A Bagni di Lucca una giornata di studi dedicata al poeta romantico Percy Bysshe Shelley

Organizzato dalla fondazione culturale Michel de Montaigne per sabato (25 giugno) alle 17,30 all'ex chiesa inglese

La fondazione culturale Michel de Montaigne ha organizzato per sabato (25 giugno) alle 17,30 alla biblioteca comunale di Bagni di Lucca (ex chiesa inglese), una giornata di studio (13esima edizione) dedicata al poeta romantico Percy Bysshe Shelley.

Quest’anno ricorre il bicentenario della sua tragica morte, avvenuta a seguito del naufragio dell’imbarcazione Ariel durante la traversata da Livorno verso il golfo della Spezia. Il suo corpo fu ritrovato il 18 luglio del 1822 su una spiaggia vicino a Viareggio, dove fu momentaneamente sepolto e successivamente cremato. Nato in Inghilterra nel 1792, Shelley fu un solitario studente del Collegio di Eton prima e dell’Università di Oxford poi. Amico di George Gordon Byron, del quale riconobbe l’indiscussa superiorità paragonando se stesso a una lucciola la cui luce era ben poca cosa rispetto a quella del sole (Byron), nel 1818 abbandonò definitivamente l’Inghilterra con la seconda moglie, Mary Godwin, e i figli William e Clara, scegliendo l’Italia come luogo del suo esilio continentale.

Proprio nel corso del 1818 la coppia trascorse alcuni mesi a Bagni di Lucca, in casa Bertini al Bagno alla Villa, una dimora piccola ma comoda e molto pulita, con un cupola di verde che la rendeva impenetrabile ai raggi del sole. Qui Shelley portò a termine il poemetto Rosalind and Helen, pubblicato nel 1819. Disdegnosi di frequentare i conterranei inglesi che dedicavano il loro tempo agli svaghi della villeggiatura, Percy e Mary facevano lunghe passeggiate sui monti che circondano Bagni di Lucca, in particolare sul Prato Fiorito, da cui ammiravano scenari straordinariamente belli. Il “cuore dei cuori”, il poeta del rinnovato mondo, invitava gli amici a venire a vedere di persona questi luoghi, perché non riusciva a descriverne la bellezza in modo convincente.

La professoressa Roberta Ferrari dell’università di Pisa parlerà del soggiorno dei coniugi Shelley nella Toscana di primo Ottocento, mentre la professoressa Nicoletta Caputo, dello stesso ateneo, tratterà della Toscana nella narrativa di Mary Shelley.

Ingresso libero con invito a indossare la mascherina FFp2.

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