Ogni casa è Terre di Presepi: l’iniziativa dell’associazione per incentivare la Natività

Le foto che avranno più successo saranno candidate per il prossimo Natale alla selezione per la mostra dei 100 presepi in Vaticano

La tradizione vuole che sia l’8 dicembre, il giorno dell’immacolata concezione di Maria, quello giusto per aprire gli scatoloni e fare albero e presepe. Complice l’obbligo di stare a casa, qualcuno a iniziato l’allestimento già a novembre. Ogni cosa a suo tempo sarebbe meglio, ma alla fine poco importa: l’importante è dare il giusto valore a quella Famiglia ed estenderlo a tutto il resto. In un momento in cui c’è da stare a casa, la famiglia deve essere il centro di una società sana, che si aiuta e si fa forza. Con questa speranza nel cuore (e l’impegno di ogni giorno), ogni casa può essere Terra di Presepi.

“Non sappiamo quale sarà il colore delle nostre regioni – spiega Fabrizio Mandorlini, coordinatore di Terre di Presepi – a causa della pandemia nei giorni di Natale. Di sicuro ci saranno limitazioni per muoversi e uscire. E allora ci siamo chiesti come interpretare oggi il bisogno di scoprire il senso autentico del Natale nelle famiglie in difficoltà, in coloro che sono nel disagio o nella solitudine, in chi sente le proprie sicurezze venire meno e guarda al domani con incertezza e poca speranza. Per questo pensiamo che fare il presepe possa essere una risposta se pur piccola”.

Un invito che è anche una proposta pratica, sotto lo slogan E quindi uscimmo a riveder le stelle comete. Chi invia la foto del proprio presepe a terredipresepi@gmail.com, attraverso la pagina facebook di Terre di Presepi, partecipa a un contest nazionale e le foto che riceveranno più emoticons saranno candidate per il prossimo Natale alla selezione per la mostra dei 100 presepi in Vaticano. Per il resto, saranno pochi quest’anno i presepi aperti e visitabili nei paesi e nelle chiese, tuttavia è stato predisposto un regolamento per gestire in termini di sicurezza sanitaria le visite che ci saranno.

L’invito di Terre di Presepi è fatto insieme all’Associazione nazionale Città dei Presepi e con essi il pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione attraverso la mostra 100 Presepi in Vaticano, la Federazione italiana settimanali cattolici, la fondazione Symbola, l’Unione cattolica artisti italiani, la Coldiretti, la federazione italiana dei Pueri Cantores, Greenaccord onlus, il settimanale Toscana Oggi, insieme a diocesi, parrocchie, associazioni e amministrazioni comunali con il patrocinio della Regione Toscana.

Una manifesto pubblico rivolto all’Italia, a cui tutti possono aderire e che prende spunto e interpreta i segni dei tempi alla luce della lettera apostolica di papa Francesco Admirabile signum e del suo invito a fare il presepe. “Vorrei sostenere – scrive infatti il pontefice – la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe”. Sottolineando come sia “un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”.

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