Appennino in Garfagnana, c’è statuto verso fusione

La fusione non può essere un impoverimento per i territori periferici, ma anzi deve diventare un’occasione di migliorare i servizi al cittadino.

Questo è il concetto su cui si muove la bozza dello statuto comunale del nascente municipio unico di Appennino in Garfagnana che unirà San Romano, Pieve Fosciana e Fosciandora. Per attuare questo infatti nello statuto sono stati messi punti fermi dai tre sindaci Romano Mariani per San Romano e Moreno Lunardi per Fosciandora. Lo spiega Francesco Angelini l’attuale sindaco di Pieve Fosciana: “Ci sono alcuni punti fermi – dice il primo cittadino – che sono stati messi proprio per tutelare servizi e infrastrutture amministrative sul territorio. Il comune unico avrà la sede centrale a Pieve Fosciana, ma le tre sedi municipali rimarranno aperte e anzi contiamo di poter migliorare i servizi erogati, visto che gli uffici a turno saranno aperti in tutti i palazzi comunali”. “Ad esempio – continua Angelini – penso all’ufficio urbanistica, i tecnici un giorno saranno in una sede , un giorno in un’altra e poi in un altra ancora a rotazione, questo significa che per l’ordinaria amministrazione almeno un giorno a settimana, ma sicuramente anche per più tempo, quel servizio sarà garantito ai cittadini dell’ex comune. Questo modello ci permetterà di implementare i servizi erogati sulle realtà più piccole. Fosciandora, sempre per fare un esempio, al momento ha tre dipendenti in questo modo potrà contare anche sui dipendenti del comune di Pieve e di San Romano, aumentando alla fine il monte di ore lavorate dai dipendenti comunali per quel territorio”.
Le sedi municipali quindi rimarranno aperte sia a San Romano che a Fosciandora e li i cittadini troveranno un presidio per tutti i servizi come accade oggi con l’unica variazione che gli uffici saranno aperti in alcuni giorni della settimana. “Poi ci sono i casi di emergenza – spiega Angelini – su quelli abbiamo già previsto che in qualunque momento scatta un aumento dei dipendenti che si sposteranno nella sede dove ci sono le emergenze. Questa mi sembra una razionalizzazione che può continuare a garantire a tutti i servizi”.
La questione della rappresentatività delle frazioni e degli ex municipi, recentemente sollevata anche dall’opposizione su questo passaggio nello statuto comunale sono previsti due meccanismi di garanzia: “Da un lato – continua Angelini – cercheremo di comporre una giunta comunale dove vi siano assessori provenienti un po’ da tutto il territorio, ma ovviamente la giunta non potrà contenere rappresentanti di tutte le frazioni, allora per questo abbiamo deciso di creare la figura di un presidente di municipio che sarà il referente dell’amministrazione a san Romano e Fosciandora, inoltre per ogni frazione che non avrà un membro eletto nel consiglio, il sindaco nominerà un rappresentante di frazione che sarà la figura di collegamento tra gli amministratori e i cittadini della singola frazione”.
Poi c’è la questione dei servizi non erogati dai comuni, anche su questo tra i cittadini c’è timore che possano essere ridotti, venendo meno il comune come i medici di famiglia, gli uffici postali e gli altri presidi sul territorio che non dipendono dalla municipalità. “Questo problema ce lo siamo posto anche noi fin dall’inizio – continua Angelini – ma ci siamo anche cautelati chiedendo garanzie alla regione. Da Firenze ci è stato assicurato che i servizi sanitari anche se diventiamo un comune unico rimarranno gli stessi e che non verranno fatti tagli sugli altri servizi come ad esempio le Poste”.

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