Proseguono a Barga le iniziative per il centenario della morte di Giovanni Verga foto

Dopo la conferenza all'Isi Barga del professor Andrea Palla in Fondazione Ricci si parla del 'Mastro Don Gesualdo'

Giovedì scorso (28 aprile) il professor Andrea Palla ha esposto alle classi quinte dei licei dell’Isi di Barga la seconda delle conferenze dedicate al centenario della morte di Giovanni Verga.

Nella sua relazione Il Grande Ardimento di Marea. L’Affresco dei vinti, il professor Palla ha spiegato con chiarezza e con dovizia di informazioni il quadro de I Malavoglia, affrontando  gli aspetti più significativi: come nasce il romanzo di Verga, il contesto storico politico in cui si colloca, la sperimentazione linguistica dell’autore ed infine l’evoluzione della critica letteraria, molto utile alla comprensione del testo.

Nell’opera pubblicata da Treves nel 1881, in pieno post Risorgimento, si raccontano gli avvenimenti che travolgono una famiglia contadina siciliana, vessata dal fiscalismo indiscriminato di uno stato unitario (che impone inique tasse come quelle della pece o sul pelo), ma che tenta l’emancipazione economica. Questa è però inesorabilmente destinata a fallire, come si evince dall’ impresa dei lupini che è poi la causa della distruzione della famiglia stessa. Ci sarebbe insomma nelle varie vicende della famiglia dei Malavoglia (il cui vero nome è Toscano) sempre un fattore oppositivo che denota tutto il pessimismo di Verga. L’ideologia dei vinti, che permea tutto il romanzo, già presente in altri racconti come Jeli e il Pastore o Fantasticherie (1879) è dunque un tema dominante come pure il richiamo al verismo (già evidente in Nedda, 1875) cui l’autore ammette di ispirarsi, coll’intento di narrare i fatti così come si susseguono nella realtà, quasi a fotografarli senza parteciparvi emotivamente.

Le vicende della storia sarebbero animate da una logica naturalistica per cui sarebbe il caso a determinare  gli eventi e l’uomo non li potrebbe governare. Di qui ancora tutto il pessimismo dell’autore. Per quanto riguarda la lingua sgrammaticata dei Malavoglia, Palla sottolinea come sia caratterizzata da molti proverbi (160), dal dialogo-racconto e  dal discorso indiretto libero, dal ricorso ai soprannomi (come Zuppidda’ o Piedipapera) e come tutti questi  punti siano la forza del romanzo dello scrittore popolare in cui l’aristocratico Verga si impersonificava. Osserva Palla che Verga costruisce un linguaggio che semanticamente è dialettale, ma realmente è  la traduzione dello specifico siciliano e pertanto contribuirebbe alla formazione di una lingua italiana comune regionale. Per quanto riguarda la critica letteraria, è stato, poi, ricordato come questa si sia espressa nel corso di un secolo. A partire dalla critica di impronta idealista e in particolare dopo la riforma Gentile del ’23,  si vide ne I Malavoglia una lezione pedagogica in cui sarebbero prevalsi i valori della famiglia patriarcale e del focolare, dai cui trarre pertanto insegnamento. Nell’immediato dopoguerra , invece, prevale un’interpretazione storicistico-marxista e con il neorealismo del film La terra trema di Visconti (1948) si legge ne I Malavoglia uno scontro fra poveri e ricchi, uno scontro di classe. Dopo gli anni ’60 e con il saggio Il caso Verga di Asor Rosa del 1974 si propende a ritenere, al contrario, che in Verga vi sia il rifiuto  del socialismo e che dal positivismo l’autore prenda solo lo stile della narrazione. Molti, dunque, gli spunti che si possono trarre dalla relazione del professor Palla per una rilettura corretta di una delle più significative opere della letteratura contemporanea.

Il prossimo venerdì (6 maggio) alle 17 nella sede della Fondazione Ricci, in via Roma 20 a Barga, si terrà la terza delle conferenze dedicate a Verga. Il professor Berto Giuseppe Corbellini Andreotti parlerà più espressamente del romanzo Mastro don Gesualdo, uno dei romanzi più celebri dall’autore siciliano che fa parte del Ciclo dei vinti ambientato a Vizzini, il paese natale di Verga.

Il ciclo dedicato agli Incontri con la letteratura italiana è promosso da Fondazione Ricci , Istituto storico lucchese sezione di Barga, Unitre Barga, Comune di Barga, Isi Barga.

Andrea Palla su centenario Verga all'Isi Barga

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