetti dell’azienda e cercare di capire quanti punti vendita siano ancora in gestione diretta, quanti in affitto di ramo d’azienda e quanti in franchising. Questo è un punto importante per capire come poter agire sul futuro occupazionale dei lavoratori. Quando Tuòdì rilevò i punti vendita della Dico si parlava di un totale di 347 negozi del gruppo, oggi si parla per i Tuodì di 283 punti vendita in gestione diretta, fare chiarezza si questo dato sarebbe importante”.
Da tenere presente infine che presto potrebbe aprirsi, una volta avviata la cassa integrazione anche una procedura per la mobilità volontaria dei lavoratori da parte dell’azienda, ma su questo punto per il momento si parla di una possibilità che la proprietà si è riservata nell’accordo che ha portato alla stipula della cassa integrazione.

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