Imprese e Covid-19, Confindustria: “L’allarme della Uilm è ingiustificato”

L'associazione risponde alle critiche mosse dal sindacato sulla gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro

L’allarme generalizzato della Uilm è ingiustificato”. Così Confindustria Toscana nord risponde alle critiche del sindacato sulla gestione del covid-19 nelle imprese industriali.

“Nel contesto delle imprese industriali socie di Confindustria Toscana nord, non risulta fondato l’allarme della Uilm circa comportamenti irregolari che, a detta del sindacato, sarebbero comuni nella gestione del Covid – prosegue Confindustria – Per quanto consta all’associazione, le aziende socie applicano regolarmente i protocolli aziendali, a loro volta pienamente in linea con le norme nazionali di prevenzione. Anche dai contatti continui che Confindustria Toscana nord ha con la Asl non risulta una situazione di diffusa criticità nelle aziende del settore industriale”.

“Naturalmente casi di positività emergono anche nelle imprese, spesso come esito di contagi acquisiti in ambienti diversi dal luogo di lavoro: che anche i lavoratori dell’industria siano soggetti ad ammalarsi è normale e non potrebbe essere altrimenti data l’estensione della pandemia – va avanti Confindustria Toscana nord – Tuttavia come associazione non si ha notizia di situazioni critiche nelle aziende socie e le generalizzazioni espresse dalla Uilm appaiono quantomeno eccessive se non del tutto ingiustificate; invitiamo il sindacato a segnalarci le situazioni che ritiene critiche, rispetto alle quali, se si dovesse trattare di aziende socie, non esiteremo a svolgere il nostro ruolo”.

“A Confindustria Toscana Nord risultano situazioni di non facile gestione a causa anche di talune discrepanze che si sono generate a livello di normative e di prassi seguite nella prima fase della pandemia rispetto a quanto avviene attualmente, quando la maggiore conoscenza della malattia ha cambiato alcuni orientamenti – continua Confindustria Toscana nord – Mesi fa, ad esempio, per il rientro al lavoro era richiesta la comprovata negatività di due tamponi consecutivi; ora la Asl, tenendo conto del quadro clinico, può dichiarare la guarigione qualora la persona è ritenuta in ogni caso non contagiosa. Una condizione, quella di queste persone, che nella sua gestione crea tuttavia qualche timore, tanto che talvolta le imprese stesse, cautelativamente, preferiscono posticiparne il rientro al lavoro; un rientro che comunque, essendo consentito dalla Asl, non costituirebbe una minaccia per la situazione sanitaria”.

Anche il ricorso ai tamponi rapidi rientra, per quanto a conoscenza di Confindustria Toscana nord, in una logica cautelativa – conclude – I contatti stretti effettivamente tali secondo i criteri normativi vengono gestiti con l’iter previsto della quarantena cautelativa, mentre accade talvolta che, per maggior tranquillità del personale e dell’azienda, ai dipendenti non ascrivibili ai contatti stretti sia data la possibilità di effettuare tamponi antigenici o molecolari”.

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